Un 34enne di Nicosia S.L. è stato colpito dal divieto di avvicinarsi alla ex convivente anch’ella di Nicosia. Il provvedimento del Gip di Enna è stato notificato nel corso della mattinata odierna all’uomo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Nicosia. Il 34enne, è indagato dalla Procura della Repubblica di Enna perché minacciava e molestava la ex convivente in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita e a non uscire da casa da sola. La donna dal 2009 è stata destinataria di comportamenti ingiuriosi e violenti da parte dell’uomo. Quest’ultimo, finita la relazione sentimentale, dopo un periodo di tranquillità, che sembrava far presagire ad una risoluzione dei problemi con la ex convivente, ha ripreso a tenere un comportamento persecutorio ed assillante, causato dalla gelosia. La donna infatti ormai stanca e esasperata si è recata dai Carabinieri della Stazione di Villadoro, raccontando le continue umiliazioni e minacce che venivano proferite anche alla presenza del figlio minore in mezzo ai passanti e per le vie del piccolo centro. I Carabinieri di Villadoro unitamente quelli della Stazione di Sperlinga riscontravano quanto affermato dalla donna, mediante analisi dettagliata delle chiamate e degli SMS inviati alla donna. I messaggi ricevuti dalla vittima, consistenti in ingiurie e allusioni continue sulla dubbia moralità della donna, a volte finivano con chiare frasi di minacce di morte “ti distruggo…. ti ammazzo”. Dopo le prime denunce presentate dalla donna, il Comando Compagnia Carabinieri di Nicosia proponeva l’uomo per il decreto di ammonimento previsto dall’art. 8 del D.L. 23 febbraio 2009 n°11 ed i primi del mese di novembre veniva notificato il provvedimento durante il quale S.L. veniva ammonito oralmente ed invitato quindi, a tenere una condotta conforme alla legge. Nonostante l’atto amministrativo, il 34enne ha continuato a intimorire la donna con messaggi di morte, pertanto il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Enna, titolare delle indagini, dott.ssa Fiammetta Modica, ha richiesto un idonea misura cautelare per lo stalker. Questa mattina, i Carabinieri hanno quindi notificato a S.L. l’ordinanza di applicazione di misura cautelare emesso dal Tribunale di Enna – Ufficio GIP con il quale viene imposto all’indagato di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex-convivente, con divieto di comunicazione con la stessa mediante qualsiasi mezzo di comunicazione.
Minacce di morte verso l’ex convivente, provvedimento cautelare per 34enne di Nicosia
Cinquantenne di Piazza Armerina truffa commercianti di Valguarnera spacciandosi funzionaria dell’ufficio metrico
Valguarnera. Denunciata all’autorità giudiziaria una cinquantenne di Piazza Armerina che con un abile stratagemma si recava presso commercianti di Valguarnera spacciandosi come funzionaria dell’ufficio metrico e in alcuni casi come collaboratore dello stesso ufficio. Ma era tutto un bluff, lo scopo – secondo l’accusa dei carabinieri – era quello di spellare ai malcapitati lauti compensi per la taratura delle bilance. Un raggiro vero e proprio. I carabinieri di Valguarnera intervenuti tempestivamente hanno sventato ulteriori truffe. Dove si presentava, la sedicente funzionaria si qualificava solo verbalmente non esibendo mai alcun tesserino di riconoscimento. Scambiati i primi convenevoli con fare sicuro e autoritario diceva che era venuta per ispezionare le bilance, i registratori di cassa e tutte le strumentazioni presenti nell’esercizio, attinenti all’attività commerciale. Controlli che generalmente avvenivano in modo fugace e che si concludevano quasi sempre con il riscontro di irregolarità del tutto inesistenti. Ma non finiva lì. Per sistemare la faccenda e chiuderla lì, al fine di non incorrere in ulteriori sanzioni, la signora di Piazza Armerina – sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri – “convinceva” i malcapitati a regolare la taratura delle strumentazioni, non presso l’ufficio metrico provinciale, come sarebbe stato normale, ma presso il laboratorio di un suo conoscente, chiedendo però in cambio un compenso nettamente superiore a quello previsto dai listini della Camera di Commercio. Altrimenti avrebbe fatto intervenire gli ispettori. Non solo. Ma a chi non accettava o manifestava delle riserve, cercava di dissuaderli, facendo capire senza tanti giri di parole, che potevano subire delle ritorsioni. Alcuni commercianti sarebbero caduti nel tranello, altri invece intravedendo un raggiro, hanno presentato denuncia ai carabinieri del luogo. Questi comandati dal luogotenente Nicola Lo Moro, sotto l’attenta regia del comando Compagnia di Piazza Armerina, diretto dal capitano Scotto Di Carlo, hanno proceduto all’identificazione della cinquantenne armerina. Gli stessi carabinieri hanno accertato che la taratura delle strumentazioni costerebbe 50 euro per il primo strumento, 18 euro per il secondo, la signora invece- secondo la ricostruzione degli stessi- chiedeva tre – quattro volte tanto. Per non incorrere in simili truffe gli stessi carabinieri di Valguarnera invitano i commercianti a recarsi presso gli uffici preposti per regolare la taratura delle bilance.
Rino Caltagirone
Questura di Enna – Bilancio operativo anno 2014
Tempo di fare bilanci, a chiusura dell’anno 2014, anche per la Questura di Enna.
Un anno intenso, il terzo per il Questore dott. Ferdinando Guarino, un anno di attività al servizio dei cittadini e della collettività.
Quotidianamente, gli uffici della Questura e dei tre Commissariati distaccati di P.S. della provincia di Enna sono stati impegnati nell’attività di contrasto e prevenzione alla criminalità ed a ogni forma di illegalità.
Brillanti i risultati raggiunti, a coronamento degli sforzi di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato profusi nel segno della prevenzione, con la predisposizione di mirati servizi straordinari di controllo del territorio, e della polizia giudiziaria, a seguito della commissione di fatti delittuosi.
In particolare, qui di seguito, si segnalano le principali attività svolte dagli uffici della Questura e dalle articolazioni territoriali dipendenti.
SQUADRA MOBILE
La Squadra Mobile, nel corso del 2014, ha svolto numerose attività investigative finalizzate alla repressione del fenomeno mafioso in ambito provinciale, ed al contrasto dei delitti in materia di sostanze stupefacenti, dei reati contro la persona e contro il patrimonio, contro la P.A. e la fede pubblica.
Tra i principali risultati conseguiti nel corso dell’anno si riporta, di seguito, lo schema riepilogativo delle attività di maggior rilievo, con prevalente riferimento agli arresti effettuati, significando che sono stati complessivamente deferiti alle competenti Autorità Giudiziarie oltre 160 soggetti, responsabili di reati di varia natura.
Anche per l’anno 2014, pertanto, è stata particolarmente efficace l’azione di repressione e contrasto dei fatti delittuosi commessi su questo territorio.
Nel mese di gennaio sono stati tratti in arresto due pregiudicati gelesi, autori di una rapina aggravata ai danni delle titolari di una gioielleria del centro di Enna.
Nel corso del medesimo mese è stato, altresì, tratto in arresto – in ottemperanza di ordine di esecuzione per definitivo pena – altro soggetto residente a Villarosa condannato per il delitto di bancarotta fraudolenta.
Il 26 febbraio, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, è stata tratta in arresto una donna condannata per il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Il 25 marzo successivo, personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Nicosia ha tratto in arresto un soggetto che aveva violato le prescrizioni imposte con gli arresti domiciliari; lo stesso individuo, infatti, era stato in precedenza arrestato in flagranza di reato per il delitto di furto aggravato in abitazione e furto aggravato di bestiame.
Il 2 aprile è stato arrestato un anziano, indagato per i delitti di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di 4 minori; l’arresto, eseguito dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri della Compagnia di Enna, è il risultato di articolate indagini svolte con intercettazioni ed audizioni protette di minori vittime e testimoni dei fatti di reato.
Sempre il 2 aprile è stato tratto in arresto un cittadino romeno, indagato, in concorso con altri connazionali, di una serie di furti in abitazione consumati nelle contrade insistenti nella frazione di Pergusa il precedente mese di dicembre 2013.
In data 8 aprile, invece, è stato sottoposto alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento un pregiudicato ennese resosi responsabile dei delitti di atti persecutori, danneggiamento ed altro nei confronti della ex convivente.
Tra il 10 aprile e l’8 maggio, con l’operazione “Shod horse”, a conclusione di articolate e complesse attività investigative, si è data esecuzione all’ordinanza che ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari nei confronti di 20 soggetti, residenti tra la provincia di Enna e Catania, appartenenti ad un sodalizio criminoso dedito prevalentemente ai furti aggravati in concorso di apparati bancomat in danno di istituti di credito con sede non solo in questa provincia, ma anche in altri centri siciliani.
In data 29 aprile è stato, invece, tratto in arresto un pregiudicato ennese, resosi responsabile dei delitti di oltraggio, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale; fatti posti in essere all’interno del palazzo di giustizia di Enna.
Il 7 maggio, in territorio di Regalbuto, nell’ambito di pattugliamento rurale finalizzato alla individuazione di coltivazioni di cannabis e disimpegnato da equipaggi della Squadra Mobile e dei Commissariati di Leonforte ed Adrano, sono stati tratti in arresto due soggetti che detenevano in un casolare agricolo oltre 22 kg di marijuana, nonché tre fucili, dei quali uno a canne mozze e due con matricola abrasa con il relativo munizionamento.
In materia di stupefacenti, medesime attività di pattugliamento hanno consentito, sempre ad equipaggi della Squadra Mobile e dei Commissariati di Leonforte ed Adrano di individuare – in data 23 luglio – in Centuripe una piantagione di marijuana, e di addivenire al sequestro di circa 100 piante con altezza fino a 1,80 mt e all’arresto di due pregiudicati residenti in quel centro.
