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Terremoto MI 2.1 alle 16:11 tra Villarosa e Calascibetta

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terremoto sicilia centraleUn terremoto di magnitudo (Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 16:11:26 italiane del giorno 19/Giu/2014 (14:11:26 19/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Sicilia_centrale.
Event-ID 4003757391
Magnitudo(Ml) 2.1
Data-Ora 19/06/2014 alle 16:11:26 (italiane)
19/06/2014 alle 14:11:26 (UTC)
Coordinate 37.6643°N, 14.2288°E
Profondità 33.6 km
Distretto sismico Sicilia_centrale

Comuni entro i 10Km
CALASCIBETTA (EN)
VILLAROSA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
ALIMENA (PA)
BOMPIETRO (PA)
GANGI (PA)
PETRALIA SOPRANA (PA)
PETRALIA SOTTANA (PA)
BLUFI (PA)
RESUTTANO (CL)
ASSORO (EN)
ENNA (EN)
LEONFORTE (EN)
NICOSIA (EN)
SPERLINGA (EN)


Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 16:25:20 italiane del giorno 19/Giu/2014 (14:25:20 19/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Nebrodi.
Event-ID 4003757521
Magnitudo(Ml) 2.1
Data-Ora 19/06/2014 alle 16:25:20 (italiane)
19/06/2014 alle 14:25:20 (UTC)
Coordinate 37.8657°N, 14.2648°E
Profondità 44.9 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
GANGI (PA)
SAN MAURO CASTELVERDE (PA)
CASTEL DI LUCIO (ME)
Comuni tra 10 e 20km
CASTELBUONO (PA)
GERACI SICULO (PA)
PETRALIA SOPRANA (PA)
PETRALIA SOTTANA (PA)
POLLINA (PA)
MISTRETTA (ME)
MOTTA D’AFFERMO (ME)
PETTINEO (ME)
REITANO (ME)
SANTO STEFANO DI CAMASTRA (ME)
TUSA (ME)
NICOSIA (EN)
SPERLINGA (EN)

 


Piazza Armerina: I Carabinieri arrestano 51enne per coltivazione di canapa indiana

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GRILLO LuigiDue pattuglie dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Armerina, comandata dal Maresciallo Aiutante Quarta Vincenzo e coordinati dal Maresciallo Aiutante Robusto Antonio, ha tratto in arresto, in flagranza del reato di coltivazione di canapa indiana, Grillo Luigi, 51enne nato e residente a Piazza Armerina, separato, disoccupato, con precedenti di polizia.
I Carabinieri, avendo fondato motivo di ritenere che si potessero rinvenire sostanze stupefacenti, si sono recati presso l’abitazione del Grillo, sita a Piazza Armerina in Contrada Piano Cannata snc, per procedere ad una perquisizione personale dell’uomo e ad una locale della sua abitazione.
I militari dell’Arma, giunti sul posto, hanno spiegato al Grillo le ragioni della loro presenza ed hanno iniziato l’atto di polizia giudiziaria. La perquisizione ha dato esito positivo in quanto sono state rinvenute nr. 6 piantine di cannabis indica. In particolare, nel locale soggiorno cucina vicino alla finestra, precisamente in un vaso di plastica di colore marrone, veniva rinvenuta una piccola piantina di “cannabis indica” annaffiata da poco, estirpata dal terreno qualche attimo prima dell’ingresso dei Carabinieri nell’abitazione. carabinieri canapa indianaNel terreno sovrastante all’abitazione, all’interno della stessa proprietà, recintata, in uso al solo Grillo, vicino ad un canile abbandonato, ben nascoste tra le sterpaglie, sono stati rinvenuti nr. 3 secchi in plastica di colore bianco, in ognuno dei quali vi era una pianta di “cannabis indica”. Una delle tre era alta circa 1 metro, mentre le altre due erano rispettivamente di 60 cm e 40 cm di altezza. Poco distanti, in altri due secchi in plastica di colore chiaro, veniva trovate altrettante piantine di cannabis indica alte circa 50 e 55 cm, annaffiate da poco.
Nel corso delle operazioni, non sono stati arrecati danni a mobile, immobili o suppellettili.
I Carabinieri hanno ovviamente proceduto al sequestro penale delle piantine che, su disposizione del Procuratore Fabio Scavone, saranno inviate nei prossimi giorni al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna per gli accertamenti del caso.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

 

Enna: continua l’indagine della Procura per abusi d’ufficio in Municipio

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enna-sindaci-agnello-garofaloLa Procura della Repubblica si muove con impegno nell’inchiesta su presunti abusi d’ufficio avvenuti nel Comune di Enna, per cui sono stati notificati dieci avvisi di garanzia a fine marzo, dove figurano tra gli altri l’attuale sindaco Paolo Garofalo, il suo predecessore Rino Agnello, due ex assessori, funzionari, componenti del nucleo di valutazione dell’ente e un docente dell’università di Catania. Sino ad ora sono stati interrogati dai pm quasi tutti gli indagati che, tra l’altro ne hanno fatto richiesta, ma alcuni che non hanno chiesto l’interrogatorio hanno depositato alla Procura memorie o richiesto nuovi atti. Il sindaco Paolo Garofalo, tramite il suo legale, avv. Augusto Sinagra del foro di Roma, ha chiesto di essere interrogato, ma sarà sentito per ultimo, il mese prossimo, anche se non si sa ancora quando, dopo che una prima data sarebbe slittata per impegni istituzionali. L’inchiesta è partita a seguito di una denuncia, presentata dall’avv. Elvira Termine, che si è sentita notevolmente danneggiata nel suo ruolo professionale all’interno del Comune, essendo la responsabile legale dell’ente.

