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Arrivano due magistrati al tribunale di Enna

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enna tribunaleDue nuovi giudici sono stati nominati dal Consiglio Superiore della Magistratura da destinare al Tribunale di Enna. Probabile che l’insediamento dei due magistrati avvenga prima della fine di gennaio, portando il numero dei giudici presenti in tribunale a 14, sostanzialmente per avere il plenum nell’organico del tribunale ennese ne mancherebbero soltanto due, il che significa che si è vicino al plenum cosa quasi mai successa. I due nuovi giudici designati per il Tribunale di Enna sono Andrea Agate e Davide Giovanni Paolo Capizzello, che si aggiungono a quelli che sono operativi da tempo e sono Luisa Maria Bruno, Calogero Commandatore, Eleonora Natalia Viviana Guarnera, Vittorio Giuseppe La Placa, Alessandra Maria Maira, Elisabetta Mazza, Marco Lorenzo Minnella, Marika Motta, Marco Antonio Pennisi, Anita Siliotti, Eugenio Alberto Stancanelli e Giuseppe Tigano. Ancora non si conosce il loro curriculum, se sono alla prima nomina oppure hanno una certa esperienza in materia. Un’altra importante novità, che riguarda il tribunale di Enna è che oltre alla figura del Presidente del Tribunale, Giuseppe Ferreri, ora vi è la nuova figura del “Presidente di sezione di Tribunale”, posto attualmente vacante. Diversa la situazione della Procura dove manca del personale e sino a questo momento non si prevede alcuna nomina di magistrati che andrebbero a sostituire i sostituti procuratori Marco Di Mauro, Anna Granata e Fiammetta Modica, che attualmente sono ancora presso La Procura, diretta da Calogero Ferrotti, che saranno trasferiti a breve per Di Mauro il trasferimento scivolerebbe di qualche mese, qualora fosse accolta la richiesta di posticipato possesso avanzata dal Procuratore; e rimangono solo quattro magistrati: Fabio Scavone, collaboratore di funzioni direttive, che però lascerà presto Enna per trasferirsi a Siracusa, considerato che il Csm lo ha proposto come nuovo Procuratore aggiunto; e i sostituti procuratori Ugo Rossi, Ferdinando Lo Cascio e Francesco Rio. Una situazione difficile, dunque, si prospetta a breve per la Procura sotto un profilo dell’organico: la scopertura del 50 per cento, già messa nero su bianco dal Csm, è destinata dunque a complicarsi ulteriormente.


Valguarnera. Deferite per furto due pregiudicate: si spacciavano per funzionari INPS e due coniugi per spendita di banconote false

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carabinieriI militari della Stazione dei Carabinieri di Valguarnera a parziale conclusione delle indagini avviate dopo due furti aggravati commessi in danno di persone anziane, hanno già deferito all’Autorità Giudiziaria di Enna due giovani sorelle originarie di Siracusa. Le due, già pregiudicate per reati specifici, note alle Forze dell’Ordine di tutta la Sicilia per furti e truffe, l’11.12.2014 ed il 5.01.2015, in Aidone e Valguarnera, in concorso con altra complice, presentatesi quali medici e funzionari I.N.P.S., si sono introdotte nelle abitazione di due anziani e riuscivano ad impossessarsi di monili in oro e denaro contante presenti nelle abitazioni.
I militari dell’Arma valguarnerese, sempre a parziale conclusione delle indagini avviate a seguito della presentazione di due denunce–querele da parte di due commercianti del paese, hanno denunciato alla procura di Enna per falsificazione di monete, spendita e introduzione nello stato, previo concerto, di monete falsificate in concorso, due coniugi, già pregiudicati per reati contro il patrimonio per averne commessi in tutta Italia, sono originari della provincia di Catania. I due, il 3.01.2015, hanno tentato di spendere banconote false di euro 20 e 50 all’interno di due esercizi commerciali che fortunatamente non sono state accettate dai titolari in quanto palesemente contraffatte.
Sempre a Valguarnera, a seguito dell’intensificazione dell’attività di controllo del territorio, è stato deferito in stato di libertà un giovane del luogo per minaccia e danneggiamento aggravate.