Tra il 17 giugno, il 9 luglio ed il 22 luglio, nell’ambito di più ampia attività di contrasto, sono stati tratti in arresto complessivamente 10 soggetti (4 italiani e 6 romeni) e sequestrati oltre 3100 kg di conduttori di rame sottratti alle infrastrutture di erogazione di energia elettrica.
Sempre a luglio, in data 7, a seguito dello sviluppo delle attività investigative già esperite – in seno all’operazione Homo novus”, personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Leonforte ha tratto in arresto – in esecuzione di ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere – tre soggetti indagati per tentata estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso.
Ancora il 16 luglio è stato arrestato, in ottemperanza ad ordine di esecuzione per espiazione pena, un ennese condannato per il delitto di lesioni aggravate.
Il 17 luglio, a seguito di ulteriore tranche di indagine esperita da personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, in esecuzione di ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, sono stati tratti in arresto due soggetti di Piazza Armerina, indagati – in concorso con altri – per l’omicidio di un loro concittadino commesso nel 2008.
Il 7 agosto, a conclusione di articolate e complesse attività investigative, è stato individuato il gruppo di pregiudicati, residenti a Vittoria, autori di ben tre furti aggravati e due tentati ai danni di centri di telefonia di questa Provincia. Gli indagati, dopo avere infranto le porte di accesso, avevano in più occasioni sottratto tablet e smartphone, cagionando danni di ingente valore. Nell’ambito di tale attività di indagine sono stati deferiti anche 13 soggetti per la ricettazione dei dispositivi mobili trafugati. Durante le perquisizioni effettuate è stato possibile recuperare parte della refurtiva.
In data 8 agosto è stata data esecuzione alla misura di sicurezza a carico di un ennese, resosi responsabile dei delitti di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, lesioni aggravate e minacce gravi.
Sempre in agosto, nell’ambito di più articolate e complesse attività investigative, sono state sequestrate in area rurale quattro pistole, di cui due con matricola abrasa ed il relativo munizionamento.
In ottobre è stata data esecuzione all’ordine di carcerazione per espiazione pena detentiva a carico di un ennese condannato per il mancato versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali.
Il 28 ottobre, a conclusione di articolate e complesse attività investigative esperite dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri del Reparto investigativo di Enna sono stati tratti in arresto, in esecuzione di ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, due soggetti, dei quali un appartenente alla Polizia Penitenziaria.
Il 7 novembre, nell’ambito di attività di indagine esperita dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Leonforte, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, è stato catturato un soggetto catanese, resosi responsabile del delitto di estorsione aggravata continuata ai danni di un manovale di Troina.
Il 26 novembre è stato invece tratto in arresto dalla Squadra Mobile e da pattuglia delle Volanti di Enna un ennese con precedenti per il delitto di tentato furto aggravato.
Il 27 novembre sono, infine stati tratti in arresto, in ottemperanza a ordine di carcerazione per definitivo pena due soggetti, uno residente in Aidone, l’altro a Piazza Armerina, condannati per delitti di mafia.
D.I.G.O.S.
Ha curato con ogni scrupolo la verifica di ogni informazione utile a fini della tutela dell’ordine pubblico, mantenendo costanti i rapporti con enti, sindacati ed associazioni, al fine di rendere ancora più proficuo il canale informativo. Ampia la sfera d’azione e d’intervento che ha visto il personale della D.I.G.O.S. impegnato su vari fronti, come di seguito specificato.
– SITUAZIONE DELL’ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA
Nel corso del periodo in esame, sono state costantemente seguite e monitorate le proteste inscenate da varie categorie lavorative, tra le quali quelle degli operatori ecologici, dei dipendenti di case di riposo, dei lavoratori del settore forestale, dei dipendenti precari degli Enti locali, degli operatori del settore della formazione professionale, dei dipendenti di cooperative di servizi, degli operai di diverse fabbriche, degli imprenditori edili, agricoli e del settore dei trasporti, degli operatori del settore della sanità.
– MANIFESTAZIONI SPORTIVE
L’Ufficio, costantemente impegnato nella prevenzione e nella repressione delle condotte connotate da violenza antisportiva in seno alle discipline presenti in ambito provinciale, ha, altresì, raccolto gli elementi informativi necessari affinché in occasione di taluni incontri cosiddetti “a rischio” venisse inibita la cosiddetta trasferta in campo ospite, concorrendo, pertanto, con successo, al mantenimento ottimale dell’ordine pubblico.
Nel campo della polizia giudiziaria di specifica competenza, infine, durante il 2014, sono state espletate numerose indagini, sia d’iniziativa che su delega dell’Autorità Giudiziaria, particolarmente nel settore dei delitti contro la Pubblica Amministrazione, che hanno comportato il deferimento di numerosi soggetti.
UFFICIO PREVENZIONE GENERALE E SOCCORSO PUBBLICO
Ha costantemente effettuato servizi di prevenzione e controllo monitorando tutte le aree cittadine ed extraurbane. In tale contesto, sono stati tratti in arresto o denunciati diversi soggetti. Innumerevoli interventi soccorso pubblico sono stati poi posti in essere.
Questo il bilancio dell’anno appena trascorso.
Indagati in stato di Arresto n. 08
In data 11.02.2014 tratto in arresto un soggetto per il reato di furto aggravato.
In data 15.04.2014 soggetto arrestato per il reato di furto aggravato.
In data 24.05.2014 soggetto arrestato per il reato di evasione dagli arresti domiciliari.
In data 28.06.2014 soggetto arrestato per i reati di tentato furto aggravato in concorso e porto ingiustificato di armi e grimaldelli.
In data 28.06.2014 arrestato altro soggetto per i reati di tentato furto aggravato in concorso e porto ingiustificato di armi e grimaldelli.
In data 22.08.2014 soggetto arrestato per i reati, in concorso, di resistenza minacce e lesioni a P.U., violazione di domicilio e lesioni personali.
In data 22.08.2014 ulteriore arresto per i reati, in concorso, di resistenza minacce e lesioni a P.U., violazione di domicilio e lesioni personali.
In data 08.12.2014 arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia e/o verso fanciulli.
Indagati in stato di Libertà n. 36 soggetti per vari reati.
Controllate nr. 529 persone sottoposte al regime della detenzione domiciliare e/o sottoposte a Misure di Prevenzione.
Le pattuglie delle Volanti hanno effettuato nr.715 posti di controllo, controllando complessivamente nr. 9463 persone e nr. 6560 veicoli. Elevate complessivamente 317 contravvenzioni al C.d.S..
Nell’ambito dei progetti di promozione della legalità, sono stati effettuati incontri nelle scuole dell’ennese e nei centri di ritrovo per anziani.
Costante l’impegno delle pattuglie su strada nel progetto Trinacria e nel Piano C.I.T.
DIVISIONE DI POLIZIA AMMINISTRATIVA E SOCIALE
Diverse le attività disimpegnate dalla Squadra di Polizia Amministrativa attiva presso la Divisione finalizzate al controllo del rispetto della normativa di settore in materia di armi, titoli, autorizzazioni e licenze di polizia.
Questi, in sintesi, i dati.
LICENZA DI RACCOLTA SCOMMESSE 1
LICENZA PER SALA GIOCHI 2
PRESA D’ATTO VENDITA DI COSE USATE EX ART. 126 T.U.L.P.S. 1
AUTORIZZAZIONI IMPIEGO GAS TOSSICI 18
LICENZA DI TRATTENIMENTI DANZANTI 2
LICENZA DI TRATTENIMENTI MUSICALI (PIANO BAR) 24
LICENZA DI MANIFESTAZIONI MUSICALI ALL’APERTO 46
DECRETO DI DINIEGO LICENZA ESERCIZI PUBBLICI 24
SOSPENSIONE LICENZA ESERCIZI PUBBLICI 4
ORDINANZA CESSAZIONE ATTIVITA’ EX ART. 100 4
ORDINANZA CESSAZIONE ATTIVITA’ CONDOTTE SENZA LICENZA DI P.S. 10
REVOCA LICENZA ESERCIZI PUBBLICI 5
RICORSI DINIEGO AUTORIZZAZIONI ESERCIZI PUBBLICI 14
DECRETO SVINCOLO DEPOSITO CAUZIONALE 1
CONTROLLI ESERCIZI PUBBLICI 139
VIOLAZIONI AMMINISTRATIVE CONTESTATE 8
PERSONE DEFERITE ALL’A.G. 2
RILASCIO LICENZE PORTO DI FUCILE USO CACCIA 21
RILASCIO LICENZE PORTO DI FUCILE USO TIRO A VOLO 73
RINNOVO LICENZE PORTO DI FUCILE USO CACCIA 61
RINNOVO LICENZE PORTO DI FUCILE USO TIRO A VOLO 36
REVOCA LICENZA PORTO FUCILE USO CACCIA 5
REVOCA LICENZA PORTO FUCILE USO TIRO A VOLO 5
DINIEGO RILASCIO LICENZA PORTO FUCILE USO CACCIA 12
DINIEGO RILASCIO LICENZA PORTO FUCILE USO TIRO A VOLO 15
PROPOSTE /PARERI DIVIETO DETENZIONE ARMI A MUNIZIONI 37
RICORSI IN MATERIA DI ARMI 5
NUMERO DEI PASSAPORTI RILASCIATI/RINNOVATI GIORNALMENTE 10
DIVISIONE POLIZIA ANTICRIMINE
Ha effettuato attività di specifica competenza nei confronti dei soggetti sottoposti a misure di prevenzione e misure di sicurezza, e ad altre misure limitative della libertà personale. Nel contesto di detta attività, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria alcuni soggetti che si sono resi inadempienti rispetto alle prescrizioni imposte dalla misura della sorveglianza speciale di P.S. cui erano sottoposti.