Assolto dall’accusa di furto aggravato un giovane di Aidone

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strappo collana d’oroUn giovane di Aidone, Daniele Raimondi, 23 anni di Aidone, difeso dall’avvocato Gaetano Mania, è stato assolto dalla Corte di appello di Caltanissetta dall’accusa di furto aggravato nei confronti di un’anziana, alla quale era stata scippata, nel giugno del 2009, una collana d’oro, mentre si trovava a percorrere la strada che l’avrebbe portata a casa. I giudici della Corte di Appello di Caltanissetta, sostanzialmente, hanno confermato l’assoluzione con formula piena. L’anziana è deceduta da tempo ed in aula non c’era nessuna parte civile. Il giovane per essere assolto, ha dimostrato di avere un alibi di ferro, in quanto si trovava in un locale assieme ad alcuni amici, che hanno testimoniato in suo favore. Infatti due dei suoi amici si sono presentati in aula per testimoniare in favore del loro amico. Il furto era stato commesso da un giovane, che avvicinatosi all’anziana, le ha strappato la collana d’oro che aveva al collo e poi è scappato via di dosso. Ora è arrivata la soluzione perché la Corte d’Appello ha accolto la tesi difensiva. In primo grado i giudici del tribunale di Enna lo avevano assolto. La tesi difensiva dell’avvocato Gaetano Mania è stato accolto in pieno anche perché i due amici-testimoni hanno fornito una “chiara visione dei fatti” e quindi c’erano elementi a carico del giovane Raimondi che è stato riconosciuto innocente. La sentenza era stata impugnata dalla Procura generale in quanto il Pg sosteneva che l’anziana avrebbe riconosciuto Raimondi, anche se ne aveva dato una descrizione generica che poteva essere applicata a chiunque, ma a decidere il tutto sono state le dichiarazioni certe dei due amici.

Diciottenne immigrato del Malì ricoverato ad Enna per sospetta meningite

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immigrati dormitorioUn giovane del Malì di diciotto anni, salvato nel corso dell’operazione ”Mare Nostrum”, approdato a Siciliana, ha manifestato malore e febbre altissima per cui è stato trasportato nella giornata di giovedì all’ospedale di Agrigento. Qui, dopo i primi accertamenti, con un‘ambulanza del 118 è stato trasferito in serata all’Ospedale Umberto I di Enna. Per il giovane del Malì è stato subito diagnosticato un sospetto caso di meningite. Al momento del ricovero le sue condizioni non destavano particolare preoccupazione, ma è chiaro che prima di avere a disposizione una diagnosi chiara è necessario fare tutti i dovuti accertamenti. I medici del reparto assieme al laboratorio di analisi si sono dati da fare per accertare se si tratti di meningite o meno. Intanto il ragazzo è stato isolato per evitare contatti con altri ammalati del reparto. Il giovane, da quello che è dato sapere, è sbarcato l’11 giugno scorso, poi è stato ospite dell’ex hotel Villa Sikania di Siculiana, dove attualmente si trovano accolti 500 migranti provenienti dall’Africa, accertato il suo malessere, sono iniziate tutte le misure previste, a livello sanitario, per cercare di accertare le cause del malore. Si parlerebbe con quasi certezza che si tratta di meningite, in caso positivo bisogna comunicarlo anche alle autorità sanitarie di Siciliana perché bisogna intervenire nei confronti di quelli che hanno viaggiato con il giovane, in quanto la meningite è una malattia infettiva. La meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l’encefalo e del liquido cerebro-spinale. Dall’ospedale Umberto I di Enna per il momento si è saputo solo che il ragazzo è ricoverato, che manifesta i sintomi della meningite, ma tutto è rimandato all’esito degli esami che sono stati effettuati.

Piazza Armerina: arrestato pregiudicato per violazione obblighi assistenza familiare

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DI PRIMA FabioI Carabinieri della Stazione di Piazza Armerina, comandata interinalmente dal Maresciallo Capo Raiano Giuseppe e dipendenti dalla Compagnia Carabinieri cittadina, nella tarda serata di ieri, in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva in regime detenzione domiciliari, hanno tratto in arresto Di Prima Fabio, 37enne nato e residente a Piazza Armerina, separato, autotrasportatore, pregiudicato.
Il Di Prima è stato definitivamente riconosciuto colpevole del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare commessi tra Aidone e Piazza Armerina, in più occasioni, tra il 2009 ed il 2010 e dovrà quindi scontare, in regime di detenzione domiciliare, otto mesi di reclusione.
Lo stesso Di Prima è stato condannato anche al pagamento di euro ottocento di multa.
Di Prima Fabio, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante del provvedimento.

Condizioni stazionarie del giovane del Malì ricoverato ad Enna

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immigrati dormitorioEnna. Arrivano notizie confortanti dall’ospedale Umberto I sulle condizioni di salute del giovane del Malì, sbarcato a Siculiana con un barcone di immigrati, trasportato all’ospedale di Agrigento e ricoverato da giovedì sera nell’ospedale ennese in quanto sospettato di avere la meningite. Il direttore di presidio, dottor Giuseppe Camilleri, ha fornito le ultime notizie che sono un pò confortanti in quanto le condizioni del ragazzo sono stazionarie, intanto è stata esclusa che la febbre alta sia dovuta ad un infezione virale, ma anche che sono da effettuare ulteriori accertamenti in quanto bisogna cercare di avere un quadro clinico completo sulla situazione di questo ragazzo che ha viaggiato in un barcone assieme ad altri duecento immigrati. Conoscere molto bene la situazione è importante in quanto, in caso di meningite di carattere virale la situazione creerebbe immediatamente un certo allarme in quanto il ragazzo dovrebbe rimanere isolato, ma c’è da avvertire le unità sanitaria di Siculiana ed Agrigento per far sapere loro che si tratta di un caso di meningite e che, quindi, vanno controllate tutte le persone che hanno viaggiato con il diciottenne del Mali per evitare che la malattia possa diffondersi e creare problemi di carattere sanitaria ad una comunità di immigrati. Le situazioni igieniche-sanitarie di questi immigrati vanno attenzionate in modo particolare perché si deve evitare che possa uscire un’epidemia che potrebbe creare problemi sanitari ed organizzativi di una certa rilevanza. L’ospedale di Enna sta cercando di fare tutto con una certa urgenza ma con una certa precisione in modo da informare i colleghi di Agrigento e di Siculiana della situazione ed essere pronti ad intervenire con una certa efficacia e prontezza perché il pericolo, in queste situazioni è dietro l’angolo.