Sequestrato impianto di calcestruzzo a Nicosia: scoperti scarichi abusivi

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impianto calcestruzzoNel corso della mattinata del 12 gennaio 2015 i Carabinieri della Compagnia di Nicosia e del Corpo Forestale Regionale di Enna hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio contro le violazioni in materia ambientale. Il controllo, con la collaborazione del personale del Corpo Forestale Regionale – Nucleo Operativo Provinciale di Enna, ha interessato un grosso impianto per la produzione di calcestruzzo di Nicosia sito nella contrada Fegotto. Il personale operante nel corso della verifica operata ha riscontrato la mancanza di specifici permessi e licenze idonee per consentire il deposito di nerti per la successiva formazione di conglomerati utilizzati solitamente per manufatti edili e stradali. Sequestrato l’impianto e contestate violazioni penali e amministrative per oltre tre mila euro. L’area interessata dall’impianto è di circa 2.000 mq. L’impianto in questione all’atto del controllo da parte dei Carabinieri e del Corpo Forestale e risultato spento, non è stato possibile pertanto verificare dove venisse impiegato il materiale ivi prodotto. L’impianto inoltre non era dotato dei requisiti minimi di abbattimento delle polveri sottili e convogliamento delle acque di dilavamento per cui al fine di evitare ulteriori danni all’ambiente e l’inquinamento dei terreni e delle falde acquifere vicine, è stata sequestrata l’intera attività imprenditoriale e deferito il gestore il 44enne F.G. di Nicosia che dovrà rispondere del reato di mancata autorizzazione per la gestione di un impianto di calcestruzzo previsto dal Decreto Legislativo 152/2006 oltre ai reati di natura urbanistica.

Troina. Arrestato mentre intasca tangente funzionario dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura. Sequestrata sede di Patronato, denunciata la compagna

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TangentiNei giorni scorsi, militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Carmelo Moschella (con precedenti per reati ancora non passati in giudicato), 45enne funzionario dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Catania, che aveva appena intascato la somma di 5.700 euro, quale acconto di una tangente di 10.000 euro, richiesta ad un coltivatore agricolo per sbloccare una pratica contributiva.

Però già da tempo qualche sentore era nell’aria, i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia avevano alcuni sospetti. ed hanno fatto in modo che un imprenditore agricolo di Troina si ribellasse alla richiesta concussiva, chiedendo aiuto ai finanzieri nicosiani, che si sono prontamente attivati segnalando la vicenda alla Procura della Repubblica di Enna.
Sotto la direzione del sostituto dr. Francesco Rio, titolare del fascicolo penale, la vittima è stata autorizzata ad intavolare e proseguire una serrata trattativa con il funzionario, contrattazione seguita con la dovuta circospezione dagli investigatori, così da poter acquisire prove certe sull’ipotesi delittuosa prospettata.
sequestro tangente Guardia Finanza NicosiaDopo una serie di contatti, nel corso dei quali la vittima ha cercato di arginare le pretese del pubblico ufficiale, alla fine è stato raggiunto un accordo in base al quale l’imprenditore avrebbe dovuto cedere, a titolo di acconto, una parte della somma pretesa, consegnata direttamente al richiedente presso la sua abitazione a Troina.
L’intera operazione è stata però seguita dappresso dai finanzieri, che subito dopo aver avuto la certezza dell’avvenuta dazione, hanno compiuto un accesso ed una perquisizione nella villetta dove si era appena consumato l’indebito pagamento, rintracciando e sequestrando i titoli che erano stati previamente fotocopiati dagli investigatori prima della loro consegna.

Nelle giornate di lunedì e martedì, sempre i militari della Finanza hanno proceduto ad una perquisizione presso gli uffici degli Ispettorati provinciali all’Agricoltura di Catania ed Enna.

Altra operazione è stata il sequestro della sede dove svolge l’attività di agronoma e corrispondente di Patronato la compagna (S.B.) che è stata denunciata a piede libero per lo stesso reato, mentre non viene escluso dagli inquirenti il coinvolgimento di altre persone.

Il Giudice per le Indagini preliminari ha, nel frattempo, convalidato l’arresto.

Valguarnera: Carabinieri recuperano sostanza stupefacente su autobus di linea

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carabinieri logoI militari della Stazione di Valguarnera nell’ambito di un servizio per la repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, o psicotrope, ricorrendo motivi di particolare necessità ed urgenza che non consentivano di richiedere l’autorizzazione telefonica al Magistrato competente, congiuntamente ai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT), hanno proceduto all’ispezione di due autobus di linea che portano a Piazza Armerina, in quanto vi era il fondato motivo di ritenere che si potesse pervenire al rinvenimento di sostanze stupefacenti o psicotrope, in uso agli studenti in viaggio.
I militari hanno proceduto a far scendere ad uno ad uno gli studenti in viaggio; nel frattempo l’unità cinofila è salita a bordo, al fine d’iniziare ad ispezionare sia gli zaini che i posti a sedere occupati dai ragazzi.
Veniva subito segnalata la presenza di sostanza stupefacente sul retro dell’autobus ed in particolare sotto un sedile ove venivano rinvenuti tre involucri di sostanza stupefacente tipo marijuana del peso di grammi 8 circa.
La perquisizione aveva termine senza che venissero arrecati danni a cose mobili od immobili.
Gli 8 grammi di marijuana, posti sotto sequestro, su disposizione della Magistratura inquirente sono stati inviati al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna per gli accertamenti del caso.
A seguito del ritrovamento della droga sul pullman sono state perquisite anche diverse classi di una scuola secondaria di secondo grado con esito negativo.
La giornata operativa dei Carabinieri Cinofili a Valguarnera si è conclusa con altre due perquisizioni locali sempre con esito negativo.