Questi i dati relativi all’attività svolta dall’Ufficio nel corso del 2014:
Ufficio Misure di prevenzione: nr. 91 avvisi orali, nr 77 fogli di via obbligatori , nr. 6 DASPO, nr. 2 ammonimenti per stalking, nr. 20 ammonimenti ex L. 113/2013, nr. 5 proposte di sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno. Nr. 4 informazioni relative a misure patrimoniali alla locale DDA; nr. 2 accessi ai cantieri; ufficio Informativa: nr. 236 Informative all’A.G.; Ufficio Antimafia: nr. 473 Informative, ai sensi del D.Lgs. 159/2011 e delle Leggi 512/99, 44/99, 302/90; Ufficio Minori: nr. 2 CNR, nr. 3 esito deleghe accertamenti, nr. 3 notifiche, nr. 3 accertamenti per adozioni.
GABINETTO DI POLIZIA SCIENTIFICA
A supporto delle molteplici attività di polizia giudiziaria, quale fondamentale contributo allo svolgimento delle attività investigative, deve ricordarsi il prezioso apporto specialistico fornito dagli appartenenti al Gabinetto provinciale di polizia scientifica, che, con il loro fondamentale lavoro di repertazione in sede di sopralluogo sulla scena del crimine, consentono la raccolta di prove e indizi per l’individuazione degli autori dei reati.
Inoltre, in ogni Commissariato della Provincia è presente un posto di fotosegnalamento, che, attraverso il peculiare apporto specialistico investigativo, supporta, analogamente al Gabinetto provinciale, gli uffici territoriali distaccati.
Tipologia attività ANNO 2014
Persone foto segnalate 407
Sopralluoghi effettuati 59
Narcotest 4
Rilievi video-fotografici di p.g. 44
Rilievi video-fotografici per ordine pubblico 45
UFFICIO IMMIGRAZIONE
Per la peculiarità delle attribuzioni del settore “Immigrazione”, l’Ufficio è stato impegnato, in prima linea, nei rapporti con i cittadini extracomunitari che hanno formalizzato la loro presenza sul territorio italiano; con i responsabili e mediatori culturali delle varie strutture di accoglienza e dei centri S.P.R.A.R. dislocati nella nostra Provincia, che ospitano numerosi cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Inoltre, ha curato il rilascio ed il rinnovo di un considerevole novero di permessi di soggiorno, sfruttando al meglio la nuova procedura per il rilascio del P.S.E., e ponendo in essere una meticolosa attività di verifica e controllo dei requisiti, in capo ai richiedenti il titolo di polizia.
Ha posto in essere espulsioni ed allontanamenti di cittadini, stranieri e comunitari, non in regola con le norme disciplinanti il soggiorno sul T.N..
Si riporta, qui di seguito, uno schema che riproduce, nel dettaglio, l’attività amministrativa su menzionata:
TIPOLOGIA Q.tà
Cittadini stranieri dimoranti nella Provincia di Enna, in regola con le norme disciplinanti il soggiorno sul T.N. 1650
Cittadini stranieri accompagnati all’Ufficio Immigrazione 15
Decreti di espulsione eseguiti con accompagnamento coatto alla frontiera 1
Decreti di espulsione eseguiti con Ordine del Questore 11
Trattenimenti presso i C.I.E. 3
Totale dei permessi e carte di soggiorno rilasciati/rinnovati per varie tipologie 1241
Richieste di riconoscimento status rifugiati (richiedenti asilo) 411
Permessi di soggiorno rilasciati/rinnovati per:“Motivi umanitari” – “Protezione Sussidiaria” – “Asilo politico” 111
Permessi di soggiorno rilasciati/rinnovati per:“Richiesta Asilo Politico” – “Richiesta Asilo Attività Lavorativa” 792
Istanze di rilascio/rinnovo di permessi di soggiorno o carte di soggiorno rifiutate 3
Permessi di soggiorno di lungo periodo rilasciati/rinnovati 72
Istanze di ricongiungimento familiare trasmesse dal S.U.I. 46
Istanze di rilascio N.O. per lavoro subordinato trasmesse dal S.U.I. 24
Istanze di cittadinanza di cui: //
Matrimonio: Legge 5 Febbraio 1992 nr.91 Art. 5 17
Residenza: Legge 5 Febbraio 1992 nr.91 Art. 9 20
Cittadini comunitari allontanati con intimazione a lasciare il T.N. entro un mese dalla notifica del provvedimento 12
Decreti di allontanamento eseguiti con accompagnamento coatto alla frontiera //
In provincia, è stata costante l’attività di prevenzione, controllo e repressione svolta dalle articolazioni territoriali della Questura, presidi di pubblica sicurezza, così come l’attività volta al mantenimento dell’ordine pubblico.
COMMISSARIATO DI P.S. DI PIAZZA ARMERINA
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
Nel corso dell’anno in esame il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina ha assicurato l’attività di prevenzione attraverso articolati servizi di controllo del territorio, tra cui diversi servizi straordinari conseguendo i seguenti risultati:
– Posti di controllo: nr.374
– Persone identificate: nr.2754
– Automezzi controllati: nr. 1643
– Contravvenzioni al C.d.S.: nr. 81
Sono stati disimpegnati specifici servizi di controllo degli esercizi pubblici con i seguenti risultati:-
– Esercizi Pubblici controllati:- nr.75
– Violazioni amministrative contestate nr.32
ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Nel periodo in esame, l’Ufficio ha disimpegnato 258 servizi di vigilanza dinamica radiocollegata, generica o dedicata, in occasione di manifestazioni pubbliche, e
137 servizi di ordine e sicurezza pubblica.
ATTIVITA’ di REPRESSIONE
Nell’ambito della Polizia di repressione, sono stati conseguiti i seguenti risultati.-
Sono state deferite, complessivamente, alle competenti Autorità Giudiziarie, nr. 169 persone per vari reati.
Sono state eseguite, complessivamente, nr. 60 perquisizioni personali e/o locali, a vario titolo (in flagranza di reato ai sensi dell’art.352 c.p.p., in esecuzione di Provvedimenti emessi dall’A.G. per vari reati, in materia di armi ai sensi dell’art.41 del T.U.L.P.S. ed ai sensi dell’art L.152/75 e sostanze stupefacenti ai sensi dell’art.103 del D.P.R. 309/90), ponendo in sequestro corpi di reato pertinenti ai fatti per cui si è proceduto.
In materia di consumo di sostanze stupefacenti, sono state contestate nr.5 violazione dell’art.75 del D.P.R. 309/90.
Complessivamente (in esecuzione di Ordinanze di applicazione di Misure Cautelari, Ordini di Esecuzione di pena, ovvero perché colti in flagranza di reato) sono state tratte in ARRESTO nr. 16 persone, responsabili di vari reati contro il patrimonio, la persona, armi ed altro.
Tra le attività di rilievo si segnalano:-
RAPINE ( su strada a passanti):-
-In data 27.03.2014, veniva arrestato un pregiudicato in flagranza di reato per il delitto di rapina aggravata consumata, in pari data, ai danni di anziana donna, la quale, per futili motivi, veniva improvvisamente e con violenza aggredita alle spalle dal predetto che – travisandosi poco prima di agire con una sciarpa, con un cappuccio in lana ed un cappuccio della felpa indossata – la spintonava con la sua mano sinistra, facendola rovinare sulla sede stradale, al fine di impossessarsi della sua borsa.
-In data 17.04.2014, veniva arrestato un pregiudicato- in esecuzione O.C.C. emessa in data 17.04.2014 dal G.I.P. c/o il Tribunale di Enna, in quanto gravemente indiziato di due tentativi di rapina, ai danni di altrettante anziane donne, con lesioni personali ai sensi per avere, l’autore dei fatti-reato in argomento, esercitato violenza sulle predette parti offese.
-Armi-
In data 14.02.2014, arrestato un soggetto poiché colto nella flagranza del delitto di cui agli artt. 2 e 7 della L. 895/67, art.23 L.110/75 e art. 648 c.p., in relazione alla detenzione illegale di un fucile da caccia cal. 12, con matricola abrasa (arma clandestina), vario munizionamento dello stesso calibro, nonché illegale detenzione di altre munizioni di vario calibro per armi corte e lunghe.-
-Omicidi-
A seguito di articolata e complessa attività investigativa espletata dal Commissariato unitamente alla Squadra Mobile di Enna, in data 17.07.2014 sono stati tratti in arresto due pregiudicati raggiunti dall’O.C.C.C emessa in data 15.07.2014 dal G.I.P. c/o il Tribunale di Enna, poiché gravemente indiziati di essere i “mandanti”, in concorso, dell’omicidio del pregiudicato AVVENIA Giuseppe, ucciso nel centro storico di Piazza Armerina a colpi di arma da fuoco, la notte del 03.10.2008.
-Danneggiamenti aggravati, minacce, lesioni personali in pregiudizio di PP.UU., evasione ed altro-
Nel corso dell’anno 2014, è stato arrestato più volte ( gennaio, maggio e luglio), un pluripregiudicato poiché resosi responsabile di danneggiamenti in pregiudizio del Palazzo Municipale di Piazza Armerina, minacce reiterate, lesioni personali in pregiudizio di personale dipendente ed altro.
MISURE DI PREVENZIONE
Il Commissariato in parola ha proposto al Questore di Enna l’adozione di 23 misure di prevenzione. In particolare, sono state segnalate:
Ø nr. 10 soggetti per l’irrogazione dell’Avviso Orale;
Ø nr. 2 soggetti per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S.;
Ø nr. 5 soggetti per l’irrogazione del rimpatrio con F.V.O.;
Ø nr. 6 soggetti per l’irrogazione dell’Ammonimento.
COMMISSARIATO DI P.S. DI NICOSIA
Nel corso dell’anno in esame il Commissariato di P.S. di Nicosia è stato impegnato nell’attività di prevenzione, repressione e controllo del territorio.
Attività di maggior rilievo che anno avuto maggior impatto sull’opinione pubblica.