Barrafranca: arrestato pregiudicato per espiazione pena

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RUSSO AlessandroI militari della Benemerita barrese, alle prime luci dell’alba odierna, in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta – Ufficio Esecuzioni Penali, traevano in arresto Russo Alessandro, 36enne nato a Riesi (CL), ma residente a Barrafranca, celibe, disoccupato, pregiudicato.
Il Russo è stato definitivamente riconosciuto colpevole del reato di furto aggravato in concorso, commesso a Riesi, e dovrà scontare la pena detentiva residua di quattro mesi.
Russo, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante del provvedimento.


Processo a coppia per avere avuto rapporti sessuali davanti la nipotina

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porcoUn processo per certi aspetti anomalo quello che si sta celebrando a Enna e che vede imputati una coppia di coniugi poco più che cinquantenni che vengono accusati di avere avuto rapporti sessuali davanti a una loro nipote, una bambina di soli 3 anni, che dormiva nella loro stessa camera da letto. La Procura li accusa di avere fatto tutto senza tenere conto della presenza della bambina. Il pm Francesco Rio ha chiesto, nella sua requisitoria, la condanna a un anno di reclusione ciascuno, pena sospesa, con l’accusa di corruzione di minore nel contempo però ha escluso che la piccola possa avere partecipato ai “giochi erotici” dei due coniugi. Il Tribunale collegiale di Enna, presieduto dal giudice Giuseppe Tigano, ha dichiarato di avere chiuso l’istruttoria dibattimentale del processo. Il pm Rio chiesto la condanna per i due nonni e la sentenza potrebbe arrivare nella prima decade di luglio. I due coniugi sono difesi dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Carmelo Lombardo. A scoprire la vicenda sono state le indagini della sezione crimini sessuali della squadra mobile, diretta dal vicequestore Giovanni Cuciti. La madre era andata a lavorare fuori Enna e quindi ha affidato la bambina ai propri genitori. E’ stata una telefonata anonima agli assistenti sociali di un paese vicino a Enna a scoprite il fatto con accuse circostanziate, con nomi e cognomi e con la bimba che descrive tutto quello che avveniva tra i nomi con parole sconce. Gli agenti della Mobile hanno prima interrogato gli assistenti sociali e poi sono risaliti all’identità di coloro che avevano segnalato la vicenda, tra questi un uomo che aveva assistito direttamente ai racconti della bambina perché si tratta di un conoscente di famiglia.

Fiamme Gialle ennesi festeggiano il 240° anniversario della fondazione Corpo

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Il 23 giugno u.s., con una sobria ed essenziale cerimonia interna, celebrata presso la caserma “Finanziere M.A.V.M. Cataldo Lombardo” sede del Comando Provinciale, le fiamme gialle ennesi, in servizio ed in congedo, hanno commemorato la ricorrenza del 240° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza.

Enna GdF 240° anniversario

L’occasione è propizia per tracciare un primo consuntivo dell’azione svolta dai dipendenti Reparti; impegno che, anche quest’anno, è stato precipuamente rivolto ad offrire un contributo alla tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare risorse sottratte al bilancio pubblico allo scopo di garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale.

Nello specifico, nel corso dei primi cinque mesi del 2014, sono state portate a termine 93 verifiche di cui 17 inerenti il segmento delle entrate dello Stato; mentre i restanti controlli sono stati destinati al comparto delle uscite, cioè alla tutela della Spesa Pubblica.

Anche per quest’anno si è inteso proseguire nella ricerca del costante miglioramento della qualità complessiva dell’azione ispettiva, nell’ottica di assicurare una sempre maggiore concretezza degli obiettivi perseguiti. Per raggiungere questi risultati, si è puntato su una maggiore flessibilità dell’azione ispettiva, al fine di calibrare al meglio l’attività investigativa in funzione delle peculiarità proprie del tessuto economico-produttivo della provincia ed in particolare della perdurante vocazione agricola del territorio, atteso che quasi il 40% delle imprese censite concernono il settore agro-pastorale.

I robusti incentivi nazionali e comunitari assicurati nel tempo all’agricoltura hanno, inevitabilmente, determinato l’insorgere di fenomeni predatori perseguiti attraverso sistemi di frodi piuttosto diffusi in questa provincia.

Tenuto anche conto della difficile fase congiunturale che sta pesantemente penalizzando il tessuto economico-produttivo del territorio, sono stati ricalibrati gli sforzi ispettivi, intensificando in modo deciso l’azione di tutela al bilancio nazionale e comunitario.

Nel settore delle verifiche fiscali, nonostante un alleggerimento del numero complessivo dei controlli, grazie ad una più accurata e ponderata scelta operata sulla platea delle imprese da controllare, che ha puntato essenzialmente ad individuare e colpire i grandi fenomeni evasivi, sono stati sensibilmente migliorati i rendimenti operativi, portando ad oltre 17 milioni di euro il maggior imponibile constatato ai fini delle Imposte Dirette e ad oltre 4,5 milioni di euro l’ammontare dell’IVA evasa; mentre sono stati 4 gli imprenditori segnalati all’A.G. per ipotesi di reati fiscali.