Enna. Condannata donna di Centuripe per abbandono del domicilio domestico

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avvocati leggeEnna. Un’unione civile difficile quella tra un ennese M.V. di 48 anni, ed una centuripina di 45 anni, L.S. ,tanto che dopo nove anni di vita in comune, la nascita di un figlio, dopo sette anni,la loro storia è finita in un’aula di tribunale con la donna condannata al pagamento di una multa di 800 euro, pagamento delle spese processuali con pena sospesa, al risarcimento dei danni nei confronti del marito da liquidarsi in separata sede. Tutto nasce nel 2010 con la presentazione di una denuncia-querela al Procuratore della Repubblica da parte del marito nella quale accusa la moglie, che dopo la nascita del figlio, oggi sette anni, la vita matrimoniale era diventata quasi un inferno perché la moglie evidenziava scarsa attenzione ai problemi della famiglia, atteggiamento irrispettoso nei confronti del marito, preferendo per quasi tutta la giornata un rapporto di frequentazione con una coppia, che abitava nelle vicinanze. Tra l’altro chattando su facebook L.S. si dichiarava “donna libera non coniugata e senza figli”. Addirittura la moglie usciva la mattina e rientrava a tarda sera senza dare spiegazioni. Nell’ottobre del 2010 la moglie inviava un telegramma al marito nel quale “annunciava che andava via portandosi il figlio e la maggior parte dei suoi effetti personali senza dare alcuna giustificazione” .Qualche giorno dopo il suo legale avvertiva il denunciante che la moglie sarebbe ritornata a casa per prelevare il resto della “sua roba”. Nel ritirare la roba avveniva una lite verbale tanto da richiamare l’attenzione della polizia e la donna proferiva delle minacce nei confronti del marito. Ovviamente la separazione di fatto con la denuncia si trasferiva in tribunale la cui conclusione è avvenuta qualche giorno fa quando il giudice monocratico, Giovanni Milano, condannava L.S. ad 800 auto di mula ed al pagamento delle spese processuali con pena sospesa, al risarcimento dei danni nei confronti del marito, costituitosi parte civile da liquidarsi in separata sede perché riconosciuta colpevole di abbandono del domicilio domestico, sottraendosi agli obblighi di assistenza al coniuge.




RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA

Tangente. Troina: Assessore Regionale Agricoltura: sospensione e licenziamento del funzionario dell’IPA

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sequestro tangente Guardia Finanza Nicosia“Ho chiesto agli uffici competenti di procedere speditamente alla sospensione ed al licenziamento del funzionario. Chi si macchia di reati così infamanti non deve avere accesso agli uffici del mio Assessorato”.

E’ quanto ha dichiarato l’Assessore dell’Agricoltura Nino Caleca alla notizia dell’arresto del funzionario dell’IPA di Catania accusato di concussione nei confronti di un imprenditore agricolo.

“L’Assessorato dell’Agricoltura si costituirà parte civile nel procedimento penale. Sarà un modo concreto per testimoniare apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dagli investigatori. Sono vicino – ha precisato l’Assessore Nino Caleca – a chi ha il coraggio di denunciare comportamenti illeciti da parte della pubblica amministrazione e intendo incontrare l’imprenditore agricolo domani stesso a Catania nella sede dell’IPA per manifestargli personalmente la mia solidarietà”.




news collegata:
Troina. Arrestato mentre intasca tangente funzionario dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura. Sequestrata sede di Patronato, denunciata la compagna

Enna. Operazione dei Carabinieri in provincia; una persona arrestata e due denunciate; duecento controlli

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Arresto GALATI 2Vasta e diversificata operazione di perlustrazione e pattugliamento del territorio quella condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nel tardo pomeriggio del 15 gennaio.

I centri cittadini e le contrade di Centuripe, Regalbuto, Pietraperzia, Valguarnera ed Agira, sono stati interessati da specifici servizi di prevenzione e repressione dei reati condotti dal personale delle tre Compagnie Carabinieri di Enna, Piazza Armerina e Nicosia che, avvalendosi sia delle pattuglie delle Stazioni competenti sui distretti territoriali, sia delle “gazzelle” del Pronto Intervento, con un dispiego di circa 50 militari ed un’unità cinofila, hanno portato al controllo di 199 persone e 97 veicoli, 12 perquisizioni per la ricerca di armi e stupefacenti, 1 persona arrestata e 3 denunciate a piede libero.
Nello specifico, a Regalbuto, i militari della locale Stazione, collaborati dai colleghi di Troina e dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Nicosia hanno tratto in arresto, trattenendolo in camera di sicurezza per la “direttissima” odierna, un 37enne pregiudicato, tale Sebastiano Galati Giordano, sorpreso in possesso di 3 involucri di plastica contenenti 10 grammi di cocaina, abilmente occultati sotto delle pietre del giardino della propria abitazione, un macinino elettrico e la somma di 500 euro, ritenuta provento di spaccio, mentre a Pietraperzia i militari della Stazione territorialmente competente hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un 21enne palermitano incensurato e residente a San Cataldo, controllato alla guida della propria autovettura con un tasso di alcool pari a 1,76 gr per litro di sangue ed un 20enne catanese, ma residente a Pietraperzia, sorpreso in possesso di 29 cartucce calibro 12 ed un coltello della lunghezza di 18 cm.