In data 26.06.2014, in ottemperanza all’ordinanza di sospensione della misura alternativa della detenzione domiciliare disposta in pari data dal Magistrato di Sorveglianza di Caltanissetta, veniva tratto in arresto un sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare con permesso di uscire dalle ore 10.00 alle ore 12.00, in quanto all’atto di controllo da parte del personale dipendente non si rendeva regolarmente reperibile.
In data 11.12.2014, a seguito di ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, veniva tratto in arresto ulteriore soggetto.
In data 16.12.2014, personale dipendente eseguiva ordine di esecuzione di misura cautelare personale dell’immediato allontanamento dalla casa familiare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna nei confronti di un soggetto.
Numerosi i soggetti deferiti all’A.G. per vari reati.
Controlli sul territorio e relativi esiti.
Durante il c.a., sono stati effettuati nr. 850 controlli a persone sottoposte ad arresti domiciliari, misure di sicurezza e benefici processuali.
Sono stati effettuati nr.1024 posti di controllo, identificate nr. 12179 persone, controllati nr. 3140 veicoli, elevate nr.220 contravvenzioni al C.D.S.
Persone accompagnate in ufficio per identificazione nr. 40.
COMMISSARIATO DI P.S. DI LEONFORTE
Nel corso dell’anno in esame il commissariato di P.S. di Leonforte ha assicurato un’efficace attività di prevenzione, attraverso articolati servizi di controllo sul territorio.
OPERAZIONI DI P.G. DI MAGGIOR RILIEVO
Persone arrestate
In data 28/01/2014 Esecuzione fermi di P.G. nei confronti di 10 soggetti in seno all’operazione denominata “More Solito” per i reati di cui artt. 73 e 74 del D.P.R. emessi dalla D.D.A. di Caltanissetta.
In data 02/02/2014 ulteriore arresto in esecuzione di O.C.C. emessa dalla D.D.A. di Caltanissetta nell’operazione denominata “More Solito” per i reati di cui artt. 73 e 74 del D.P.R.;
In data 07/07/2014 ulteriore arresto in esecuzione di O.C.C. emessa dalla D.D.A. di Caltanissetta per estorsione;
In data 14/10/2014 arrestato soggetto per coltivazione e detenzione di 4 Kg. ai fini di spaccio di sostanza stupefacente verosimilmente, marijuana;
In data 06/11/2014 soggetto arrestato in esecuzione di O.C.C. emessa dal G.I.P. di Caltanissetta per inosservanza obblighi A.G.;
Numerosi, poi, i soggetti deferiti all’A.G. per reati di varia natura.
Sequestri
In data 11/03/2014, venivano sequestrate: nr. 61 cartucce di vario calibro;
In data 22/07/2014 veniva sequestrato nr. 1 fucile cal. 20; nr. 2 pistole cal. 7.65; nr. 31 cartucce cal. 7.65; nr. 24 cartucce cal. 9×21 e nr. 3 cartucce cal. 20;
In data 14/10/2014 veniva sequestrata 4 Kg di sostanza stupefacente verosimilmente, marijuana.
CONTROLLI SUL TERRITORIO
Ø Effettuati 3023 controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari;
Ø Effettuati 2054 controlli a persone sottoposte alla misura della sorveglianza speciale;
Ø realizzati 446 posti di controllo, controllati 1229 veicoli, identificate 1739 persone, elevate 110 contravvenzioni al C.d.S. ed eseguite 69 perquisizioni;
Ø effettuati n. 12 fermi amministrativi di veicolo.
SEZIONE POLIZIA STRADALE
Schematicamente, si segnala anche l’attività della Polizia Stradale – Sezione di Enna e dei dipendenti Distaccamenti disimpegnata nel corso del 2014.
PATTUGLIE EFFETTUATE 3114
VEICOLI CONTROLLATI 19591
PERSONE CONTROLLATE 20765
PERSONE CONTROLLATE CON ETILOMETRO 18683
INFRAZIONI RILEVATE 7408
SOCCORSI EFFETTUATI 572
INCIDENTI RILEVATI 174
PERSONE DENUNCIATE 92
Sono state, altresì, denunciati per guida in stato di ebbrezza nr.33 conducenti e nr. 7 soggetti per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nonché nr. 40 persone, perché sorprese alla guida di veicoli, non essendo titolari di patente.
Nella circostanza, si rileva che durante in periodo in questione l’ufficio, oltre al pattugliamento costante della rete autostradale di competenza e delle principali arterie di comunicazione, ha effettuato specifici servizi. In particolare:
· nr. 20 controlli aventi ad oggetto l’autotrasporto professionale, verificando le condizioni psicofisiche dei conducenti ed i tempi di guida e di riposo;
· nr. 20 servizi congiuntamente ai centri mobili di revisione del Ministero dei Trasporti, finalizzati ad accertare i requisiti tecnici dei veicoli pesanti;
· nr. 9 servizi, unitamente a medici veterinari, per il controllo su veicoli adibiti al trasporto di animali vivi;
· nr. 12 dispositivi speciali di controllo presso l’autostrada A/19 e presso i maggiori centri della provincia;
· nr. 45 controlli presso esercizi connessi alla vendita, riparazione o demolizione di veicoli.
Infine, intensa è stata l’attività d’informazione e sensibilizzazione presso vari istituti scolastici, al fine di far riflettere sull’importanza della prevenzione comportamentale nel settore della sicurezza stradale.
SEZIONE POLIZIA POSTALE
La Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Enna ha disimpegnato diverse attività nel segno della prevenzione e repressione dei cosiddetti reati informatici. Questi i numeri.
Persone denunciate nr.09 per truffe e frode informatica.
Nr.01 per gli art. 615 ter, 615 quater, 615 quinquies, 617 quater (accesso abusivo a sistema informatico, detenzione abusiva di codici di accesso a sistema informatico Diffusione di programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o Telematico, Intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche).
Quest’ultimo dato, a seguito dell’operazione BlackShades, ha avuto risonanza internazionale, poiché l’operazione è il frutto di una proficua attività di collaborazione internazionale con il Federal Bureau of Investigation statunitense ed Europol. L’analisi dei dati ha permesso di ricostruire il quadro operativo e di identificare 13 persone, alcune delle quali con precedenti specifici per reati informatici.
In relazione alla complessa attività espletata dalla Polizia di Stato nella provincia di Enna, nel corso del 2014, particolare menzione meritano gli innumerevoli servizi ordinari e straordinari di controllo del territorio, fortemente voluti dal Questore dr. Ferdinando Guarino, espletati anche in ambito extraurbano. Tali controlli, svolti anche con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, hanno visto impegnate in prima linea le pattuglie della Questura e dei Commissariati distaccati, ed hanno dato luogo a copiose contestazioni e denunce all’A.G. competente. Attività preventiva e repressiva mirata a riaffermare la cultura della legalità, della civile convivenza, che costituisce anche la cifra della visibilità e della presenza della Polizia di Stato su tutto il territorio provinciale. Particolare menzione meritano i servizi straordinari predisposti nei territori rurali ed extraurbani finalizzati alla prevenzione della cd “criminalità rurale”, che hanno contribuito, anche quest’anno, nel periodo estivo, ad una sensibile riduzione degli incendi boschivi, di concerto le Forze di Polizia presenti sul territorio.
Importanti poi i risultati del Progetto Trinacria e del Piano C.I.T. , realizzati unitamente all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, al Corpo Forestale (il Progetto Trinacria), alla Polizia Municipale e Provinciale.
Infine, si ricordino le numerose operazioni di polizia giudiziaria che hanno consentilo di dare una risposta repressiva pronta allorché si è accertato il compimento di reati.
Parco dei Nebrodi. Scorta sino a marzo per il sindaco di Troina
Enna. Scorta sino a marzo per il sindaco di Troina Fabio Venezia. Il provvedimento, preso dal comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblic, a seguito della nota inviata dalla Prefettura di Messina che invitava i Comuni aderenti al Parco dei Nebrodi ad attuare iniziative a tutela della legalità nel settore agricolo, verrà inoltre effettuato un attento monitoraggio del suolo e del sottosuolo per verificare la presenza di eventuali cave, discariche e attività di smaltimento rifiuti dove si potrebbero svolgere traffici illeciti.
Furgone rubato a Trapani e precipitato dal viadotto nei pressi dello svincolo di Enna
Enna. Proseguono le indagini da parte degli agenti della Polizia Stradale, diretti dal comandante Fabio D’Amore, dopo il rinvenimento del furgone, rubato ad una ditta edile di Trapani e precipitato dal viadotto “Gargazzi” nei pressi dello svincolo di Enna perché ci sono parecchie cose da chiarire, soprattutto perché all’interno del furgone sono stati trovati 16 tonnellate di rame, sicuramente rubato, coperto da materiale edile. All’interno del furgone sono state trovate delle biciclette ma la ditta di Trapani,i cui proprietari si sono precipitati ad Enna dove essere stati interpellati dagli agenti, hanno confermato che sia il materiale edile che le biciclette sono di loro proprietà, mentre il rame proviene sicuramente da un furto realizzato probabilmente in provincia di Enna. Gli agenti si stanno muovendo per cercare di individuare dove questo è stato rubato, se appartiene o meno ad linea elettrica di campagna, ma sino ad ora non ci sono stati riscontri per cercare di individuare il luogo dove è avvenuto questo furto. Per quanto riguarda l’incidente è probabile che l’autista abbia perso il controllo del mezzo, provocato dalle pessime condizioni atmosferiche, abbia abbattuto circa 50 metri di gard-rail e poi sia caduto dal viadotto, facendo un volo di circa sei-sette metri. La fortuna degli occupanti è stata che il furgone è arrivato sul terreno bagnato prima da dietro e poi con la cabina, per questo motivo gli occupanti (erano almeno due) non si sono fatti niente di eclatante. Le indagini proseguono ma la Polizia Stradale si aspetta che qualcuno si metta in contatto con loro per denunciare il furto dei fili di rame.
RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA
Carabinieri Caltanissetta arrestato pregiudicato alimenese a Calascibetta con 2 fucili da caccia rubati
Una persona di Alimena (provincia di Palermo) è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri della compagnia del capoluogo nisseno, per ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi. Alle ore 19 circa di ieri, 29 dicembre, nelle campagne del comune di Calascibetta, i carabinieri della compagnia di Caltanissetta hanno arrestato un pregiudicato trovato in possesso di due fucili da caccia asportati da un’abitazione di Alimena.
A seguito di attività info-investigative svolte d’iniziativa i carabinieri, sin dal primo pomeriggio, eseguivano un articolato servizio di controllo, osservazione e pedinamento nelle contrade ricadenti tra i comuni di Alimena e Calascibetta fino a quando, nonostante le difficoltà derivanti dall’asprezza del territorio, in localita’ isolate e prive di illuminazione, riuscivano ad intercettare un’autovettura “opel” che, con fare sospetto, si dirigeva in un sito particolarmente impervio.
A questo punto i carabinieri accerchiavano il veicolo e il conducente, identificato in Emanuele Messina, nato nel 1949, operaio, pregiudicato di Alimena, veniva trovato in possesso delle seguenti armi, efficienti ed in ottime condizioni, risultate rubate nella mattinata precedente da un’abitazione del comune di residenza:
– un fucile semiautomatico marca “benelli” cal. 12;
– un fucile semiautomatico marca “farms” cal. 12.
L’arrestato è stato condotto presso la caserma “Guccione”, sede della compagnia carabinieri di Caltanissetta, con le pesanti accuse di ricettazione, porto e detenzione abusiva di armi (art. 648 cp. e artt. 1, 2, 4 e 7 l. 895/1967). Al termine delle formalita’ di rito l’uomo è stato tradotto presso la propria abitazione per permanervi agli arresti domiciliari, in attesa dell’interrogatorio.
Regalbuto. Carabinieri sospendono la licenza per un mese al circolo “Rahal Buthai Club”
Nella mattinata odierna, personale della Compagnia Carabinieri di Nicosia ha dato esecuzione al provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione bevande ed alimenti, ex art.100 T.U.L.P.S., emesso dal Questore di Enna nei confronti del circolo privato denominato “Rahal Buthai Club” sito in Regalbuto, via Gian Filippo Ingrassia. La richiesta di sospensione è stata avanzata dal Comando Compagnia Carabinieri di Nicosia. Le motivazioni che hanno determinato la sospensione del titolo autorizzativo consistono nel fatto che detto circolo privato è divenuto abituale ritrovo di persone pregiudicate e pericolose e pertanto costituisce pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Il provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di bevande ed alimenti avrà una durata di 30 giorni a far data da oggi 30 dicembre 2014.
Il Comune di Regalbuto è un piccolo centro dell’ennese. La sua economia è basata, in via principale, sull’agricoltura e sulla zootecnia, in ragione, soprattutto, della naturale conformazione del suo territorio. In tale contesto, uno dei fattori che ha indotto un elevato allarme sociale, peraltro aggravato dalla cronica mancanza di lavoro, è risultato il consumo e la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il cui abuso è stato riscontrato, in maniera preponderante, tra la popolazione giovanile. Stante quanto sopra, appare logico e conseguenziale dedurre come la criminalità locale abbia potuto trarre, da una siffatta condizione sociale, immediata opportunità di infiltrazione e propagazione. Nell’ambito di tale quadro, rivestono vitale importanza i luoghi di aggregazione sociale. Questi ultimi, in conseguenza di ciò, possono trasformarsi senz’altro in pericolosi serbatoi di manovalanza criminale che i soggetti appartenenti alla criminalità comune ed organizzata sono soliti ricercare tra i più giovani e tra i soggetti meno avveduti, e, sicuramente, tra i frequentatori del predetto “luogo di ritrovo”. I Carabinieri infatti hanno accertato che dal mese di novembre 2013 ad oggi il circolo è stato costantemente frequentato da pregiudicati.
.
Enna e Barrafranca: scoperti 2 lavoratori in nero e 5 irregolari, 1 cantiere sospeso e 2 denunce a piede libero, ammende per 35.000 €
I Carabinieri del Nucleo CC Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Enna, nella decorsa settimana di dicembre hanno sottoposto ad ispezione alcune aziende ad Enna e Barrafranca con il supporto delle rispettive Stazioni territoriali.
Le condizioni delle tutele del lavoro in queste aree permangono difficili, con frequenti episodi di “lavoro nero” e talvolta i lavoratori sono soggetti ad estorsione da parte di alcuni imprenditori che obbligano a restituire parte dello stipendio mensile, salvo essere deferiti all’autorità ed essere colpiti da provvedimenti cautelari come avvenuto a Caltanissetta già due volte nell’ultimo anno. Di converso l’attività ordinaria di controllo dell’Arma, su impulso delle Autorità regionali preposte, Assessorato e Dipartimento al Lavoro, permane costante, diffusa e tesa a mantenere alti i livelli di osservanza delle norme di settore.
A questo proposito le ispezioni hanno consentito ai Carabinieri di verificare che :
– in un primo cantiere a Enna venivano riscontrate diverse irregolarità nella tenuta del cantiere, nell’ordine dell’omessa vigilanza sanitaria per gli operai, nonché nell’omessa fornitura dei dispositivi di protezione individuale agli operai: il titolare veniva quindi deferito alla locale Procura della Repubblica;
– nello stesso cantiere venivano controllati 7 lavoratori di cui 5 irregolari e comminate 2 ammende per 12.275,20€;
– in un secondo cantiere a Barrafranca veniva analogamente riscontrata l’omessa sorveglianza sanitaria sui dipendenti per cui il titolare veniva deferito anch’esso alla Procura della Repubblica di Enna. Per questa ditta avendo altresì scoperto 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti scattava altresì la sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’imprenditore che subiva la sospensione dell’attività imprenditoriale, oblava subito la somma di 1.950 cad. per il riavvio degli esercizio, mentre nei prossimi giorni dovrà pagare la maxi sanzione di 4.000 per singolo lavoratore trovato in nero, oltre alla regolarizzazione dei pagamenti dei contributi previdenziali.
In sintesi i Carabinieri hanno proceduto a:
– controllare n. 4 aziende e effettuare n. 2 denunce a piede libero;
– verificare n. 12 posizioni lavorative di cui 5 regolari, 5 irregolari e 2 “in nero”;
– notificare 1 provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale;
– accertare sanzioni amministrative e ammende per oltre 35.000€.
I controlli proseguiranno con il massimo impegno da parte degli operanti e con la variazione dei settori e degli orari.
Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency e ‘paziente zero’ di Ebola, è completamente guarito
Aveva contratto il virus in Sierra Leone, ma i sanitari dell’ospedale Spallanzani di Roma hanno annunciato che Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency e ‘paziente zero’ di Ebola in Italia, è “completamente guarito”. Quindi è stato dimesso dalla struttura sanitaria capitolina specializzata nel trattamento delle malattie infettive, dove era stato ricoverato lo scorso 25 novembre.
E’ entrato in conferenza stampa accolto da un applauso. Presenti anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la presidente di Emergency, Cecilia Strada, il commissario straordinario dell’Inmi Valerio Fabio Alberti e il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito. Quest’ultimo ha anche annunciato che “con il sangue di Fabrizio”, che sarà inviato anche in Sierra Leone, si procederà a creare una “banca centralizzata” di plasma per curare altre persone colpite da Ebola.
“Poco più di un mese fa, il 25 novembre, ci interrogavamo sulla sorte di questo straordinario medico, che come ha giustamente detto il presidente Napolitano si può annoverare tra le eccellenze italiane“, ha aggiunto Alberti. “Da allora – ha sottolineato – non vi nascondo che abbiamo passato momenti duri e oggi con soddisfazione e orgoglio possiamo comunicare ufficialmente la sua guarigione”. In conferenza stampa è intervenuto anche Gino Strada che, in collegamento su Skype ha detto: “Sono molto contento, nessuno di noi ha mai dubitato che Fabrizio ce l’avrebbe fatta”.
Valguarnera. Scheletri fuori dalle bare: ispezione delle Forze dell’ordine e Asp al cimitero
Valguarnera. Scheletri fuori dalle bare, sporcizia e altri disservizi al cimitero di Valguarnera. La denuncia, inviata al Prefetto di Enna e alla Procura della Repubblica, arriva dal sindacalista del Csa Luigi Bascetta E nei gironi scorsi i carabinieri del luogo unitamente alla Polizia Municipale, all’Ufficio tecnico comunale, all’Ufficiale sanitario dell’Asp di Enna, hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi. Sopralluogo conclusosi con l’invito al sindaco Sebo Leanza ad eliminare gli inconvenienti rilevati. Bascetta infatti nella sua denuncia circostanziata ha segnalato come alcune tombe della zona vecchia del cimitero fossero distrutte e danneggiate, con bare scomposte e porzioni di scheletri fuorusciti dalle bare e visibili agli occhi dei passanti. Non solo, ma ha denunciato che al cimitero avvenivano pure, come fosse una normalità, furti di fiori, lumini, contenitori, oltre ad essere ricettacolo di sporcizia e rifiuti preda di topi e cani randagi. Ha evidenziato inoltre come molte auto di privati cittadini vengono posteggiate sin davanti le proprie cappelle, aree che normalmente sono interdette al traffico. Insomma Bascetta ha fatto rilevare nella sua denuncia, senza tanti giri di parole, il degrado e l’inciviltà che regna da parecchio tempo al cimitero. Infine ha concluso dicendo, di rivolgersi al Prefetto e alla Procura della repubblica, visto che gli organi comunali rimangono alle sue denunce del tutto indifferenti. E ieri, come abbiamo accennato, si è presentata al cimitero una folta delegazione di forze dell’ordine e di tecnici dell’Asp composta per i carabinieri, dal luogotenente Nicola Lo Moro, per i vigili urbani, dal responsabile Franco Villareale, dall’ufficiale sanitario Calogero Gueli e dal tecnico della prevenzione Giancarlo Manzo. Questi hanno constatato che le porte di accesso di due vecchie cappelle gentilizie erano state divelte e che le stesse versavano in pessime condizioni strutturali presumibilmente da diversi anni. Hanno evidenziato pure che una di queste cappelle, mancava di copertura e che all’interno della stessa veniva rinvenuta una bara in legno schiacciata con brandelli di ossa fuoriuscite e una cassetta in zinco. La seconda cappella si presentava pure in pessime condizioni. I tecnici del Comune su invito dell’ufficiale sanitario hanno provveduto da subito alla chiusura temporanea di esse. Le autorità presenti infine, hanno stilato un verbale nel quale si invitava il sindaco quale responsabile della manutenzione, ordine e vigilanza dell’area cimiteriale, ad attivare tutte le misure necessarie per eliminare gli inconvenienti strutturali dei due manufatti. Attività che dovrà avvenire alla presenza dell’autorità sanitaria.