Sono stati inoltre individuati 7 evasori totali, per una base imponibile sottratta all’erario di oltre circa 16 milioni di euro, e scoperti 13 lavoratori “in nero e/o irregolari”.

Nel comparto dei controlli agli scontrini e ricevute fiscali sono stati eseguiti 568 interventi, di cui il 26% con esito irregolare.

Ma è soprattutto nel campo della tutela del bilancio nazionale e comunitario che si sono concentrati gli sforzi investigativi, nell’intento di prevenire gli illeciti penali ed amministrativi, intercettando gli indebiti incentivi erogati a sostegno della Politica Agricola Comunitaria.

Nell’ambito di tale azione di contrasto, sono state constatate frodi al bilancio comunitario per un ammontare di 1,4 milioni di euro ed a quello nazionale e locale pari a 454 mila euro, con la denunzia di 242 soggetti complessivi. I danni erariali segnalati ammontano a 1,2 milioni di euro.

L’aggressione alle forme di ricchezza riconducibile ai contesti delinquenziali della criminalità mafiosa è stata realizzata attraverso la conclusione di 1 indagine patrimoniale che ha interessato 9 soggetti; con la proposizione del sequestro di 2 aziende e beni Immobili per un ammontare complessivo di 320 mila euro.

L’azione di servizio svolta a tutela del monopolio statale sui giochi, scommesse e concorsi pronostici, esplicatasi con 7 interventi, ha permesso di denunciare 2 soggetti per violazioni alla specifica normativa con il sequestro di 1 apparecchio terminale.

Nel settore extratributario, in particolare nel settore dei reati societari, fallimentari, nelle frodi in commercio, sono stati verbalizzati 86 soggetti di cui 69 segnalati a piede libero all’A.G..

Nell’ambito dell’attività delegata dalla Procura della Repubblica sono stati denunciati 12 soggetti per reati contro la Pubblica Amministrazione.

Nel comparto per la tutela dei mercati finanziari è stata conclusa un’attività inerente i reati bancari nel corso della quale sono emerse una serie di gravi e reiterate irregolarità imputabili al Direttore di una filiale ennese di un noto istituto bancario. La condotta, perpetrata in concorso con un imprenditore locale dichiarato “fallito”, ha consentito la concessione di 50 finanziamenti ad una pluralità di soggetti beneficiari, prestanome consapevoli dell’imprenditore, privi degli opportuni requisiti patrimoniali e reddituali, procurando all’istituto bancario un danno patrimoniale di quasi 1,5 milioni di euro.

In materia di stupefacenti è stata conclusa un operazione che ha riguardato 79 soggetti di cui 43 destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà personale.

Nel settore dei marchi contraffatti sono state sequestrate 146 calzature contraffatte e denunziati 2 soggetti.

Anche quest’anno, in un perdurante severo e difficile quadro congiunturale, attuale, nel quale si avverte una sempre maggiore esigenza di legalità economica, il Comando Provinciale di Enna ha contribuito, alla replica del progetto “Educazione alla Legalità Economica”, promosso dai vertici del Corpo in collaborazione con il MIUR, e diretto a promuovere la diffusione della cultura della solidarietà fiscale nelle scuole di 1° e 2° grado.

Il programma, che ha suscitato vivo consenso e partecipazione da parte dei giovani studenti, ha coinvolto il quadro ufficiali ed i referenti scolastici, interessando 27 istituti scolastici distribuiti su tutto il territorio della provincia, con nr. 116 classi aderenti, per complessivi 2.159 studenti intervenuti.

Enna. Due donne truffano anziani e tentato furto in uno studio di fisioterapia

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anziani derubatiAd Enna sono in giro due donne, ben vestite, che si presentano nelle abitazioni di anziani, dicendo di essere incaricate per il controllo delle ricette mediche. Loro hanno il compito di vedere se nelle ricette ci sono errori specie nell’elencazione dei medicinali che sono stati prescritti dai medici di famiglia. Il colpo è riuscito nella zona Monte. Le due donne si sono presentati ad una coppia di anziani, hanno chiesto il controllo delle ricette mediche, quindi appena hanno visto dove tenevano i soldi, hanno spinto l’anziano facendolo cadere a terra, si sono appropriati di 200 euro e sono andati via velocemente.
L’altro episodio è avvenuto, a pochi metri di distanza dall’abitazione dei due anziani ed ha interessato uno studio di fisioterapia, ma in questo caso non si conoscono gli autori. Due persone hanno trovato il portone aperto di un condominio, si sono fermati al primo piano dove si trova uno studio di fisioterapia, sono riusciti ad aprire la porta di ingresso e sono entrati all’interno dello studio, incominciando a cercare se c’erano soldi in qualche cassetto. L’arrivo di uno dei condomini, li ha disturbati, perché si sono allontanati velocemente senza farsi notare, l’inquilino, notata la porta d’ingresso aperta dello studio, ha avvertito il fisoterapista titolare, PL.P., il quale è arrivato velocemente allo studio, ha constato che la porta d’ingresso era stata forzata, ha controllato poi apparecchiature e cassetti, ma non era stato portato niente ed ha tirato un sospiro di sollievo. Comunque il fatto che ad Enna girano questo tipo di personaggi preoccupa parecchio, specie in questo periodo estivo, che trova la gente ad allontanarsi dalla città per andare in campagna oppure andare in ferie.