Regalbuto. Controlli straordinari dei carabinieri, un arresto per droga

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galati giordano sebastiano - droga regalbutoVasta e diversificata operazione di perlustrazione e pattugliamento del territorio quella condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nel tardo pomeriggio del 15 gennaio; i centri cittadini e le contrade di Centuripe, Regalbuto, Pietraperzia, Valguarnera ed Agira, sono stati interessati da specifici servizi di prevenzione e repressione dei reati condotti dal personale delle tre Compagnie Carabinieri di Enna, Piazza Armerina e Nicosia che, avvalendosi sia delle pattuglie delle Stazioni competenti sui distretti territoriali, sia delle “gazzelle” del Pronto Intervento, con un dispiego di circa 50 militari ed un’unità cinofila, hanno portato al controllo di 199 persone e 97 veicoli, 12 perquisizioni per la ricerca di armi e stupefacenti, 1 persona arrestata e 3 denunciate a piede libero.
Nello specifico, a Regalbuto, i militari della locale Stazione, collaborati dai colleghi di Troina e dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Nicosia hanno tratto in arresto, trattenendolo in camera di sicurezza per la “direttissima” odierna, un 37enne pregiudicato, tale GALATI GIORDANO SEBASTIANO, sorpreso in possesso di 3 involucri di plastica contenenti 10 grammi di cocaina, abilmente occultati sotto delle pietre del giardino della propria abitazione, un macinino elettrico e la somma di 500 euro, ritenuta provento di spaccio, mentre a Pietraperzia i militari della Stazione territorialmente competente hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un 21enne palermitano incensurato e residente a San Cataldo, controllato alla guida della propria autovettura con un tasso di alcool pari a 1,76 gr per litro di sangue ed un 20enne catanese, ma residente a Pietraperzia, sorpreso in possesso di 29 cartucce calibro 12 ed un coltello della lunghezza di 18 cm.

Licenziato dipendente dell’Ispettorato Provinciale Agrario accusato di concussione

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TangentiPalermo 17 gennaio 2015 – Il Dirigente Generale della Funzione Pubblica della Regione Siciliana Luciana Giammanco, su impulso dell’Assessore Regionale dell’Agricoltura ha provveduto ad emanare il decreto di licenziamento senza preavviso nei confronti del dipendente dell’Ispettorato Provinciale Agrario di Catania arrestato dalle forze dell’ordine in flagranza del reato di concussione nei confronti di un imprenditore agricolo.
Sulla grave vicenda, che ha coinvolto un funzionario del proprio dicastero, l’Assessore Nino Caleca – nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri presso l’IPA di Catania – ha espresso una profonda censura.
“Non è per me tollerabile – ha dichiarato Nino Caleca – che nell’Assessorato che rappresento possano convivere situazioni di malaffare. Ho incontrato l’imprenditore agricolo vittima dell’episodio concussivo e gli ho manifestato la mia piena solidarietà. L’Assessorato dell’Agricoltura si farà parte civile nel processo che vedrà imputato il dipendente infedele. Non posso permettere – ha detto l’Assessore Caleca – che anche un solo centesimo dei 2 miliardi e trecento milioni che nei prossimi anni arriveranno alla Sicilia dall’Unione Europea per l’agricoltura possa andare nelle tasche di organizzazioni criminali o di soggetti che si macchiano di reati concessivi”. “La corruzione ha oggi un indice di percezione altissimo – ha sottolineato l’Assessore Caleca. Nessun cittadino deve poter pensare che l’immagine pubblica dei tanti dipendenti seri, operosi e onesti della Regione Siciliana possa essere intaccata da comportamenti illeciti o criminosi portati a compimento da soggetti isolati. Nessuno deve poter pensare che l’Assessore all’Agricoltura possa tollerare di convivere sotto lo stesso tetto con chi si macchia di tali reati”. “Adotterò un sistema di pubblicità e trasparenza che renda pubblico ogni centesimo pagato dalla mia amministrazione – ha concluso l’Assessore Caleca – e chiederò agli uffici delll’Assessorato di effettuare un monitoraggio delle situazioni tendenzialmente a rischio affinché possa esercitarsi una vigilanza costante sulla spesa pubblica. Questo anche attraverso protocolli di legalità da sottoscrivere con le forze dell’ordine e le organizzazioni di categoria”.