Rino Caltagirone
Valguarnera: arrestati due catanesi, rubarono quattrocento euro ad un anziano
I Carabinieri della Stazione di Valguarnera alle prime luci dell’alba di ieri, in ottemperanza dell’ordinanza custodia cautelare in carcere, emessa in data 30.12.2014 dal Tribunale del Riesame di Caltanissetta, hanno tratto in arresto Mirabella Gaetano, 59enne nato ad Enna ma residente a Mascalucia (CT), di fatto domiciliato a Gravina di Catania, coniugato, disuccupato, pregiudicato. I Carabinieri, capeggiati dal Luogotenente Lomoro Nicola, hanno altresì notificato un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa sempre lo scorso 30.12.2014 dal Tribunale del Riesame di Caltanissetta nei confronti di Cardaci Ihor, 24enne nato a Renny (Ucraina) ma residente a Palagonia, celibe, disoccupato, con precedenti di polizia.
I due sono gravemente indiziati di aver commesso un furto aggravato in danno di un ottantunenne di Valguarnera il 2 Luglio 2014.
Il furto si è consumato nei pressi di una tabaccheria di Valguarnera ove, l’anziano derubato che aveva da poco prelevato quattrocento euro al bancomat, era stato avvicinato da due persone, proprio gli odierni indagati, lo salutavano calorosamente abbracciandolo, avendo un forte contatto fisico e dileguandosi di lì a breve.
L’ultraottantenne, qualche istante dopo l’abbraccio, si è reso conto che uno dei due sconosciuti lo aveva derubato del denaro prelevato in banca, per un totale di quattrocento euro, e custodito nella tasca destra dei pantaloni, sostituendo le banconote con dei ritagli di giornale e si è quindi subito recato presso la Stazione Carabinieri cittadina a denunciare i fatti.
I Carabinieri dell’Arma locale hanno subito attivato le indagini, acquisendo le immagini delle telecamere a circuito chiuso di diversi esercizi della zona e, dopo un lavoro certosino, sono riusciti a risalire alle effigie dei due malfattori ed alla targa dell’autovettura con cui erano giunti in paese dalla provincia di Enna. A questo punto hanno identificato i due.
Gli elementi raccolti nel corso delle indagini, i curriculum criminali dei soggetti indiziati, il Mirabella pluripregiudicato per reati analoghi e della stessa specie, in particolare contro il patrimonio ed il Cardaci con precedenti di polizia sempre per reati analoghi e della stessa specie, hanno indotto i militari dell’Arma a ritenere sussistente il pericolo di recidiva specifica ed a richiedere l’emissione di idonee misure cautelari personali che hanno scaturito quella eseguita ieri.
Catenanuova ed Agira: tratti nuovamente in arresto tre soggetti coinvolti nell’operazione Fiumevecchio del 25.05.2011
I Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nel corso della tarda serata di ieri 02.01.2015 hanno tratto in arresto i pregiudicati Prestifilippo Cirimbolo Maurizio cl. 1978 e Grasso Massimo cl. 1980 di Catenanuova e Pecorino Giuseppe, classe 1941 di Agira.
I provvedimenti di arresto sono stati emessi dalla Procura Generale della Corte di Appello di Caltanissetta a seguito della sentenza definitiva emessa il 16.12.2014 dalla Suprema Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dagli indagati sulle condanne già inflitte e per i quali il Prestifilippo Cirimbolo Maurizio e il Pecorino Giuseppe si trovavano già agli arresti domiciliari.
I soggetti arrestati rispondono tutti del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso e di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Cosa Nostra Ennese e, nello specifico del gruppo di Catenanuova, per fatti contestati che vanno dal 2007 al 2011.
Il Prestifilippo Cirimbolo Maurizio è, in particolare, il fratello di Salvatore, rimasto ucciso nella Strage di Catenanuova del 15.07.2008 e nella quale egli stesso scampò miracolosamente alla morte rimanendo ferito, mentre il Pecorino Giuseppe è ritenuto un importante figura del contesto mafioso ennese essendo indicato quale soggetto che ne aveva avuto assegnata la “reggenza “ a metà degli anni 90”.
Grasso Massimo è un soggetto che nel corso del periodo in argomento si era strettamente legato alla figura dei fratelli Prestifilippo Cirimbolo di Catenanuova.
I soggetti arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catania.
Piazza Armerina, arrestati 4 cittadini romeni per tentata estorsione e sfruttamento della prostituzione
Nel pomeriggio del 2 gennaio 2015, all’esito di articolata attività info-investigativa, personale del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, diretto dal dott. Fabio Aurilio, ha tratto in arresto i seguenti 4 cittadini romeni, poiché colti nella flagranza del delitto di tentata estorsione aggravata in concorso e, inoltre, gravemente indiziati del delitto di sfruttamento della prostituzione ed altro:
1)- Hanghiuc Silviu Iulian, nato in Romania il 27.07.1991, residente a Piazza Armerina, pregiudicato per tentato omicidio, lesioni personali, reati in materia di armi e minacce;
2)- Gugonea Constantin Mirel, nato in Romania il 26.07.1982, residente a San Cataldo (CL), pregiudicato per sfruttamento della prostituzione, lesioni personali, minacce, guida in stato di ebbrezza, rapina, uso di atto falso, calunnia ed altro;
3)- Putanu Eugen Claudiu, nato in Romania il 22.10.1961, residente a Piazza Armerina;
4)- Putanu Ciprian Constantin, nato in Romania il 25.05.1988, residente a Piazza Armerina, pregiudicato per rapina.
In particolare, l’attività investigativa ha consentito di accertare che concorrendo a vario titolo nell’ideazione e nella commissione dei reati, dapprima, con l’inganno, avevano assicurato ad una giovane ragazza connazionale appena maggiorenne, I.S., una prospettiva di lavoro in Italia, convincendola a lasciare la Romania per raggiungere Piazza Armerina. Dopo pochi giorni in Italia, la giovane sarebbe stata costretta, con violenza e minaccia, a prostituirsi sin dal mese di settembre. In particolare, gli arrestati avevano trattenuto il suo documento d’identità, minacciandola anche di gravi ripercussioni contro la sua famiglia nel caso avesse denunciato il fatto all’Autorità.
Poco prima di Natale, la giovane, aiutata da un cliente del posto, approfittando dell’assenza di uno degli aguzzini, si era allontanata, sottraendosi al loro controllo. Da giorni, però, veniva pressata dai connazionali per continuare a prostituirsi, o in caso contrario per ottenere la sua liberazione dietro consegna di una somma di euro 500, anche per ritornare in possesso del documento d’identità.
Avuta notizia di tale tentativo di estorsione, gli Agenti del Commissariato di Piazza Armerina predisponevano un apposito servizio, riuscendo così a cogliere nella flagranza di reato i prevenuti.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Augusto Francesco Rio ha richiesto la convalida del provvedimento ed ha disposto che gli arrestati venissero associati presso la Casa Circondariale di Enna. In mattinata l’udienza di convalida dell’arresto.
Carabinieri Enna – Bilancio operativo 2014
Bilancio 2014 dell’Arma dei carabinieri, illustrato dal colonnello Paolo Puntel, nel suo primo consuntivo alla guida del comando provinciale, dove si è insediato a settembre, subentrando al colonnello Baldassare Daidone, trasferito a Roma.
Carabinieri Enna: maggiori operazioni di servizio 2014
Compagnia CC Enna
•13 febbraio: arresto di 5 romeni in agro del Comune di Enna per tentato furto di centinaia di conduttori in rame della Enel S.P.A.
•Nel prosieguo dell’attività, in data 27 maggio in Caltanissetta e San Cataldo, venivano arrestati , su O.C.C., ulteriori 3 romeni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, della ricettazione di circa 5.000 kg. di rame, asportato sempre all’ENEL in agro di Enna, nonché di deferire in stato di libertà ulteriori 13 persone e recuperare, in totale, la quantità di circa 10 tonnellate di rame.
•25 novembre: nei pressi del locale Palazzo di Giustizia, i CC del N.O.R. arrestavano un Cancelliere in servizio presso il Tribunale di Enna, ritenuto responsabile del flagrante reato di «concussione».
•Nei fatti i militari, al termine di un’attività d’indagine iniziata alcune settimane prima, hanno bloccato l’uomo, che poco prima aveva ricevuto da un soggetto la somma contante di euro 500,00, per l’espletamento di attività connesse al suo ufficio. •Dopo la convalida dell’arresto, il GIP ha applicato all’uomo la misura cautelare dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata di 6 mesi, provvedimento confermato da ultimo, dal Tribunale del riesame di Caltanissetta lo scorso 30 dicembre.