Tre scosse di terremoto nei monti Nebrodi, tra le province di Enna e Messina

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130104 terremoto nebrodiSono tre le scosse registrate da INGV, nel primo pomeriggio di oggi, nei monti Nebrodi, tra le province di Enna e Messina.
Un terremoto di magnitudo (Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 15:46:26 italiane del giorno 26/Giu/2014 (13:46:26 26/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Nebrodi.
Event-ID 4003791021
Magnitudo(Ml) 2.1
Data-Ora 26/06/2014 alle 15:46:26 (italiane)
26/06/2014 alle 13:46:26 (UTC)
Coordinate 37.8145°N, 14.6257°E
Profondità 10.7 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
TROINA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
CAPIZZI (ME)
AGIRA (EN)
CERAMI (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
REGALBUTO (EN)
MANIACE (CT)

Un terremoto di magnitudo (Ml) 2.7 è avvenuto alle ore 17:21:49 italiane del giorno 26/Giu/2014 (15:21:49 26/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Nebrodi.
vent-ID 4003791721
Magnitudo(Ml) 2.7
Data-Ora 26/06/2014 alle 17:21:49 (italiane)
26/06/2014 alle 15:21:49 (UTC)
Coordinate 37.8295°N, 14.643°E
Profondità 9.9 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
TROINA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
CAPIZZI (ME)
SAN FRATELLO (ME)
CERAMI (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
REGALBUTO (EN)
BRONTE (CT)
MANIACE (CT)

Un terremoto di magnitudo (Ml) 2.6 è avvenuto alle ore 17:43:45 italiane del giorno 26/Giu/2014 (15:43:45 26/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Nebrodi.
Event-ID 4003791891
Magnitudo(Ml) 2.6
Data-Ora 26/06/2014 alle 17:43:45 (italiane)
26/06/2014 alle 15:43:45 (UTC)
Coordinate 37.8192°N, 14.609°E
Profondità 4.4 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
SAN TEODORO (ME)
TROINA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
CAPIZZI (ME)
CESARO’ (ME)
SAN FRATELLO (ME)
AGIRA (EN)
CERAMI (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
REGALBUTO (EN)

Giustizia. “Processo civile telematico” al via, ma al tribunale di Enna manca il personale: ecco cosa si rischia.

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processo telematicoEnna. Una rivoluzione tecnologica, ideata per accorciare i tempi e sfoltire le procedure. E’ il processo civile telematico che però al tribunale di Enna potrebbe non funzionare come dovrebbe per la mancanza di personale.  Il processo civile telematico entrerà in vigore il  30 giugno, praticamente tra 72 ore ma, come spiega l’avvocato Giuseppe Agozzino, che di recente è stato relatore al convegno sul processo telematico che si è svolto a Nicosia, ci sono pesanti incognite. “Gli atti del procedimento sono consultabili solo dopo che la cancelleria rilascia la cosiddetta quarta ricevuta che attesta i controlli. Tale ricevuta – spiega il legale – è generata dopo un controllo materiale degli atti effettuato dal dipendente addetto e non avviene in via automatica. Quindi se vi è carenza di personale, c’è il rischio che la ricevuta venga rilasciata in ritardo e, quindi, l’avvocato dovrà recarsi comunque personalmente ad Enna per verificare se gli atti sono tutti regolarmente presenti, con buona pace per l’efficienza del servizio giustizia”. Al “Palazzaccio” i problemi per carenza di personale sono già palpabili e numerosi ed emergono le conseguenze   all’accorpamento del tribunale di Nicosia a quello di Enna dove ci sono rinvii, disagi e problemi. Uno dei fatti che evidenziano la situazione è, ad esempio, l’avviso affisso alla porta dell’ufficio “ritiro atti notificati” del tribunale di Enna, con il quale gli utenti sono stati informati che “dal 10 giugno gli atti notificati verranno restituiti, per la grave carenza di personale, dalle ore 12 alle 13.30”. E ancora, un’altra comunicazione, a firma del presidente del tribunale, nella quale si legge che a causa delle “gravissime carenze di personale” e dell’aumento dei “carichi di lavoro a seguito della soppressione del tribunale di Nicosia”, gli uffici avrebbero osservato come orario di apertura le ore 7.45. Due segnali della “criticità da’accorpamento” del tribunale di Nicosia a quello di Enna, segnalata e documentata da più parti, anche la Ministero della Giustizia, ma rimasta inascoltata. L’ispezione ministeriale di routine già rinviata lo scorso inverno, prevista per giugno sarebbe stata ancora rimandata. Nove mesi dopo l’accorpamento avvenuto a metà settembre 2013, le difficoltà a gestire i due tribunali, si ripercuotono anche sull’utenza ennese che avverte il crescente disagio di una riforma mal concepita e mal attuata. Corridoio gremiti da avvocati e utenti: la cancelleria esecuzioni immobiliari, dove sono custoditi i documenti per le vendite all’asta degli immobili, con un solo dipendente proveniente da Nicosia addetto alle consultazioni dei fascicoli, che ha assunto su di sé un carico di lavoro impressionante. caos giustizia

Ieri una causa rilevante rinviata a ottobre perchè il fascicolo deve “salire” dall’archivio, percorso che richiede ben 4 mesi.  Tutte  criticità segnalate con documenti e fotografie alla Commissione Monitoraggio nel corso dell’audizione del 7 novembre, quando fu presentato dal Movimento per la difesa dei territori di Nicosia, il progetto per il tribunale di montagna. Un “supplemento istruttorio” già allora documentava la situazione e segnalava che si sarebbero create “criticità non risolvibili né nel medio né nel breve periodo”. Nonostante ciò la Commissione ha ritenuto di non verificare direttamente e con una ispezione le criticità rimettendo tutto al ministro della Giustizia, proprio a ridosso del termine per i decreti correttivi. Criticità che la Commissione di monitoraggio non ha rilevato, ma stando a Roma senza effettuare verifiche appare onestamente difficile verificare se il sistema funziona o meno. La Commissione, tuttavia ha rinviato al ministro della Giustizia la “patata delle verifiche ed ispezioni”, che però stando alle notizie di un rinvio di quella prevista a Enna, non sembra rientrare nei programmi per verificare gli effetti della riformaEnergia Libera Beghelli  499

Enna. Uscirà a giorni il romeno Negrut, accusato di tentato omicidio della moglie

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omicidio con bottigliaTra qualche settimana potrebbe uscire dal carcere il rumeno Aurel Negrutt, 44 anni, che è stato condannato in quanto responsabile di tentato omicidio nei confronti della moglie Carmen, avvenuto in contrada Baronessa ad Enna bassa, nel marzo del 2010. Un tentato omicidio che suscitò notevole impressione in quanto Negrut, utilizzando del vetro di una bottiglia ha tentato di sgozzare la moglie che lo voleva lasciare. Dopo qualche mese la signora Carmen perdonò al marito quello che aveva fatto ed i due si sono riappacificati da tempo ed addirittura la donna, nel corso del processo, ha deposto a suo favore con la conseguenza di mitigare la pena- L’avvocato difensore Michele Caruso, ha avanzato richiesta di applicare la “liberazione anticipata” e la concessione, quantomeno, degli arresti domiciliari. Aurel Negruto è stato condannato a 8 anni e 4 mesi per il suo tentato omicidio. L’avvocato Caruso ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza, avendo Negrut scontato due terzi della pena, al netto della buona condotta, e potrebbe espiare il resto della pena ai domiciliari. L’episodio è avvenuto in contrada Baronessa, nei pressi dela femata degli autobus extraurbani, la moglie, partita da Canicattì, aveva deciso di lasciarlo, e di tornare in Romania per il suo carattere irascibile. Nel periodo di attesa per la partenza Aurel Negrutt convinse la moglie a seguirlo in aperta campagna e lì l’operaio preso un pezzo di vetro di una bottiglie la colpì più volte alla gola, poi cercò di uccidersi. Grazie al tempestivo intervento degli agenti della Mobile e dell’ambulanza del 118 consentirono di salvare la vita della donna. In un primo momento Carmen lo aveva accusato di averla voluto uccidere, poi in pieno processo ha cambiato tutto, ha scusato e difeso il marito con la conseguenza di fargli diminuire l’entità della pena per cui a giorni dovrebbe poter uscire se il tribunale accogliere la richieste dell’avvocato Caruso. Sostanzialmente cambiò versione dichiarando che era il marito che voleva suicidarsi e che lei si era intromessa rimanendo ferita nel tentativo di togliergli dalle mani il pezzo di vetro. Per i giudici si è trattato di tentato omicidio. L’avvocato Caruso, nel corso del processo, aveva chiesto l’assoluzione per “mancanza di prove” sul tentato omicidio.

Nella notte altra scossa di terremoto nei monti Nebrodi tra Enna e Messina

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terremoto 15 dic 2013 nebrodiUn terremoto di magnitudo(Ml) 3.1 è avvenuto alle ore 04:56:49 italiane del giorno 27/Giu/2014 (02:56:49 27/Giu/2014 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Nebrodi.
Event-ID 4003793371
Magnitudo(Ml) 3.1
Data-Ora 27/06/2014 alle 04:56:49 (italiane)
27/06/2014 alle 02:56:49 (UTC)
Coordinate 37.8337°N, 14.6347°E
Profondità 22.5 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi

Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
TROINA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
CAPIZZI (ME)
SAN FRATELLO (ME)
CERAMI (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
REGALBUTO (EN)
MANIACE (CT)


INGV


Terremoti. Lo sciame sismico degli ultimi giorni sulla faglia dei Nebrodi, tra le più attive d’Italia

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terremoto sicilia centraleTorna a far paura la faglia dei Nebrodi che negli ultimi giorni e fino a ieri, è stata teatro di un nuovo sciame sismico. Si tratta di una fascia che già nel gennaio 2013 il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Stefano Gresta aveva definito “’una zona sismica, nella quale terremoti di magnitudo compresa fra 4 e 4,5 non sono certamente una sorpresa”. Gresta lo aveva sottolineato in occasione di una scossa del 4.4 della scala Richter del gennaio 2013 che aveva interessato l’area di Troina, Cerami, Nicosia. L’evento sismico era stato preceduto da scosse percepite a livello strumentale di magnitudo intorno a 1 e 2 gradi, ed era stato seguito da alcune repliche di magnitudo inferiore a 3. Quindi un evento che era stato preceduto da movimenti registrati solo a livello strumentale, al quale sono poi seguite altre due scosse. Sulla base della carta di pericolosità sismica il terremoto era avvenuto in una zona nella quale lo scuotimento del suolo previsto è compreso fra 0,15 e 0, 175. si tratta della faglia dei Nebrodi una delle più attive, che secondo il geologo Carlo Tansi del Cnr, ha avuto negli ultimi anni “un chiaro incremento lungo la fascia di contatto fra la placca africana e quella europea” di cui fa parte la faglia nei Nebrodi che si estende all’intera Calabria al Pollino, a parte dell’Appennino fino all’Aquila e alla Pianura Padana. L’area dove ricade la faglia ormai da almeno 5 anni è interessata da movimenti tellurici ed è compresa tra Capizzi, Cerami e Troina dal versante orientale dei Nebrodi e nell’area a cavallo tra Nebrodi e Madonie nel versante occidentale. Nicosia, Sperlinga e Cerami si trovano tra i due distretti sismici. Lo sciame di questi ultimi tre giorni arriva dopo alcuni mesi di “calma” e l’evento più forte a partire dal 2009, rimane quello di giorno 8 novembre 2009, quando si erano susseguite due forti scosse una delle quali si magnitudo 4.2 della scala Richter, registrata tra Capizzi e Cerami.Quella dei Nebrodi è la faglia che nel 1967 registrò una serie di movimenti che il 31 ottobre di quell’anno innescarono un violento terremoto che all’epoca provocò enormi danni. Per mesi nella stessa zona interessata dalla scossa di magnitudo 5.5 della scala Mercalli, si registrarono decine di scosse di assestamento. All’epoca non ci furono morti, ma come risulta anche dagli atti della Commissione parlamentare dell’epoca i danni furono enormi con oltre il 75% degli edifici distrutti io gravemente danneggiati. All’epoca le stime sommarie dei danni furono di 5 miliardi di vecchie lire a Nicosia e di un miliardo a Cerami Comuni dove oltre l’80% degli immobili risultò danneggiato. La magnitudo di quel terremoto non fu molto maggiore di quella registrata per il sisma di ieri, ma gli edifici di oggi sono risultati molto più resistenti anche se solo una minima parte risultano costruiti secondo le norme antisismiche.

GE. O 1 - Enrico Palazzo

Maxi frode di imprenditore ai danni di istituto bancario

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truffa bancaUn imprenditore ennese pare che sia riuscito ad effettuare una maxi-frode da un milione e mezzo di euro a danno di un istituto di credito della provincia. L’imprenditore ennese, dichiarato fallito da tempo sarebbe riuscito ad incamerare la somma utilizzando persone per l’accesso al credito, nonostante non avessero i requisiti necessari per l’accesso al credito.
I finanzieri del comando provinciale, diretti dal colonnello Giovanni Carlo Liistro, stanno operando con circospezione ed il riserbo è notevole, difficile tirargli fuori anche la minima notizia. L’imprenditore pare che sia riuscita a concretizzare la truffa, soprattutto grazie alla complicità del direttore dell’istituto di credito. La banca, secondo le indagini della Guardia di Finanza, avrebbe concesso ben 50 finanziamenti a tanti beneficiari, che non erano altro che prestanome dell’imprenditore e pare tutti consapevoli di quello che stavano facendo. Queste persone non avevano i requisiti patrimoniali e di reddito per accedere ai finanziamenti, e in questo modo avrebbero procurato un danno patrimoniale notevole all’istituto bancario, visto che ammonta intorno al milione e mezzo di euro.

La Polizia Tributaria del comando provinciale, diretta dal tenente colonnello Giuseppe Carella, ha aperto l’inchiesta nell’ambito dei servizi offerti dalla Guardia di Finanza nell’ambito della “tutela dei mercati finanziari”.

“È stata portata a termine un’attività inerente i reati bancari – dichiarano al comando provinciale – “nel corso della quale sono venute fuori una serie di gravi irregolarità imputabili al direttore della filiale ennese di un noto istituto bancario”. Il direttore dell’istituto, invece di vigilare sulle persone che chiedevano il prestito avrebbe consentito che l’imprenditore usasse proprio dei prestanome per ottenere dei prestiti Ancora non si conosce se ad essere indagato sia l’imprenditore ed il direttore o tutti e due, oppure qualche prestanome, probabilmente qualcosa di concreto si potrà sapere solo quando la relazione della Guardia di Finanza finirà sul tavolo del Procuratore della Repubblica e solo allora si potrà sapere chi sono i responsabili principali di questa mega-truffa.

Enna. Accertata la meningite a giovane del Mali

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Le analisi effettuate ed i continui controlli da parte del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Umberto I hanno consentito di accertare che il giovane del Mali, proveniente da Agrigento, e ricoverato nell’ospedale ennese è affetto da meningite W 135, un meningococco che è molto diffuso in Africaimmigrati dormitorio, specie nel Mali. Gli accertamenti accurati e tempestivi effettuati da reparto hanno consentito di dare risposte certe e così è scattata la profilassi, anche nei confronti di coloro che sono stati a contatto con il ragazzo. Intanto le sue condizioni, rispetto al suo status al momento del ricovero sono leggermente migliorate, la forte febbre quando è arrivato è diminuita per cui si nutrono buone speranze per una guarigione.

La terapia applicata al ragazzo ha funzionato e nel momento dell’accertamento della meningite si è iniziato una cura particolare per debellare l’infiammazione delle meningi. Ovviamente comunicazioni urgenti sono state fatte sia all’ospedale di Agrigento sia alla struttura ricettiva di Siculiana per informarli della presenza della meningite e, quindi, un controllo accurato nei confronti di quegli immigrati che sono arrivati con il giovane del Mali perché è anche chiaro che la malattia l’ha portata dal suo paese e potrebbero esserci altri soggetti, provenienti dal Mali, che potrebbero essere stati colpiti dalla meningite. La direzione sanitaria con il dottor Filippo Muscià ha seguito, sin dal primo momento l’evolversi della malattia, sono state subito applicate le misure di sicurezza per evitare che potevano essere colpiti altri soggetti, il ragazzo è stato messo in isolamento, subito sono stati fatti i relativi accertamenti ed ora si sta passando alla seconda fase,quella di riportare il ragazzo alla normalità andando a debellare la malattia e ad evitare che potessero essere colpiti altri soggetti,venuti a contatto con il ragazzo. “Tutto sotto controllo – dicono dal reparto di malattie infettive- e le migliorate condizioni del giovane dicono che si è intrapresa la strada giusta”.

Enna. Si spacciano per “controllori d’oro” e derubano anziana

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furto anzianiDue donne, esperte in ricette mediche ed anche in oggetti d’oro, hanno colpito ancora derubando un’anziana signora, E.F., di 80 anni, che abita in via Carmine, nei pressi della chiesa di San Tommaso, Così com’era avvenuto nella zona Monte, le due donne, di cui una ha la coda di cavallo, si sono presentate alla signora, che vive sola, e le hanno detto che erano esperte nel controllo del “codice dell’oro” per evitare delle falsificazioni e che, quindi avevano la necessità di controllare l’oro in suo possesso, specie le collanine. La signora che ha un’abitazione a due piani li ha fatti salire sopra, ha consentito che controllassero le collanine che aveva in suo possesso, ma nel frattempo hanno potuto vedere dove la signora teneva gioielli e soldi, quindi sono scesi al primo piano. Nel salutarla, una delle donne, ha detto alla signora che aveva dimenticato una cosa sul tavolo, quindi è salita al secondo piano. Nel giro di pochi minuti ha saccheggiato tutto quello che c’era nel comparto dove la donna teneva oggetti d’oro e soldi, e quindi, sono andati via. Soltanto dopo circa dieci minuti, salendo sopra, E.F., si è accorta che erano scomparsi i soldi e gli oggetti d’oro per cui ha telefonato ai carabinieri per denunziare il furto.

I carabinieri si sono recati nell’abitazione della donna, si sono fatti raccontare cosa è successo, come sono avvenuti i fatti, una descrizione sommaria delle due donne, che sembrano essere le stesse che hanno rubato 200 euro ad un anziano che abita nella zona Monte con la scusa di voler controllare le ricette mediche. La signora ha sostenuto che forse era stata ipnotizzata perché tutto quello che le due donne dicevano era ovattato e voleva reagire alle richieste di controllo dell’oro, ma non lo ha fatto, e tra l’altro ha dimenticato che proprio accanto alla sua abitazione ci stava un vigile urbano al quale avrebbe potuto chiedere aiuto. Due colpi in quattro giorni sono molti per cui polizia e carabinieri dovrebbero aumentare la sorveglianza del territorio, ma anche i cittadini dovrebbero collaborare segnalando immediatamente persone che cercando di imbrogliare gli anziani.

Ad Enna e Leonforte ancora anziani truffati e derubati

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anzianiLe truffe nei confronti degli anziani continuano e si sono allargate in provincia, ora questi episodi hanno raggiunto un numero consistente: quattro. A Leonforte una donna si è introdotta nell’abitazione di un’anziana di 87 ani, che abita nel centrale Corso Umberto, ha detto alla donna che era un assistente sociale e veniva da parte del comune perché si stava valutando la possibilità di un aumento della sua pensione. La truffatrice è stata molto abile nel convincere l’anziana leonfortese, che, dopo tentennamenti le ha aperto la porta d’ingresso. Entrata si è presentata con una certa disinvoltura, poi ha iniziato la sua discussione con l’anziana parlando dei provvedimenti che c’erano in itinere da parte del comune e che un provvedimento approvato prevedeva l’aumento delle pensioni per gli anziani. Ad un certo momento ha chiesto di utilizzare il bagno, quindi si è introdotta nella camera da letto, ha aperto i cassetti ed ha trovato dove la donna conservava i soldi, si è appropriata di tutto 1500 euro in contanti ed vari oggetti d’oro. Una volta fatto il colpo, ha saluto ed ha detto che presto il comune si sarebbe fatto sentire per modificare l’importo della pensione percepita. L’anziana, immediatamente, ha telefonato agli uffici comunali, chiedendo un’assistente sociale e a questo punto si è accorta di essere stata derubata. Ha chiamato il 113 ed in pochi minuti si sono presenti gli agenti del commissariato di Leonforte, che l’hanno invitata a controllare se mancasse qualcosa, ed allora si è resa conto che era stata derubata perché mancavano soldi ed oggetti d’oro. Gli agenti si sono fatti dare la descrizione della donna, hanno cercato dei possibili testimoni e valutando di controllare le immagini a circuito chiuso dei negozi della zona. Probabilmente le immagini saranno mostrate all’anziana per vedere di individuare la fantomatica assistente sociale comunale.
Ad Enna giovedì c’è stato un altro raggiro nei confronti di un’anziana, ma questa volta all’aperto. Un’anziana che stava percorrendo la via dello Stadio, quando si è avvicinato un furgone con a bordo un uomo di circa 40 anni che l’ha interpellato dicendole: “Sono Alessandro, l’amico di suo figlio, come sta?”, quindi le ha raccontato che era disperato, aveva bisogno di denaro urgente, se poteva prestargli qualcosa perché doveva pagare urgentemente 1800 euro. La donna, impietositasi, ha prelevato 250 euro dal bancomat e glieli ha dati, soltanto dopo ha scoperto che era una truffa e che quello non era amico di suo figlio. Sulle truffe del capoluogo stanno indagando i carabinieri della stazione di Enna e del Norm.
Intanto, le due truffatrici che nei giorni scorsi si sono spacciate per assistenti esperte in ricette mediche e di gioielli tentando di truffare anziani, hanno colpito ancora derubando una pensionata di 80 anni che abita in via Carmine, nei pressi della chiesa di San Tommaso, Così com’era avvenuto nella zona Monte, le due donne – di cui una con i capelli a coda di cavallo – si sono presentati all’anziana che vive sola e le hanno detto che erano esperte nel controllo del “codice dell’oro” per evitare delle falsificazioni. Quindi hanno detto che avevano la necessità di controllare l’oro in suo possesso, specie le collanine.
L’anziana – che ha un’abitazione a due piani – le ha fatte salire sopra e ha consentito che controllassero le collanine che aveva in suo possesso, ma nel frattempo hanno potuto vedere dove la donna teneva gioielli e soldi, quindi sono scese al primo piano. Nel salutarla, una delle donne, ha detto alla donna che aveva dimenticato una cosa sul tavolo, quindi è salita al secondo piano. Nel giro di pochi minuti ha saccheggiato tutto quello che c’era nel comparto dove la donna teneva oggetti d’oro e soldi, e quindi, sono andate via.

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