Arrestato Saimon Fiorenza, il “bufalo”, figlio del capo di Cosa Nostra di Leonforte

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Fiorenza Saimon

Fiorenza Saimon

La decisione dei giudici della Cassazione ha portato gli agenti della squadra Mobile e quelli del commissariato di Leonforte a mettere le manette a Saimon Fiorenza, leonfortese di 30 anni, chiamato il “bufalo” per la sua irruenza perché implicato nell’operazione antimafia Homo Novus. Saimon Fiorenza è figlio di Giovanni Fiorenza, che dagli investigatori viene ritenuto il capo della famiglia di Cosa Nostra di Leonforte. Prima della decisione dei giudici della Cassazione, Saimon Fiorenza dalla metà di agosto era stato assegnato dal Gip Massimo Lauricella agli arresti domiciliari perché si trovava ad accudire i due figli in tenera età, essendo la moglie impegnata in un lavoro che la portava fuori di casa. Saimon Fiorenza continua ad essere uno degli imputati nell’operazione e quindi imputato di associazione mafiosa nel processo in cui si tratta di affari nel campo del pizzo e della droga di Cosa Nostra a Leonforte, è tornato in carcere. Dopo l’arresto da parte degli agenti Fiorenza è stato immediatamente trasferito presso il carcere catanese di Bicocca. Alla concessione degli arresti domiciliari la Dda di Caltanissetta ha presentato ricorso al Tribunale Riesame, che le ha dato ragione. La difesa ha presentato ricorso contro l’arresto del loro assistito in Cassazione, ma questo ricorso i giudici romani lo hanno respinto per cui Saimon Fiorenza, con effetto immediato, è stato arrestato ieri mattina e portato nel carcere di Bicocca in attesa che venga espletato il processo.




RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA

Polizia Stradale. Centinaia di controlli tra Piazza Armerina e Barrafranca

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polizia stradale A19La Polizia Stradale della Provincia di Enna, nella mattina del 15 gennaio, ha predisposto un dispositivo speciale di controllo che ha interessato i Comuni di Piazza Armerina e Barrafranca. Nella circostanza, sono state impiegate otto pattuglie dislocate nelle arterie principali di accesso alle città, in particolare nella periferia nord e sud e nelle strade che portano alla Villa Romana del Casale. Tale dispositivo, coordinato direttamente dal Vice Questore Aggiunto Felice PUZZO, Dirigente della Sezione Polstrada di Enna, ha permesso di effettuare accurati controlli di Polizia sulle autovetture e sugli occupanti in transito, impegnando tutto il personale della Sezione della Polizia Stradale di Enna, della squadra di Polizia Giudiziaria, unitamente a pattuglie del Distaccamento di Nicosia. L’attività di repressione delle violazioni al Codice della Strada e dei reati in genere ha determinato il controllo, in totale, di 112 veicoli e 115 persone, anche con l’utilizzo degli strumenti per verificare il tasso alcolemico. Sono state contestate 43 violazioni al Codice della Strada e decurtati 107 punti dalle patenti. Le violazioni hanno riguardato sia autovetture che mezzi pesanti. In particolare, per questi mezzi sono stati verificati anche i tempi di guida e di riposo dei conducenti ed il superamento dei limiti di velocità. Inoltre, sono state ritirate 3 patenti di guida a vario titolo. Le sanzioni al Codice della Strada hanno riguardato, principalmente, il mancato uso delle cinture di sicurezza, l’uso del telefonino durante la guida, la circolazione con mezzi privi della prevista revisione periodica e l’inefficienza dei dispositivi di equipaggiamento. Costante è l’impegno ad effettuare capillari verifiche e controlli nei pressi dei centri abitati di maggiore densità abitativa del comprensorio ennese, allo scopo di reprimere condotte di guida pericolose, finalizzando gli interventi al miglioramento della sicurezza stradale.

Piazza Armerina. deferito all’A.G. per commercio sostanze alimentari nocive proprietario bar che confezionava pasti ad extracomunitari