Compagnia CC Nicosia
•Nella notte tra il 17 ed il 18 febbraio scorso, personale di questo Comando Provinciale ha dato esecuzione all’operazione di servizio denominata «GO KART», traendo in arresto complessive 49 persone, su O.C.C. del Tribunale nisseno, poiché ritenute responsabili di «Associazione per delinquere di stampo mafioso armata» finalizzata alla commissione di estorsioni in danno di attività commerciali, traffico detenzione e spaccio di stupefacenti, incendi a fini di estorsione, rapine, furti aggravati ed altro. Nei giorni successivi sono stati poi eseguiti ulteriori arresti in flagranza e su O.C.C., portando il numero complessivo degli arrestati a 64.
•L’indagine, in un’unica complessa ricostruzione investigativa, ha delineato l’evoluzione, nel corso del tempo, delle organizzazioni mafiose che hanno operato sul territorio provinciale negli ultimi 15 anni, con particolare riguardo al controllo mafioso dei centri di Catenanuova, Regalbuto e Centuripe.
•L’operazione GO KART è stata, senza alcun dubbio, la più rilevante operazione antimafia, in termini di qualità dei reati posti in essere e di numero di arrestati, mai condotta in questa Provincia.
•Nei mesi di luglio e agosto scorsi, in due distinte operazioni condotte nel Comune di Centuripe, sono state rinvenute 2 piantagioni di «Cannabis Indica» (Marijuana), per un totale di 174 piante, dal peso complessivo di 600 kg. ed un valore di oltre 55 mila euro.
•Nell’occasione sono stati tratti in arresto 2 soggetti e ne sono stati deferiti altri 3 in stato di libertà, tutti ritenuti responsabili di «coltivazione e produzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio».
•Nel mese di agosto 2014 i militari del N.O.R. della Compagnia CC di Nicosia hanno tratto in arresto un 44enne di Cerami, responsabile del delitto di «tentato omicidio».
•Il predetto, al culmine di una lite con altro uomo del luogo per motivi personali, gli sferrava un fendente alla gola, provocandogli una profonda ferita.
•L’arrestato, a seguito del processo, veniva condannato in 1° grado alla pena di anni 5 e mesi 6 di reclusione per «tentato omicidio aggravato».
Compagnia CC Piazza Armerina
•A seguito di un’articolata attività d’indagine, condotta tra l’ottobre 2012 ed il gennaio 2014, militari del N.O.R. della Compagnia di Piazza Armerina, il 25 novembre scorso hanno dato esecuzione all’operazione antidroga denominata «COMPARE», traendo in arresto, nella circostanza, complessive 11 persone, ritenute responsabili, in concorso, di «detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti», «ricettazione», e «porto abusivo di armi».
•Nel corso delle attività, durante la quale erano stati effettuati ulteriori 11 arresti a riscontro, è stata comprovata la cessione di ingenti quantità di stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, sequestrata nel tempo in misura di diversi chilogrammi, unitamente ad un fucile a canne mozze con munizionamento e denaro contante ritenuto provento dello spaccio.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, delle Stazioni di Aidone, Barrafranca, Piazza Armerina, Pietraperzia e Valguarnera hanno raggiunto complessivamente i migliori risultati statistici degli ultimi venticinque anni che l’Arma della Compagnia della città dei mosaici avesse mai espresso.
Infatti i militari dell’Arma hanno effettuato 87 arresti complessivi di cui 36 in flagranza di reato e 51 su ordinanza di custodia cautelare ed oltre 700 deferimenti all’Autorità Giudiziaria. Dei 36 arresti in flagranza cinque sono riconducibili a soggetti che avevano a vario titolo armi e munizioni. La Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina ha infatti effettuato sequestrato 19 armi e 621 munizioni, tutto illegalmente detenuto ed oltre un kg di esplosivo. Sono stati sequestrati 30 grammi di cocaina, 680 grammi di hashish, trentatre piantine di marijuana nonchè oltre un chilogrammo della stessa sostanza stupefacente. Per quanto attiene alle misure di prevenzione sono state proposte 7 sorveglianze speciali di P.S. e 23 avvisi orali, tutti accolti dal Sig. Questore della Provincia di Enna e già notificati agli interessati.
L’attività preventiva ha visto l’impiego complessivo di 980 pattuglie e 2846 perlustrazioni con l’esecuzione di 5910 posti di controllo con l’identificazione compiuta di 11359 persone. Nell’ambito della stessa attività sono stati sequestrati, a vario titolo, 164 mezzi di circolazione.
Il controllo del territorio è quindi, per i militari della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, il compito primario, l’attività precipua sia come prevenzione che repressione di tutti i reati in genere.
Nucleo Investigativo
•Nella prima mattinata del 28 ottobre scorso, militari del Nucleo Investigativo di Enna, hanno tratto in arresto, su O.C.C. emesso dal Tribunale di Caltanissetta su richiesta di quella Procura Distrettuale, un appartenente al Corpo della Polizia Penitenziaria, ritenuto responsabile di «Associazione per delinquere di stampo mafioso», finalizzata alla commissione di Estorsioni.
•L’attività investigativa, per la quale vi è stata una convergenza investigativa con la locale Questura, ha permesso di attribuire al soggetto un ruolo rilevante nell’ambito dell’organizzazione criminale di Cosa Nostra in Provincia di Enna.









Enna. Incidente sulla SS117, quattro feriti, nessuno grave
Incidente stradale per fortuna senza gravi conseguenze ieri sera sulla SS 117bis, tra Enna Bassa e lo svincolo autostradale, dove una Lancia Y ha perso il controllo tamponando una Dacia Sandero dove all’interno vi erano quattro persone tra cui due bambini.
Sul posto si sono portati i vigili del fuoco del comando provinciale di Enna che hanno subito soccorso gli occupanti dei mezzi, a prendere i rilievi dell’incidente i carabinieri che hanno cercato di risalire alla dinamica dell’incidente.
L’automobilista a bordo della Lancia Y ha provato a recuperare il controllo della sua macchina ma il tentativo è stato vano così come la possibilità di evitare la Dacia Sandero colpita sulla parte anteriore sinistra, mentre la Lancia Y ha fermato la sua marcia qualche metro più in avanti.
Il luogo dell’incidente è stato subito messo in sicurezza dai vigili del fuoco che hanno liberato la strada dalle auto incidentate. Per i feriti, tutti in stato di shock, tanta paura ma nessuna grave conseguenza.
Arrestato un palermitano autore di una rapina commessa alla Monte Paschi di Valguarnera
Piazza Armerina. Nella mattinata odierna, a conclusione di complesse e prolungate attività di polizia giudiziaria, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Armerina, diretti dal Maresciallo Aiutante Robusto Antonio e coordinati dal Capitano Rosario Scotto di Carlo, in ottemperanza dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Enna – Ufficio G.I.P. – a seguito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto, Giuseppe Compagno, 29enne nato e residente a Palermo, coniugato, disoccupato, con diversi precedenti di polizia.
Anche in questo caso per Giuseppe Compagno l’accusa è di rapina aggravata in quanto commessa con minaccia e violenza. Con la recidiva specifica, reiterata ed infraquinquennale.
La rapina che l’Autorità Giudiziaria, concordando con l’attività investigativa svolta dagli investigatori dell’Arma, contesta a Giuseppe Compagno , è quella perpretrata il 28 Marzo 2014 alla filiale di Valguarnera della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Ultimati tutti gli accertamenti, sia il PM – Dr. Fabio Scavone – che il G.I.P. – Dr.ssa Luisa Maria Bruno – hanno lavorato alacremente alla redazione della richiesta ed all’ordinanza di applicazione dell’odierna misura cautelare della custodia cautelare in carcere datata 2 gennaio.
È stato ricostruito che Giuseppe Compagno, in concorso con una persona rimasta ignota, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, si impossessava della somma in contanti di Euro 7.685,00. Segnatamente, dopo essersi introdotto nei locali della filiale valguarnerese della Banca Monte dei Paschi di Siena, siti in Piazza Aldo Moro, mediante violenza e minaccia consistita nell’avventarsi, immobilizzandolo, contro il direttore della fililare nonché nello spintonare una impiegata ed al contempo nello strappare dalle mani dell’impiegato la chiave del cassetto dove si trovavano custoditi gli incassi, costringendo quest’ultimo ad azionare il dispositivo di apertura della bussola d’emergenza in modo da permettere al complice, travisato in volto, di far accesso all’interno dell’istituto e così di prelevare dalla cassa la somma di denaro suindicata.
L’attività info – investigativa svolta dai Carabinieri del Nucleo Operativo, iniziata subito dopo la commissione della rapina, è consistita nel visionare attentamente le telecamere a circuito chiuso della filiale oggetto della rapina nonché escutere a sommarie informazioni i dipendenti della banca.
Emergeva con chiarezza che uno dei rapinatori, quello entrato a volto scoperto, era un giovane dell’apparente età di trent’anni, siciliano, alto circa 1,85 mt., longilineo, occhi e capelli scuri.
Ai fini dell’individuazione si rivelava decisiva la disamina delle immagini captate dal sistema di videosorveglianza in dotazione all’istituto di credito ed il loro raffronto con quelle afferenti precedenti rapine consumate ai danni di altre filiali del medesimo istituto dislocate nelle province di Palermo, Agrigento e Messina. I fotogrammi ritraenti gli autori di ciascuno dei citati episodi mostrano, nitidamente, i tratti e le caratteristiche somatiche di un unico individuo, identificato proprio in Giuseppe Compagno che, quindi, nella sua carriera criminale, avrebbe già messo a segno diverse in tutta la Sicilia.
La successiva analisi di prelievo delle impronte digitali di quest’ultimo ed il raffronto con quelle carpite dal sistema di registrazione biometrica integrato nella struttura della bussola di accesso alla filiale consentiva di affermare la sicura appartenenza all’indagato dell’impronta del pollice della mano destra acquisita al descritto sistema Biodigit, essendo stata riscontrata la corrispondenza per forma, posizionamento ed orientamento, di ben sedici punti caratteristici identificativi.