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SONY DSCEffettuato un controllo con contestuale ispezione igienico – sanitaria dai Carabinieri unitamente ai colleghi del N.A.S. di Catania ed al personale tecnico della prevenzione dell’ASP di Enna – Dipartimento di Prevenzione per la Salute – Distretto di Piazza Armerina – Servizio di Igiene Pubblica.
L’ispezione ha riguardato un esercizio commerciale – un bar sito nel centro storico, che aveva le convenzioni per le forniture di pasti sia con un asilo del paese che con una struttura che ospita extracomunitari provenienti dal Pakistan.
Gli operanti, giunti presso il bar hanno immediatamente constatato che in atto vi era la preparazione di cibi cotti, che nel corso dell’ispezione venivano porzionati e pronti per il pasto confezionato mediante piatto in plastica per alimenti e pellicola termosaldata attraverso apposita confezionatrice.
Poiché appariva evidente la preparazione di cibi cotti, il successivo porzionamento e confezionamento per la distribuzione, tale da identificare il laboratorio–cucina quale “ristorazione collettiva”, veniva chiesta la documentazione probante il riconoscimento del laboratorio. Il titolare esibiva al personale intervenuto la D.I.A. Sanitaria trasmessa al S.U.A.P. del Comune di Piazza Armerina, indicante la modifica degli impianti e delle attrezzature con aggiornamento della pianta planimetrica, allegando alla stessa, tra l’altro l’integrazione del ciclo di lavorazione per l’attività di preparazione di cibi da asporto/trasporto – forniture di pasti a Enti, Amministrazioni ed Istituzioni, documento nel quale dichiarava che l’attività prevalente dell’azienda alimentare era quella di bar con somministrazione di alimenti e bevande, mentre come attività secondaria l’azienda si occupava anche di fornitura di pasti ad enti, istituzioni ed aziende che ne facessero richiesta. Dichiarava, inoltre, che i pasti preparati e da fornire all’esterno sarebbero stati realizzati in tempi diversi da quelli della normale attività di bar. Emergevano quindi forti difformità tra quanto constatato ed i documenti presentati. Anche nella pianta planimetrica emergevano difformità rispetto alla realtà strutturale.
In fase ispettiva nell’ambiente cucina erano infatti stati confezionati complessivamente nr. 25 pasti regolarmente porzionati e confezionati immessi nei contenitori isotermici da destinare ad una scuola primaria comunale.
Per quanto accertato, si è proceduto alla disposizione di chiusura del solo locale cucina ed annesso deposito; sono stati anche notificati degli illeciti amministrativi da parte del personale ispettivo dell’A.S.P..
Oltre a tale controllo è stato contestualmente eseguito un sequestro probatorio presso il locale garage di proprietà e pertinenza del titolare del predetto bar.
Il locale garage, di circa 50 mq, posto al piano terra di uno stabile di civile abitazione, risultava adibito arbitrariamente a laboratorio cucina e deposito alimenti, nonché a deposito di materiale vario (armadi, scarpe, elettrodomestici e cisterna di acqua ecc.), non inerenti all’attività in esso esercitata. L’ambiente, privo di ogni requisito igienico – sanitario e strutturale, fatiscente, sporco, ricettacolo di insetti e presenza di ragnatele, si presentava con pavimento privo di piastrelle facilmente lavabili e disinfettabili e con soluzioni di continuità, le pareti prive di intonaco e di tinteggiatura; fili elettrici e tubi sospesi, ammasso di materiale vario. All’atto ispettivo erano presenti due ragazze che erano addette alla preparazione dei cibi – pasti, deposti in appositi contenitori in acciaio e a sua volta messi all’interno di contenitori a chiusura isotermici. Inoltre venivano rinvenuti all’interno di un frigo/congelatore, a temperatura non controllata prodotti surgelati. Tenuto conto della precarietà strutturali ed igienico – sanitarie dei locali, per la promiscuità degli stessi e le temperature non regolari, gli alimenti sono stati distrutti a mezzo di auto compattatore.
Nella stessa fase ispettiva sono stati rinvenuti dei prodotti alimentari ed ortofrutticoli freschi, per i quali accertata la commestibilità da un esame visivo, essendo gli stessi tutti in confezioni integre ed etichettate e delle quali non si evidenziano segni di alterazione, sono stati conferiti in donazione alla Caritas di Piazza Armerina.
Di tutte le operazioni sono stati effettuati rilievi fotografici degli ambienti e degli alimenti. Poiché tale attività veniva condotta in assenza di autorizzazioni sanitarie e in condizioni igienico – sanitarie e strutturali precarie, il proprietario del garage, nonché titolare del bar di cui sopra, un giovane piazzese di 39 anni, veniva deferito all’A.G. per il reato di commercio di sostanze alimentari nocive.
Sono tuttora in corso nuovi riscontri per accertare l’eventuale commissione di altri reati.

Barrafranca: Carabinieri arrestano noto pregiudicato per scontare pena furto aggravato

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SPECIOSO SalvatoreI Carabinieri della Stazione di Barrafranca, comandata dal Maresciallo Ordinario Guido Maria Costigliola e dipendenti dalla Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, continuano la loro costante attività di controllo del difficile territorio, dove l’Arma è l’unico presidio della Forze dell’Ordine.
I militari della Benemerita, nella tarda serata di ieri, in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione hanno tratto in arresto Specioso Salvatore, 43enne nato ad Enna ma residente a Barrafranca, celibe, disoccupato, pluripregiudicato.
Lo Specioso È stato definitivamente riconosciuto colpevole del reato di furto aggravato in concorso, commesso ad Enna nel Luglio del 1999, e dovrà scontare la pena detentiva residua di tre anni e sei mesi di reclusione.
Specioso, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante del provvedimento.

La Candelora d’oro 2015 a Fabrizio Pulvirenti, medico Emergency che ha contratto l’Ebola

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fabrizio-pulvirenti ebolaSarà Fabrizio Pulvirenti, il medico catanese che ha contratto l’Ebola in Sierra Leone, dov’era volontario per Emergency, ed è guarito, a ricevere dalle mani del sindaco Enzo Bianco la Candelora d’oro 2015, la più alta onoreficenza della città di Catania.
Pulvirenti, che ha 50 anni ed è in servizio nell’unità di Malattie infettive dell’ospedale di Enna, è stato contattato al telefono dal Sindaco e ha accettato di ritirare il riconoscimento pur non considerandosi un eroe ma “un soldato ferito in battaglia”.
La cerimonia di consegna della Candelora d’oro si svolgerà, com’è tradizione dal 1998, nella corte del Municipio di Catania, alla presenza di autorità civili, religiose e militari, il 1°febbraio alle 20.


Prende a morsi la figlia di 2 mesi e a schiaffi la moglie, arrestato dai Carabinieri di Nicosia 23enne per maltrattamenti

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Maltrattamenti, atti persecutori e minacceDurante la notte, i Carabinieri della Compagnia di Nicosia hanno arrestato, in flagranza di reato, un ragazzo 23enne responsabile di maltrattamenti in famiglia. l’episodio è accaduto in un piccolo Comune dell’ennese vicino a Nicosia.
Il ragazzo 23enne, dopo aver passato la serata fuori di casa, ed alzato un pò il gomito, rientra a notte fonda, trova la convivente intenta ad allattare la piccola di soli 2 mesi. I due giovani cominciano a discutere animatamente di problemi economici familiari fino a quando il ragazzo si avventa contro la convivente, percuotendola violentemente e prendendola a schiaffi, poi gli strappa violentemente la piccola dalle braccia e comincia a scuoterla dandole un morso sulla guancia e percosse al capo. La donna con tutte le sue forze reagisce spingendo il convivente e togliendogli la bambina dalle mani, riuscendo a scappare fuori di casa e trovando rifugio presso l’abitazione dei vicini.
I Carabinieri giunti intorno alle 3 sul posto bloccano il 23enne davanti l’abitazione dei vicini intento a gridare e minacciare la moglie. I militari trovano la donna in forte stato di agitazione, riscontrando tra l’altro dei segni di colluttazione sul viso suo e della bambina.
Mamma e figlia vengono soccorsi da personale del 118 e trasportati presso l’Ospedale Basilotta di Nicosia dove, dopo essere state visitate riscontrate entrambe con ecchimosi ed eritemi al volto, segni dei colpi inferti. I militari sottoponevano il 23enne all’esame del tasso alcolemico riscontrando un valore pari a 1 grammo/litro. Nel corso delle prime indagini eseguite dai Carabinieri sono stati sentiti diversi testimoni accertando che l’episodio verificatosi non era l’unico, ma in passato erano accaduti altri eventi analoghi che la convivente però non aveva mai denunciato.
Il ragazzo veniva pertanto tratto in arresto e tradotto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Nicosia come disposto dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Enna, dott. Fabio Scavone.

Polstrada Enna denuncia 48enne di Catania per guida senza patente, e fermo autovettura non revisionata

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polstradaPersonale della Polizia di Stato del Distaccamento Polstrada di Catenanuova, il giorno 19/01/2015, nel quadro di mirati controlli, procedeva al controllo di un’autovettura Smart sull’autostrada A/19, nei pressi dello svincolo di Catania. Al conducente, I.S. di anni 48 di Catania, a seguito di accertamenti esperiti telematicamente, risultava essere stata revocata la patente di guida nel 1997. Lo stesso, risultava avere avuto già due denunce per guida senza patente, rispettivamente nel 2008 dalla Guardia di Finanza e nel 2011 dai Carabinieri di Catania. Nella circostanza veniva deferito all’Autorità Giudiziaria di Catania ai sensi dell’art.116 del Cd.S. per “guida senza patente”. Il veicolo veniva sottoposto alla sanzione accessoria del Fermo Amministrativo per la durata di mesi uno, ed affidato al proprietario. Venivano contestate, altresì, ulteriori sanzioni amministrative per violazioni al C.d.S. tra le quali la circolazione con il suddetto veicolo privo della prescritta revisione periodica.

Piazza Armerina: un arresto per detenzione di banconote false, furto di energia elettrica e detenzione stupefacenti

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Sequestro droga e banconoteI militari dell’Aliquota Radiomobile, comandata dal Maresciallo Aiutante Quarta Vincenzo e dipendente dalla Compagnia di Piazza Armerina, hanno tratto in arresto alle prime luci dell’alba, in flagranza di reato, un noto pregiudicato trentaseienne nato e residente a Piazza Armerina, convivente, disoccupato.
Nell’ambito di un servizio coordinato, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri operanti hanno effettuato diverse perquisizioni locali e, a seguito di una di queste che ha dato esito positivo, hanno tratto in arresto il piazzese A.G.G., responsabile dei reati di detenzione di banconote false, furto aggravato di energia elettrica e detenzione di sostanza stupefacente.
I militari dell’Arma, avendo fondato motivo di ritenere che presso l’abitazione dell’uomo, si potessero rinvenire sostanze stupefacenti, vi si sono recati per procedere ad una perquisizione personale dell’uomo e ad una locale della sua abitazione.
I Carabinieri, giunti sul posto, hanno spiegato all’uomo le ragioni della loro presenza ed hanno iniziato l’atto di polizia giudiziaria. La perquisizione ha dato esito positivo in quanto venivano rinvenuti nr. 15 semi verosimilmente di cannabis indica avvolti in carta stagnola; un sacchetto in plastica di colore bianco con all’interno grammi 1,2 circa di sostanza stupefacente verosimilmente cannabis indica e nr. 1 bilancino digitale di precisione marca “Diamond” funzionante, nr. 4 buste di cellophane intrise di sostanza e nr. 10 banconote da euro 20 visibilmente false con la stessa serie e matrice.
Nella camera da letto utilizzata dall’arrestato, all’interno della tasca di un giubbotto, veniva rinvenuta una somma di denaro pari ad euro 3.195,00 suddivisa in banconote da piccolo taglio.
I Carabinieri hanno ovviamente proceduto al sequestro penale della droga, del materiale e di tutte le banconote.
Per le modalità di ritrovamento, per gli oggetti rinvenuti, per gli specifici pregiudizi penali e precedenti di polizia, l’uomo veniva dichiarato in arresto.
La droga ed il bilancino, posti sotto sequestro penale ed a disposizione della competente Autorità Giudiziaria, saranno inviati nei prossimi giorni al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna per gli accertamenti del caso.
Durante la perquisizione, veniva notata anche un’irregolare fornitura di energia elettrica all’abitazione. Di fatto, nonostante venisse spento il relativo contatore, l’abitazione continuava ad usufruire della fornitura di energia elettrica. Giunta sul posto una squadra della società ENEL Distribuzione S.p.A. veniva certificata la presenza di un allaccio diretto abusivo alla rete ENEL.
L’arrestato, a conclusione dell’attività investigativa ed espletate tutte le formalità di rito, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria per la convalida, in attesa della celebrazione del processo con rito direttissimo.

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Arrestato 66enne allevatore di Troina per detenzione illegale di armi e munizionamento

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Santo AllegraIeri 21 gennaio, i militari della Compagnia di Nicosia, durante un servizio di controllo per la repressione dei reati in materia di armi, hanno tratto in arresto il 66enne Santo Allegra, allevatore di Troina. I Carabinieri della Stazione di Troina unitamente ai colleghi di Cerami, coadiuvati da un’unità cinofila dell’Arma, hanno effettuato una perquisizione domiciliare nei confronti dell’uomo, nella sua proprietà di campagna in Contrada Liso del Comune di Troina. I Carabinieri, giunti presso l’area di interesse, hanno perquisito minuziosamente l’intera area mettendo a soqquadro un capannone li presente. In particolare, i militari hanno rinvenuto abilmente occultate all’interno di un pensile da cucina due pistole, avvolte da un panno ed all’interno di una busta di carta. armi e munizioniLe due armi, illegalmente detenute, una P.08 Mauser Luger calibro 9 e una Browning Fn Mod. 1900 calibro 7,65, erano in ottimo stato di conservazione, recentemente manutenzionate.. La perquisizione non si fermava e i Carabinieri di Troina rinvenivano ancora, nascoste all’interno di un cartone posto dentro un armadietto, circa 300 cartucce suddivise per pistola calibro 9, calibro 38 special, calibro 22 Luger, calibro 7,65, nonché per fucile calibro 12 e 16 a pallini, a palla singola e a pallettoni. Le armi e il munizionamento rinvenuto è stato posto sotto sequestro. L’Allegra è stato tratto in arresto per il reato di detenzione illegale di armi e munizionamento e condotto presso il proprio domicilio in regime di detenzione domiciliare come disposto dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Enna, dott. Francesco Rio. Sono in corso indagini da parte dei Carabinieri di Nicosia, per stabilire la provenienza delle armi e accertare se le stesse siano mai state utilizzate per qualche delitto.

Alle ore 12.00 presso il tribunale di Enna, giudice dott. Tigano, si è svolta la convalida dell’arresto. L’allegra era difeso dall’avv. Angela Anello del foro di Catania. Il giudice ha convalidato l’arresto è ha emesso provvedimento cautelare di obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti dell’arrestato

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