L’esito degli accertamenti dattiloscopici consente, dunque, di identificare, inequivocabilmente, Giuseppe Compagno uno degli autori della rapina.
La comparazione tra i dati antroprometrici e quelli desumibili dai fotogrammi forniscono, ove occorra, ulteriore riscontro agli esiti certi dell’indagine dattiloscopica.
Per quanto sinora esposto l’Autorità Giudiziaria ha inteso emettere l’odierno provvedimento alla luce delle modalità dell’agire e della spregiudicatezza mostrata da Giuseppe Compagno, all’esistenza di un elevato pericolo di reiterazione del reato nonché in considerazione del suo vissuto criminale – gravato da precedenti penali per ricettazione, invasione di edifici, detenzione di sostanze stupefacenti – già recidivo e sospettato della paternità di analoghi fatti delittuosi.
L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Enna ove, allo stato detenuto, è a disposizione della Magistratura competente.
Sono tuttora in corso ulteriori indagini per risalire all’identificazione del complice che il 28 marzo 2013 “operò” a volto travisato.
Agenti feriti a seguito di un intervento per lite. Un trentenne di Piazza Armerina, pregiudicato, arrestato
La Polizia interviene per sedare una lite tra due persone, ma uno dei due, Di Prima Massimiliano, si scaglia contro due agenti intervenuti e li ferisce. Era in possesso di un coltello a punta con lama della lunghezza di 15 cm e sette semi di sostanza stupefacente. E’ stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari
Nella serata del 3 gennaio, gli agenti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, diretto dal dott. Fabio Aurilio, hanno arrestato Di Prima Massimiliano, nato a Piazza Armerina il 05.01.1982, ivi residente, con numerosi precedenti di polizia per truffa, reati afferenti gli stupefacenti, danneggiamento, porto abusivo di armi da taglio ed altro, poichè colto nella flagranza del delitto di resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale, possesso di sostanze stupefacenti di tipo marijuana (sette semi) e porto di coltello di genere vietato.
In particolare, alle ore 18.30 circa, tramite il numero di emergenza “113”, veniva segnalato che in una via di Piazza Armerina si stava compiendo l’aggressione ai danni di una donna.
Gli agenti della Volante, immediatamente giunti sul posto della segnalazione, notavano due uomini intenti a sferrarsi calci e pugni, pertanto tentavano di sedare la lite tra i due, provvedendo a bloccarli. Uno dei due litiganti, apparentemente la vittima, per tutta risposta, con particolare ferocia e violenza, afferrava uno dei due agenti per le spalle e, dopo averlo immobilizzato, lo scagliava per terra, provocandogli un trauma alla spalla ed al ginocchio; l’altro agente intervenuto, al fine di difendere il collega, rimaneva anch’egli lievemente ferito.
Grazie al sopraggiungere di altro personale, gli agenti riuscivano a bloccare l’energumeno che, sottoposto a successiva perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un coltello a punta della lunghezza di 15 cm e, celato nella tasca sinistra del giubbotto, un involucro cilindrico di cartine, comunemente usate per il confezionamento di sigarette, con all’interno sette semi di sostanza, verosimilmente, stupefacente del tipo marijuana.
Le motivazioni all’origine dell’alterco tra i due armerini è da ricondurre al fatto che uno dei due aveva preso le difese della propria madre, poiché picchiata dal Di Prima, quest’ultimo accusato dalla donna di essere l’autore del furto di una moto appartenente al marito, attualmente detenuto.
Per i fatti sopra esposti, gli agenti del Commissariato hanno proceduto all’arresto del pregiudicato, Di Prima Maurizio che, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dr. Augusto Rio, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, presso l’abitazione del padre.
Piazza Armerina e Pietraperzia: Operazione controllo territorio. Scattano diverse denunce
I militari della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina nel corso della prima settimana del 2015, nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Enna, hanno maggiormente intensificato l’attività di controllo del territorio e sono scattate diverse denunce all’Autorità Giudiziaria. Sono stati eseguiti diversi posti di controllo nonché di blocco in tutti i paesi della giurisdizione ed i risultati operativi non sono venuti a mancare.
In particolare a Pietraperzia i militari della locale Stazione hanno deferito all’Autorità Giudiziaria tre pietrini e due barresi per guida sotto l’influenza di ebrezza alcolica. I cinque, controllati alla guida delle proprie autovetture e sottoposti ad accertamento mediante etilometro, risultavano con tasso alcolemico superiore ai valori consentiti dal codice della strada; agli stessi sono stati ritirati i documenti di guida. Nel corso di regolare servizio d’istituto, i militari dell’Arma pietrina hanno altresì denunciato alla Procura della Repubblica di Enna un giovane del luogo per guida senza patente perché mai conseguita ed altri tre pietrini per porto illegale di armi.
I Piazza Armerina i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno invece denunciato un pregiudicato del luogo per violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale con obbligo di dimora in quanto sorpreso alla guida di un ciclomotore sebbene avesse la patente di guida revocata giusta decreto prefettizio proprio a seguito della misura di prevenzione. Gli stessi Carabinieri hanno deferito all’A.G. di Enna un giovane pregiudicato piazzese per violazione dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro poiché, dovendo procedere alla confisca di un ciclomotore del giovane, hanno constatato la dispersione colposa del mezzo da parte dello stesso.
Enna. Incidente mortale in Corso Sicilia, perde la vita ristoratore ennese
Alle ore 23.50 di ieri 7 gennaio 2015 in Corso Sicilia si è verificato un grave incidente stradale, a seguito del quale perdeva la vita Baleno Salvatore, classe 1963, ennese.
Il sinistro, la cui dinamica è stata ricostruita anche mediante varie testimonianze rese ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Enna che hanno effettuato tutti gli accertamenti di rito, è avvenuto quando il Baleno, percorrendo Corso Sicilia a bordo della sua motocicletta con direzione viale Diaz, superava nr. 2 autovetture che procedevano nello stesso senso di marcia, non avvedendosi che la prima delle due stava effettuando una manovra di svolta a sinistra. La collisione è stata inevitabile e la violenza dell’impatto contro l’autovettura provocava il decesso del motociclista, avvenuto durante il trasporto presso l’Ospedale Umberto I°, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione effettuati dal personale del 118, tempestivamente intervenuto sul luogo dell’incidente.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria (Dott.ssa Modica) la salma è stata trasferita presso la camera mortuaria per la successiva ispezione cadaverica ed i veicoli sono stati sottoposti a sequestro. I documenti di guida e di circolazione sono risultati in regola. Sono tuttora in corso verifiche per appurare eventuali responsabilità del conducente dell’autovettura coinvolta, risultato essere un 52enne ennese.
Nicosia, gestione Ipab: parte civile l’Opera Pia Barone di Falco
Nicosia. L’Opera Pia Barone di Falco si costituirà parte civile nel procedimento a carico di 8 persone indagate per fatti legati alla gestione della stessa Ipab. Ieri mattina avrebbe dovuto aprirsi l’udienza preliminare ma è stato chiesto un rinvio da alcuni difensore degli indagati. A chiedere il rinvio a giudizio è stato il pm Fabio Scavone che ha chiesto il processo per Antonino Maiuzzo, Simone La Giglia, Luigi Fascetto difesi dall’avvocato Piergiacomo la Via; Lorenzo Granata difeso dall’avvocato Giovanni Palermo; Michele Maiuzzo, Palmira Maiuzzo e Giovanni Raspanti, difesi dall’avvocato Gianfranco D’Alessandro; Salvatore Lunetta difeso dall’avvocato Nino Grippaldi. L’Opera Pia, individuata dalla procura quale parte lesa, è rappresentata dall’avvocato Davide Raffa. Le ipotesi contestate sono sostanzialmente falso ed abuso d’ufficio. La vicenda riguarda l’affidamento di alcune strutture di proprietà della “Barone di Falco” a una cooperativa della quale facevano parte congiunti di amministratori dell’Ipab. Indagati sono, infatti due amministratori Michele Maiuzzo e Simone La Giglia, i componenti e amministratori della cooperativa e Lorenzo Granata attuale responsabile provinciale dell’Udc, nella sua veste di commissario regionale che all’epoca venne nominato in attesa della composizione del Cda dell’Ipab. Una inchiesta estremamente complessa per l’enorme quantità di documenti esaminati dalla guardia di finanza per ricostruire il sistema di gestione dell’Opera pia, che ha accertato irregolarità gestionali varie e tra queste, oltre all’affidamento delle strutture alla coop, la delibera dell’allora commissario Granata, del luglio 2011 relativa al concorso per l’assunzione di una figura all’interno dell’Opera pia. Il Cda, insediatosi appena 10 giorni dopo la delibera del commissario regionale, aveva subito affrontato la questione sulla scorta di una nota dei sindacati Cgil e Cisl, che chiedevano la revoca immediata in autotutela del concorso per violazione della normativa vigente. Il Cda aveva revocato la delibera e considerata la situazione di “pressioni” che si sarebbe creata all’interno della struttura aveva deciso informare dell’intera vicenda la procura di Nicosia. La nota che doveva essere consegnata da uno degli indagati, non arrivò mai sul tavolo del procuratore Scavone. La procura ha riscontrato illegittimità delle convenzione con la cooperativa alla quale vennero affidate in gestione alcune strutture per attività sportive di proprietà dell’Opera pia. Infine ci sono aspetti contabili e di gestione delle finanze dell’Ipab che hanno portato al sequestro di beni, che comunque è stato annullato dal tribunale del riesame, a carico di due degli indagati. In particolare ci sarebbe stata una gestione poco chiara di un grosso lascito ereditario in favore dell’Opera pia che in parte, secondo le accuse della magistratura, sarebbe stato utilizzato per scopi personali da uno degli indagati. L’inchiesta sulla gestione dell’Opera Pia Barone di Falco si era aperta nel gennaio del 2012. L’udienza è stata fissata per il 12 marzo prossimo.
RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA