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Regalbuto: Arrestano incensurato per detenzione e spaccio stupefacente, denunciata la madre per favoreggiamento

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Nella giornata di ieri, verso le ore 22:00, i Militari del Nucleo Operativo di Nicosia, unitamente a quelli della Stazione Carabinieri di Regalbuto hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, S.F., classe ’91, incensurato, disoccupato, responsabile di detenzione ai fini di spaccio di marijuana.
I Militari infatti, verso le ore 21 hanno bussato alla porta dell’abitazione, per effettuare una perquisizione domiciliare per ricerca di droga. All’interno della casa vi era anche la madre, la quale appena ha capito che i Militari dovevano effettuare attività di ricerca, ha preso dalla cucina una busta di plastica contenete 10 dosi di marijuana, gettandola dalla finestra per eludere il controllo. Il pronto intervento dei Militari ha permesso di recuperare la sostanza stupefacente gettata, deferendo in stato di arresto S.F., e denunciando in stato di libertà la madre dello stesso per il reato di favoreggiamento personale. La sostanza rinvenuta, circa 10 grammi divisa in 10 dosi, è stata posta sotto sequestro e verrà inviata al RIS di Messina per gli esami qualitativi. L’AG ha già disposto la remissione in libertà di S.F..


Postrada Enna, controlli su A19: 61 violazioni al Codice della Strada e decurtati 106 punti dalle patenti

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La Polizia Stradale della Provincia di Enna, nella mattina del 14 gennaio, ha predisposto due dispositivi speciali di controllo. Il primo sull’autostrada A/19, presso l’area di parcheggio “S.Barbara”, il secondo sulla SS.192, nel territorio di Paternò. Sull’autostrada Palermo-Catania si è provveduto a deviare il flusso autostradale dentro l’area di parcheggio, effettuando accurati controlli di Polizia sulle autovetture, sui mezzi pesanti e sugli occupanti in transito. In tale attività è stato impegnato tutto il personale della Sezione della Polizia Stradale di Enna, della squadra di Polizia Giudiziaria al completo, unitamente a pattuglie del Distaccamento di Nicosia. Tale operazione, è stata coordinata direttamente dal Vice Questore Aggiunto Fabio D’Amore, Dirigente della Sezione Polstrada di Enna. Nel contempo le pattuglie del Distaccamento di Catenanuova, coordinate del Comandante del Distaccamento Ispettore Capo Francesco Mondo hanno effettuato controlli sulla SS.192, nella periferia del centro abitato del comune di Paternò, in provincia di Catania. Tale dispositivo è stato realizzato ai fini della repressione delle violazioni al Codice della Strada e dei reati in genere. In particolare, sono stati effettuati controlli sui conducenti attraverso l’uso dell’etilometro, nonché sulle autovetture e sui mezzi pesanti. In tale attività sono state impiegate congiuntamente 11 pattuglie. Nella circostanza, sono stati controllati, in totale, 145 veicoli e 158 persone, anche con l’utilizzo degli strumenti per verificare il tasso alcolemico e sono state contestate 61 violazioni al Codice della Strada e decurtati 106 punti dalle patenti. Le violazioni hanno riguardato sia autovetture che mezzi pesanti. In particolare, per questi mezzi sono stati verificati anche i tempi di guida e di riposo dei conducenti ed il superamento dei limiti di velocità attraverso il sistema telematico del Police-Control. Inoltre, 3 carte di circolazione ed 1 patente sono state ritirate a vario titolo. Sono stati effettuati anche 2 fermi amministrativi di veicoli. Le sanzioni al Codice della Strada hanno riguardato principalmente il mancato uso delle cinture di sicurezza, la circolazione con mezzi privi della prevista revisione periodica e della copertura assicurativa.

Questura Enna: serrati controlli nelle zone rurali

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Nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio disimpegnati nelle zone rurali e periferiche di questo Centro, colpite, di recente, da reati di natura predatoria, svolti, come di consueto, dalle Volanti dell’U.P.G.S.P. della Questura, affiancate da pattuglie dei Reparti Prevenzione Crimine si sono conseguiti i seguenti risultati.
30 i mezzi controllati con a bordo oltre 60 soggetti controllati, dei quali taluni condotti in questi Uffici per identificazione e /o accertamenti.
In tale ottica di prevenzione, negli ultimi giorni sono stati irrogati dal Questore nr.7 fogli di via obbligatori con divieto di fare qui ritorno per anni tre nei confronti di altrettanti soggetti pregiudicati residenti in altri comuni della provincia o provenienti dall’area catanese(nel decorso anno, si ricordi, sono stati emessi nr. 35 fogli di via obbligatori), rintracciati dalle pattuglie su strada nelle contrade rurali, senza giustificato motivo anche in possesso di oggetti atti allo scasso o con fare sospetto.
Oltre ai fogli di via obbligatori, saranno avanzate proposte nei confronti di pregiudicati residenti in questo territorio, sorpresi, senza giustificato motivo, in zone rurali ed in possesso di oggetti atti allo scasso, ai fini dell’applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S., misura che prevede limitazioni alla circolazione negli orari notturni, in relazione ai luoghi ed alle frequentazioni che il sorvegliato deve rispettare.
Anche l’Arma, nell’ambito dei numerosi controlli effettuati, ha controllato numerose persone, proponendo al Questore taluni soggetti pregiudicati dell’area catanese ai fini dell’emissione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno.
Pregevoli, in punto di prevenzione, anche i risultati conseguiti unitamente alla Sezione di Polizia Stradale di Enna, specialità con la quale nei giorni scorsi sono state portate a termine proficue attività di prevenzione su strada.

Enna: un arresto per bancarotta fraudolenta

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SORBELLO Nicolò GiacomoEnna. La Squadra Mobile ha tratto in arresto, in attuazione di Ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello – Ufficio Esecuzioni Penali di Caltanissetta, per reati in materia fallimentare, Sorbello Nicolò Giacomo, nato ad Enna, classe ’68.
L’arrestato, pluripregiudicato con precedenti penali per lesioni personali, minaccia, calunnia, falsità,
condannato alla pena di anni tre e mesi tre di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta in concorso, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Enna.

Scandalo casa di riposo San Antonio di Pergusa: tornano liberi in due

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Enna. Erano stati arrestati tre mesi fa nell’inchiesta scandalo sulla casa di riposo per anziani Sant’Antonio Abate di Pergusa, Tomaselli e Murasò da martedì tornano liberi. Disposte dal Gip di Enna Luisa Maria Bruno, lo stesso giudice che aveva ordinato il carcere, il 14 ottobre, su richiesta del sostituto procuratore Marco Di Mauro; e che a metà novembre aveva concesso ai due i domiciliari. Le decisioni sono arrivate nonostante non fossero state presentate istanze, in questa fase, dai difensori dei due, gli avvocati Gabriele Cantaro e Giovanni Avila. Secondo la Guardia di Finanza, sarebbero stati commessi maltrattamenti e vari casi di abbandono di incapace da parte dei due.

Piazza Armeria. Arrestano pregiudicato per scontare pena, cercò di rubare diversi quintali di legname

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SCROPPO LorenzoI Carabinieri della Stazione di Piazza Armerina, comandata dal Luogotenente Blandino Silvio e dipendenti dalla Compagnia cittadina, continuano la loro costante attività di controllo del difficile territorio di competenza. Infatti, nella tarda serata di ieri, in esecuzione dell’ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva in regime detenzione domiciliare nr. SIEP 121/2012, emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, hanno tratto in arresto Scroppo Lorenzo, 39enne nato e residente a Piazza Armerina, coniugato, disoccupato, pregiudicato.
Lo Scroppo, riconosciuto definitivamente colpevole dei reati di furto e danneggiamento, dovrà espiare la pena detentiva, in regime detenzione domiciliare, di anni 1 (uno) e giorni 10 (dieci) di reclusione nonché al pagamento di euro 420,00 di multa.
Il 25.08.2011, Scroppo, unitamente ad altro pregiudicato piazzese, fu sorpreso da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Piazza Armerina, all’interno dell’area demaniale forestale ubicata in Contrada Bannata – Ronza, a bordo di un autocarro carico di diversi quintali di legname tipo eucaliptus, che avevano tagliato poco prima.
Scroppo, espletate le formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Aggredito assistente della polizia penitenziaria presso la Casa circondariale di Piazza Armerina

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Ancora una volta un assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Piazza Armerina viene aggredito da un detenuto. Il tutto è accaduto ieri a seguito di una comunicazione di esclusione di attività incomune per 5 giorni dopo che era stato rapportato disciplinarmente. Un detenuto campano a seguito della comunicazione fattagli, incontro l’assistente capo della polizia penitenziaria rapportante e gli sferra un pugno in pieno volto, colpendolo ad un occhio. Immediato è stato lintervento di altro personale di polizia penitenziaria e del Commissario comandante di reparto al fine di scongiurare il peggio. L’assistente di Polizia Penitenziaria è stato accompagnato dapprima al pronto soccorso di Piazza Armerina e successivamente all’ospedale di Enna per maggiori controlli all’occhio.
Il detenuto è stato immediatamente allontanato in un altro penitenziario. Presso la casa circondariale opera quasi la metà del personale presente presso la casa circondariale di Gela struttura con la identica capienza e uguale struttura. Presso la Casa Circondariale di Piazza Armerina in atto si opera con un numero limitato di personale di Polizia Penitenziaria, assenza di Direttore stabile e di Comandante di Reparto.
La Segreteria Regionale OSAPP esprimere la propria solidarietà al collega e a tutto il personale di Polizia Penitenziaria e nel contempo criticate la disattenzione da parte del l’amministrazione penitenziaria a tutti i suoi livelli su strutture penitenziarie come Piazza Armerina in serie difficoltà organizative e gestionali. Sarà cura della segreteria regionale dell’OSAPP sollecitare immediati interventi di potenziamento del personale di polizia penitenziaria, dell’assegnazione di un Direttore e del Comandante di Reparto in pianta stabile.

Deposito di tubazioni di Acqua Enna incendiato da ignoti a Valguarnera

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Attentato incendiario

Valguarnera. Contro un deposito di Acqua Enna attentato incendiario mercoledì sera intorno alle ore 21. Ignoti hanno dato alle fiamme alcuni tubazioni in plastica accatastate in via Angelo Pavone. Paura per gli abitanti della zona l’incendio ha rischiato di coinvolgere un’automobile che si trovava parcheggiata nei pressi, e per il vicino distributore di carburanti. Non c’è stato nessun danno ingente, due le squadre dei vigili del fuoco provenienti da Enna e Piazza Armerina. Acqua Enna, sta svolgendo dei lavori a Valguarnera per il rifacimento di buona parte della rete idrica cittadina.


Parco eolico contrada Giunchetto di Nicosia: cinque gli indagati

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Nicosia. Il Pm Fabio Scavone ha concluso le indagini sul parco eolico Giunchetto e a sorpresa nella vicenda c’è un quinto indagato che non figurava nei procedenti provvedimenti relativi al sequestro dell’impianto. Si tratta di Florence Duval, 26 anni di Haiti legale rappresentate della società Mistral che ha acquisito la maggioranza della Aerochetto, società che realizzo l’impianto di Giunchetto. Con la Duval, difesa dall’avvocato Raffaela Quintana sono indagati Antonio Artimagnella di Troina, legale rappresentante della Aerochetto fino al dicembre 2008; Carlo Durante di Roma, legale rappresentate della stessa società fino a giugno del 2012; Corrado Barberis di Alessandria che per un periodo ha rivestito la carica di amministratore delegato della Aerochetto che sono tutti difesi dall’avvocato Salvatore Timpanaro e Saverio Barile, legale rappresentante della Cedelt Spa, società che ha eseguito i lavori, difeso dall’avvocato Giorgio Varano. Le ipotesi di reato contestate nell’avviso di conclusione delle indagini sono l’inquinamento acustico e le violazioni edilizie, ipotesi per le quali lo scorso maggio il parco eolico Giunchetto era stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Attualmente il parco è parzialmente ritornato in funzione anche da una decina di pale eoliche rimangono sequestrate perché sono quelle che produrrebbero inquinamento acustico e perché realizzate in modo difforme rispetto ai progetti, ma anche alle prescrizioni contenute nel decreto di autorizzazione dell’assessorato Territorio e Ambiente. Violazioni e inosservanze che avrebbero riguardato sia le opere a tutela dell’assetto idrogeologico della vasta area sulla quale sorge il parco costituito da 35 aerogeneratori, sia per quanto attiene almeno per una torre eolica al rispetto delle distanze minime dal centro abitato. Una delle torri infatti dista 4 chilometri e non 5 come prescritto da viale Vittorio Venero nel cuore della città.Rilevata anche la presenza di una strada che collega alcuni aerogeneratori e di una cabina elettrica che sarebbero totalmente abusive perché manca qualunque autorizzazione edilizia. Ad alcuni indagati viene contestata anche l’omessa realizzazione di opere di regimentazione delle acque che avrebbero provocato mutazioni del territorio interessato. I difensori degli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie, indagini difensive o chiedere l’interrogatorio degli indagati. Trascorso tale termine il procuratore Scavone che ha aperto il fascicolo di indagine nell’ottobre 2010, procederà a formulare le richieste di archiviazione o di giudizio. Il fascicolo era rimasto a lungo a carico di ignoti e solo dopo i primi accertamenti ci furono le iscrizioni nel registro degli indagati. A dare impulso all’inchiesta sono state le conclusioni del perito geologo incaricato dalla Procura di accertare se le torri eoliche rispettano le norme ambientali e se è realizzato conformemente a quanto previsto dai progetti e dalle autorizzazioni della Regione e dei Comuni che hanno rilasciato le licenze edilizie.

Sospeso dalla Corte d’appello di Caltanissetta lo sfratto di una famiglia di Nicosia con figlioletta in tenerissima età

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Nicosia.  Sospeso dalla Corte d’appello di Caltanissetta lo sfratto di una famiglia nicosiana. A ottenere la sospensione del provvedimento che doveva essere eseguito nella giornata di giovedì, l’avvocato Filippo Giacobbe legale dei coniugi sfrattati che hanno un figlioletta in tenerissima età e che rischiava di rimanere, in pieno inverno, senza un tetto. Il provvedimento urgente che ha sospeso l’esecuzione ha quindi scongiurato conseguenze alla piccola ad ai genitori.
A intentare causa chiedendo il rilascio immediato dell’abitazione è stato il nonno paterno della piccola, che aveva concesso la casa in comodato d’uso gratuito. Tra padre e figlio sarebbero sorte incomprensioni e l’uomo aveva chiesto la riconsegna dell’immobile. Ne era noto un giudizio davanti al giudice civile del tribunale di Nicosia che aveva dato ragione al proprietario disponendo che la famiglia che abitava a titolo gratuito nella casa del congiunto la lasciasse libera. Uno sfratto esecutivo che a distanza di circa 2 mesi dalla sentenza il proprietario dell’immobile aveva deciso di far valere. Il legale della famiglia sfrattata, però oltre a impugnare in appello la sentenza di primi grado ha chiesto un provvedimento cautelare al giudice di secondo grado che entrerà nel merito il 30 gennaio ma che, data l’imminenza della sfratto ha sospeso l’esecuzione permettendo alla coppia ed alla loro figlioletta di rimanere, almeno per il momento nell’abitazione.
L’avvocato Giacobbe eccepisce la mancanza di presupposti per la revoca del comodato d’uso gratuito che il padre ha concesso al figlio ed alla famiglia di questo. In sostanza il proprietario e altri suoi familiari non hanno, secondo la difesa degli sfrattati, necessità di utilizzare l’abitazione che è solo una seconda casa.

Trasfusione infetta. Troina: Giudice condanna Ministero Sanità a risarcire familiari di donna deceduta a Catania

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Troina.  Hanno diritto in quanto eredi, all’indennizzo per le conseguenze che le loro madri hanno subito a causa di trasfusioni infette. Il giudice del lavoro del tribunale di Enna in due cause distinte intentate per i familiari dall’avvocato Silvio Vignera, ha condannato il ministero della Sanità a risarcire il marito ed i figli di una donna deceduta a Catania nel 2011 a causa del decorso infausto di una epatite virale contratta nel maggio del 1987, quando ricoverata d’urgenza venne sottoposta per 3 giorni a trasfusioni di sangue. Sole nel 2001 la donna scoprì di avere contratto un’epatite cronica di probabile origina da trasfusione. Solo nel 2012, quando la signora era ormai deceduta, la Commissione medica ospedaliera di Palermo ha accertato e riconosciuto il nesso di causalità tra le trasfusioni e la grave patologia che la donna ha contratto con conseguenze invalidanti molto gravi.
Purtroppo quasi identico l’altro caso nel quale ad avere riconosciuto il diritto all’indennizzo è stata la figlia di una signora che venne sottoposta a trasfusione nel 1971 che contrasse una grave forma di epatite venne diagnosticata nel 1992. Per questo caso il ministero della Sanità aveva chiesto al giudice il rigetto della richiesta perchè tardiva, ma il giudica facendo riferimento ad un pronunciamento della Cassazione in merito a queste vicende che purtroppo sono diverse migliaia, ha concesso l’indennizzo perché la donna scopri solo nel 2007 che l’epatite poteva essere la conseguenza della trasfusione praticatale 26 anni prima. Entrambe le signore chiesero la concessione del vitalizio che spetta a questi malati, ma la commissione medica provinciale non aveva accolto le richieste. Entrambe, nel frattempo sono morte senza avere avuto giustizia. Gli eredi si sono rivolti all’avvocato Vignera che adesso ha ottenuto la condanna del ministero a pagare agli eredi il dovuto a partire dalla data della prima richiesta respinta e fino a quella della morte delle congiunte.

Troina. Rapinata anziana, due giovani donne si presentano a casa come medici, sul chi va là anziani troinesi

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Troina. I frequenti episodi di microcriminalità, che hanno come scenario non solo le case di campagne ma le abitazioni del centro urbano, sfatano il mito di Troina “paese tranquillo” dove si possono lasciare le porte aperte. Di recente, ed in rapida successione, nelle stradine di un piccolo quartiere a ridosso d una delle principali vie del paese molto trafficata, ne sono accaduti un paio. Un furto è stato consumato a danno di uno studio tecnico da dove i ladri hanno portato via computer e dei bonifici, che non è facile riscuoterli in banca. Il furto è un reato odioso. Accorgersi che i ladri sono penetrati nella tua abitazione e hanno fatto man bassa di tutto quello che gli capitava, mettendo a soqquadro la casa, non deve procurare sensazioni piacevoli. Ma ancora più odioso è il raggiro che viene perpetrato ai danni di persone anziane.
Due giovani donne ben vestite bussano alla porta di un’anziana presentandosi come due medici che devono sottoporla a visita per l’indennità di accompagnamento e per l’assistenza domiciliare. Gelosa della sua vita privata, l’anziana donna aveva sempre respinto la proposta dei figli di una badante perché non vuole estranei che le “girano casa, casa” come si si dice nella parlata locale. In un primo momento l’anziana donna ha pensato che i figli, a sua insaputa, avessero fatto domanda per l’assistenza domiciliare. Ma i figli, per rispetto delle volontà dell’anziana mamma, non avevano fatto alcuna domanda. Convinta che fossero due medici mandati da qualcuno, l’anziana donna ha fatto entrare le due donne, che simulando visite mediche le hanno portato via il denaro che teneva in casa e qualche gioiello di famiglia. Persino la fede, che lei non si toglieva mai dal dito, le hanno portato via. Il tutto è avvenuto in pieno giorno. Che si è tratto di un furto, l’anziana donna l’ha realizzato subito dopo quando una delle figlie è andata a trovarla per accudirla. Immediatamente hanno chiamato i carabinieri che si sono messi sulle tracce delle due truffatrici che hanno raggirato l’anziana signora. La notizia ha fatto velocemente il giro del paese mettendo sul chi va là i moltissimi anziani troinesi. Ma i tentativi di approfittare degli anziani non sono affatto cessati. Abbiamo raccolta la testimonianza di un’anziana che ci ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da una donna che si qualificava come assistente sociale e le anticipava che sarebbe venuta a trovarla per un colloquio per ammetterla al servizio di assistenza domiciliare. “Le ho risposto che non avevo fatto alcuna domanda per l’assistenza domiciliare e le ho chiuso il telefono in faccia”, ci ha detto l’anziana donna.
Silvano Privitera

Tentata rapina ai danni di una gioielleria di Enna: due gli arrestati

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Rinzivillo e D'AleoIl 3 gennaio, personale della Squadra Mobile di Enna e della Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta, a seguito della tentata rapina ai danni di una gioielleria  nel centro ennese, aveva tratto in arresto, in fragranza di reato, il pregiudicato gelese D’Aleo Fabrizio, bloccato alla guida di uno scooter mentre si dava alla fuga.

Successivamente, i Carabinieri di Caltanissetta, in quel territorio, fermavano ed arrestavano Rinzivillo Giovanni, nato a Gela nel 1988, anch’egli pregiudicato e sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale di P.S., per la violazione delle prescrizioni imposte con la stessa.

Le indagini svolte subito dopo i fatti hanno consentito di acquisire elementi di reità a carico del Rinzivillo in ordine alla sua partecipazione all’evento delittuoso; pertanto, il G.I.P. di Enna, su richiesta del p.m. titolare delle indagini dott. Augusto Rio, ha emesso ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere a carico dello stesso, poiché indagato dei delitti di tentata rapina aggravata in concorso, lesioni personali in danno del titolare e di un dipendente dell’esercizio commerciale e violazione delle prescrizioni imposte con la sorveglianza speciale.

Si è avuto modo di accertare, infatti, come il Rinzivillo unitamente al D’Aleo si sia portato in questo territorio, muovendo da Gela in sella ad uno scooter, per portare a termine la rapina alla gioielleria; al fine di portare a segno il colpo i due non hanno esitato a malmenare titolare e dipendente  provocando loro lesioni rilevanti.

Pertanto, personale della Squadra mobile di Enna, diretta dal Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, dott. Giovanni Cuciti, nei giorni scorsi, ha eseguito il citato provvedimento restrittivo della libertà personale a carico del Rinzivillo, il quale, dopo gli accertamenti di rito, è rimasto ristretto presso la casa circondariale di Caltanissetta, ove già si trovava recluso.

 

Enna. Incidente stradale sulla 117bis, tre feriti; straordinari per i vigili del fuoco

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foto incidenteIncidente senza gravi conseguenze ieri quando sulla SS 117bis, nei pressi di Capodarso a tre chilometri da Pasquasia, due auto si sono scontrate.
Ancora da verificare la dinamica dell’incidente anche se dai primi rilievi sembra che il Doblò e la Volvo si siano scontrati frontalmente. Sul posto è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Enna che hanno dovuto liberare un ferito rimasto incastrato tra le lamiere dell’auto e consegnato ai sanitari per le cure del caso.

La giornata di ieri è stata da bollino rosso per il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna chiamato per tutta la giornata ad una serie di interventi che hanno avuto come unico denominatore il maltempo.
Il forte vento, ad Enna Alta, ha messo in pericolo un’insegna pericolante in via Libertà subito messa in sicurezza dai vigili del fuoco.

In contrada Pollicarini, invece, i vigili sono intervenuti per un albero caduto vicino i fili elettrici.
Un caso analogo è avvenuto anche in contrata Cirata, territorio di Nicosia, dove un albero si è abbattuto sui fili dell’energia elettrica. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco che hanno risolto il problema, mentre l’intera zona è rimasta al buio per qualche ora.

Un altro albero di grosso fusto si è abbattuto sulla SS121 che da Leonforte porta ad Enna. L’albero ha ostruito la strada bloccandone il transito alle auto che hanno potuto riprendere la normale marcia dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Da una prima ricognizione dei Vigili la pioggia ed il forte vento di ieri non hanno causato pesanti danni anche se la situazione è da loro costantemente monitorata.

Slitta il processo antimafia “Marea Grigia” per assenza di un giudice

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L’assenza di un giudice a latere a Gela ha fatto slittare al 26 marzo l’apertura del processo antimafia “Marea Grigia”, che vede alla sbarra Riccardo Abati di Piazza Armerina, Vincenzo Scivoli e Marco Gimmillaro di Aidone, difesi dagli avvocati Antonio Impellizzeri, Gabriele Cantaro, Carmelo Lombardo ed Egidio La malfa del foro di Enna, l’avvocato Vitello del foro di Caltanissetta. Nell’inchiesta della Dda di Caltanissetta si sottolinea che le rapine che venivano organizzate servivano per finanziare la famiglia mafiosa di Cosa Nostra. Altri quattro imputati hanno chiesto di patteggiare. Vincenzo Scivoli e Marco Gimmillaro sono ritenuti responsabili di avere effettuato una rapina ai danni di un tabaccaio di Gela: gli portarono via 100 chili di tabacchi e 10 mila euro in contanti, oltre a due telefonini. Per vendere le sigarette “al nero”, Vincenzo Scivoli avrebbe interessato Abati, che aveva i suoi contatti, ma non è accusato di rapina. Per i tre imputati i reati di rapina e ricettazione sono aggravati dal fatto di aver favorito la famiglia di Cosa nostra.


Polstrada Enna: attività anno 2013

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L’attività per l’anno 2013 della Polizia Stradale della Sezione di Enna, diretta dal Vice Questore Aggiunto dr. Fabio D’Amore, unitamente ai dipendenti Distaccamenti di Catenanuova e Nicosia, al comando degli Ispettori Capo Francesco Mondo e Cosimo Biagio Greco, in ottemperanza alle direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Servizio Polizia Stradale e del Compartimento Polizia Stradale “Sicilia Orientale” di Catania, è stata finalizzata alla repressione e prevenzione di tutti i comportamenti che possono generare pericolo per l’incolumità delle persone e per gli utenti della strada.
Particolare attenzione si è prestata proprio nell’attività di prevenzione, incrementando le pattuglie auto e moto montate in occasione di eventi particolari, che hanno interessato il territorio di competenza della Sezione Polstrada di Enna. In particolare maggiore è stato l’impegno durante le festività principali, quando si ipotizza un incremento della presenza di veicoli su strada.
Oltre alla costante presenza in autostrada ed anche in viabilità minore durante il periodo estivo o durante i ponti delle festività, non si può dimenticare il notevole apporto dato dalla Polizia Stradale in occasione di eventi particolari che hanno riguardato la provincia di Enna. Basti pensare all’impegno in occasione delle passate festività Pasquali, in occasione dei festeggiamenti della Madonna della Visitazione ed anche in occasione del Palio dei Normanni tenutosi a Piazza Armerina in agosto.
La presenza della Polizia Stradale non è mancata anche durante manifestazioni sportive organizzate presso l’autodromo di Pergusa o in occasione di raduni automobilistici di auto storiche.
Continuo e costante è stato anche il controllo sul trasporto su mezzi pesanti, verificando, in particolare, i tempi di guida, di riposo, utilizzando i sistemi telematici in dotazione alla Polizia Stradale come il Police Controller e le verifiche effettuate sul sovraccarico. Accertamenti costanti sono stati effettuati anche nel campo del trasporto di persone a mezzo di autobus, verificando la correttezza del trasporto, anche sotto il profilo della sicurezza, in ossequio alle vigenti normative regionali, nazionali ed europee a riguardo. Per tale motivo sono stati sottoposti a controlli sia autobus di linea, a noleggio con conducente, che autobus o minibus. In particolare, nel periodo primaverile, dove vi è un incremento del servizio di autotrasporto di persone a causa dell’aumento delle gite organizzate, sono stati effettuati dalla Polstrada di Enna una serie di controlli specifici del settore, al fine di accertare le condizioni di sicurezza e regolarità del trasporto di persone. Per tale motivo anche per l’anno 2013 è stato chiesto ai dirigenti scolastici di alcune scuole di vario grado del comprensorio di Enna e della provincia, di conoscere le date, gli orari e le ditte che avrebbero effettuato il servizio di trasporto dei propri alunni per l’effettuazione di gite organizzate a scopo didattico nel periodo tra aprile-giugno.
Ed ancora in accordo con il Compartimento della Polizia Stradale “Sicilia Orientale”, sono stati predisposti nr. 12 dispositivi speciali di controllo sull’autostrada A/19, con la deviazione totale del flusso autostradale al fine di effettuare accurati controlli di Polizia sulle autovetture, sui mezzi pesanti e sugli occupanti in transito. Tale dispositivi hanno visto impegnato tutto il personale della Sezione della Polizia Stradale di Enna, unitamente a pattuglie del Distaccamento di Catenanuova e Nicosia.

Sono stati anche effettuati nr. 24 dispositivi di controllo sul trasporto professionale di merci e passeggeri, sia sulla autostrada che sulla viabilità minore, finalizzati all’accertamento della regolarità del trasporto di merci e persone, impiegando almeno due pattuglie congiuntamente e nr. 20 dispositivi speciali che hanno visto le pattuglie operare unitamente al personale del Ministero dei Trasporti, utilizzando il Centro Mobile di Revisione presso le aree di servizio dell’autostrada di competenza di questa Sezione, al fine del controllo dei mezzi pesanti.
La Polstrada di Enna si è impegnata anche nella verifica e negli accertamenti sul trasporto di animali vivi, effettuando mirati servizi insieme al personale medico veterinario della locale ASP.

Notevole è l’impegno della Polizia Stradale ai fini della sicurezza sulle strade.
Il pattugliamento costante consente il monitoraggio continuo dello stato di manutenzione e delle criticità presenti sul tratto autostradale e sulle strade principali di competenza. Ciò determina un continuo impegno nel segnalare tempestivamente agli Enti proprietari delle strade le anomalie riscontrate.
Per tale motivo la Polstrada di Enna è membro permanente del tavolo tecnico per la viabilità e quello per i rischi idrogeologici presenti presso la Prefettura di Enna, oltre ad essere sempre presente durante tutti i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica prodromici a qualunque manifestazione di rilievo od in occasione delle festività per assicurare il suo apporto.

Costante è stata anche l’attenzione durante l’inverno alla prevenzione del fenomeno nevoso e dell’improvvisa formazione di ghiaccio ai fini della sicurezza per la circolazione, interessando in tempo utile l’ANAS o la Provincia competente per adottare le dovute precauzioni.
Nella stagione estiva, l’impegno della Polstrada è stato finalizzato a contrastare i pericoli per la circolazione a causa degli incidenti boschivi, specie nei pressi dell’autostrada, che causano fumo che impedisce la visibilità, con possibili gravi conseguenze ai fini della sicurezza della circolazione. In tal caso vengono interessati, tempestivamente, i Vigili del Fuoco, la Forestale e la Protezione Civile per lo spegnimento, mentre le pattuglie si impegnano ad intervenire per mettere in sicurezza l’autostrada.
Inoltre, l’anno 2013 ha visto coinvolta la Sezione in svariate attività di prevenzione e d’informazione. Infatti, la Sezione della Polizia Stradale della Provincia di Enna, nell’ambito del progetto “ICARUS”, ha incontrato alcune scuole. In particolare, il Dirigente, unitamente al Sovrintendente Maurizio Rizza e dall’Assistente Giovanni Mentastro, sono intervenuti presso il Liceo Scientifico “P. FARINATO” e presso il Liceo Linguistico “A. LINCOLN” dove hanno incontrato gli alunni. Il progetto ha avuto come obbiettivo quello di costruire una nuova cultura della sicurezza stradale ed un comportamento di guida responsabile, cercando di sensibilizzare i giovani ad incrementare l’abilità di anticipazione, l’abilità di auto-regolazione e di auto-riflessione alla guida. Durante gli incontri sono stati somministrati vari questionari sull’immagine della Polizia Stradale, sia prima degli incontri stessi che successivamente. I questionari compilati anonimamente dagli studenti saranno inviati al Dipartimento di Psicologia della “Sapienza”-Università di Roma, dove saranno oggetto di studi ed approfondimenti da parte della Prof.ssa Anna Maria Giannini ed usati al fine di predisporre strumenti informativi ed educativi sempre più appropriati nel settore della prevenzione dell’incidentalità stradale tra i giovani. Ed ancora la Sezione Polstrada di Enna ha partecipato come relatore, al seminario tenuto presso il Comune di Agira, sul tema della circolazione stradale dei mezzi agricoli, ottenendo ampi consensi ed attenzioni degli interessati.
Inoltre, il Dirigente ha partecipato, come relatore, ad una conferenza patrocinata, tra gli altri, dalla Procura della Repubblica e dall’Ordine degli Avvocati della provincia di Enna sul tema riguardante le principali innovazioni concernenti la nascita della nuova patente europea che, in ottemperanza alle direttive comunitarie, è entrata in vigore il 19 gennaio 2013. A tale incontro ha partecipato il Dott. Balduino Simone, Dirigente Generale della Polizia di Stato, che da sempre rappresenta un punto di riferimento di grande autorevolezza nel settore della legislazione che regola la circolazione stradale.
Infine, su iniziativa del Direttore della Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna, Dott.ssa Letizia Bellelli, sempre attenta alle tematiche sulla formazione e rieducazione della popolazione carceraria, la Polstrada di Enna ha tenuto un incontro con gli ospiti lì presenti, con specifici obiettivi di informazione sul tema della sicurezza stradale. In quest’ottica si è verificato l’incontro presso la Casa Circondariale di Enna, che ha visto gli ospiti particolarmente interessati all’argomento, incentrato, prima di tutto, sul rispetto per il prossimo, per i comportamenti sociali e per quelli sulla strada, infondendo in tutti i cittadini, nessuno escluso, la consapevolezza dell’importanza del senso di responsabilità, ma soprattutto tenendo conto che la vita e l’integrità fisica è un bene prezioso da tutelare e preservare in ogni modo.

Nel corso del 2013, per l’attività di controllo del territorio, per la prevenzione e repressione dei reati, nonché per le attività di soccorso ed assistenza agli automobilisti, la Polizia Stradale ha impiegato ben 3284 pattuglie, che hanno perlustrato le principali arterie della provincia di Enna ed il tratto dell’autostrada A/19 da Caltanissetta, fino alle porte di Catania. A queste vanno aggiunte altre 22 pattuglie, che sono state impiegate per il controllo di esercizi pubblici che svolgono attività connesse alla circolazione stradale, per manifestazioni sportive o di ordine pubblico o per attività di Polizia Giudiziaria, nonché per urgenze sanitarie o per staffette a personalità.
L’attività su strada ha consentito il controllo di 20471 veicoli (a fronte dei 19801 veicoli nel 2012) e l’identificazione di 21604 persone (a fronte di 21161 persone nel 2012), inoltre si è prestato soccorso a 632 utenti della strada in difficoltà.

Durante l’anno in esame, complessivamente, dai dati acquisiti dall’Ufficio Verbali diretto dall’Ispettore Capo Angelo Burò e dal Sovrintendente Mario Andolina, sono state accertate 9249 violazioni al Codice della Strada, determinando la decurtazione di 8484 punti dalle patenti di guida, ritirando 206 patenti di guida e 262 carte di circolazione.

Di particolare rilevanza hanno assunto i servizi effettuati utilizzando la tecnologia offerta dai misuratori di velocità “Provida”, istallati su alcune autovetture in dotazione e dai Telelaser. A questo si aggiungano le verifiche dei cronotachigrafi a bordo dei veicoli tramite il sistema telematico Police Controller che, hanno permesso l’accertamento di 162 infrazioni ex art. 142 C.d.S. (superamento dei limiti di velocità).
Significativi sono i dati relativi alle contestazioni alle norme di comportamento del C.d.S., che possono essere causa diretta o indiretta di incidenti stradali.
In particolare sono stati accertati nell’ambito del territorio di competenza complessivamente:
- infrazioni ex art. 141 (velocità non regolata) n. 152;
- infrazioni ex art. 143 (posizione dei veicoli sulla carreggiata) n. 22;
- infrazioni ex art. 145 (mancata precedenza) n. 49;
- infrazioni ex art.146 (violazione della segnaletica stradale) n. 103;
- infrazioni ex art. 148 (sorpasso) n. 33;
- infrazioni ex art. 149 (distanza di sicurezza) n. 11;
- infrazioni ex art. 171 (uso del casco protettivo) n. 36;
- infrazioni ex art. 172 (uso delle cinture di sicurezza) n.1256;
- infrazioni ex art.173 (uso apparecchi telefonici durante la guida) n. 95;
- infrazioni ex art. 152 (segnalazione visiva e illuminazione dei veicoli in ore diurne) n. 122;
- infrazioni ex art. 153 (uso dei dispositivi in ore notturne) n. 6;
- infrazioni ex art. 71-79 (modifiche o inefficienza dei dispositivi presenti nei veicoli) n. 577;
- infrazioni accertate ex art. 80 e 176/18 (omessa revisione dei veicoli a motore) n. 1272 (a fronte di n. 1256 rilevati nel 2012);
- infrazioni accertate ex art.193 (mancanza di copertura assicurativa) n. 665 e veicoli amministrativamente sequestrati n. 227.

I controlli sono stati particolarmente capillari anche nei confronti dei così detti mezzi pesanti.
Con riferimento a tale categoria di veicoli, sono stati in particolare rilevati i seguenti illeciti amministrativi, di cui:
- infrazioni ex legge 298/74 (veicoli non in regola con le autorizzazioni al trasporto merci) n. 7;
- infrazioni ex art. 164 C.d.S. (sistemazione del carico irregolare) n. 19;
- infrazioni ex art. 167 C.d.S. (eccedenza di carico) n. 38;
- infrazioni ex artt. 174, 179 C.d.S. ed ex Legge 727/78 (tempi di guida, documenti di viaggio, cronotachigrafo e relative irregolarità) n. 56

Accanto all’attività repressiva la Sezione della Polizia Stradale di Enna si è particolarmente impegnata nella rilevazione degli incidenti stradali verificatisi nel territorio di competenza.
In particolare, la squadra di infortunistica, sotto la direzione del Sovrintendente Rizza, ha trattato 240 incidenti a fronte di 236 per il 2012, di cui:
- incidenti mortali n. 5, con n. 5 persone decedute (incidenti mortali nr. 2, con 3 persone decedute per il 2012);
- incidenti con lesioni n. 101 (97 per il 2012), con n. 188 (198 nel 2012) persone ferite;
- incidenti con danni a cose n. 134 (137 nel 2012).
Dalla disamina emerge un leggero incremento generale degli incidenti del 1,69% rispetto all’anno precedente.

Particolare è stato l’impegno a contrastare la guida dei veicoli in stato di ebbrezza alcolica e/o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, con l’intensificazione dei controlli si sono accertati:
- conducenti trovati alla guida in stato di ebbrezza alcolica (ex art. 186 C.d.S.) n. 50;
- conducenti denunciati per guida sotto l’influenza di droga (ex art. 187 C.d.S.) n. 7;

Intensa è stata anche l’attività nel campo della Polizia Giudiziaria.
Il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione di Enna gestita dal Sovrintendente Rampello e i dipendenti Distaccamenti di Catenanuova e Nicosia, oltre svolgere tutti gli atti delegati dall’Autorità Giudiziaria e da altri Uffici di Polizia Giudiziaria in ambito nazionale, ha espletato accertamenti riguardanti il furto ed il riciclaggio di veicoli e la falsità documentale relativa al settore stradale (falsi documenti assicurativi, false revisioni, ecc.), che oltre al deferimento dei presunti autori all’Autorità Giudiziaria, ha portato al sequestro di diversi veicoli.
Sono stati effettuati anche controlli amministrativi a 62 esercizi pubblici connessi al settore stradale (autodemolizioni, commercio di veicoli, carrozzerie, officine meccaniche, agenzie disbrigo pratiche automobilistiche, ecc.), accertando 23 illeciti.
Gli accertamenti di illeciti di particolare rilevanza hanno riguardato quelli in merito all’abusivismo, al lavoro nero e all’irregolare smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi. In particolare:
- Persone arrestate n. 9
- Persone denunciate in stato di libertà n.163
- Reati di riciclaggio/ricettazione veicoli n. 21
- Reati di falsità n. 27
- Reati di violazione obblighi custodia n. 6
- Veicoli sottoposti a sequestro penale n. 22
- Carte di circolazione e certificati di proprietà sequestrati n. 1
- Falsa documentazione sequestrata ( assicurazione R.C.A.) n. 22
- Smaltimento abusivo di rifiuti speciali pericolosi n. 4

Nella circostanza, si rileva che il 07.02.2013, personale dipendente ha effettuato il fermo di P.G. di 7 soggetti accusati dei reati di furto, tentato furto aggravato, danneggiamento e ricettazione nei confronti della ditta STRADE 2008 S.R.L. di Enna, nonché per il possesso di due autovetture compendio di furto. Attività effettuata con la collaborazione con Squadra Mobile e dell’UPGSP della Questura di Enna. In data 19.04.2013 personale di questa Sezione procedeva all’arresto di due soggetti, poiché accusati di detenzione ai fini dello spaccio di 1.008 grammi di marijuana.

In conclusione, appare positivo il bilancio dell’attività della Polstrada di Enna e dei dipendenti Distaccamenti di Nicosia e Catenanuova, rilevandosi alcuni aspetti senza dubbio importanti:

· un aumento delle infrazioni per omessa revisione dei veicoli a motore e per mancanza di copertura assicurativa;
· ancora molti sono i conducenti che non utilizzano le cinture di sicurezza.
· dalla disamina dei dati sul fenomeno infortunistico emerge un leggero incremento generale degli incidenti del 1,69% rispetto all’anno precedente. Purtroppo, vi è stato un incremento degli incidenti mortali (5 persone decedute a fronte di 3 persone decedute per il 2012) e degli incidenti con lesioni (n. 101 a fronte di 97 per il 2012).

Tre malviventi ripuliscono la cassaforte di una gioielleria di Villarosa

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Villarosa.  Nella mattinata di giovedì, tre rapinatori con il volto coperto da sciarpe e berretti hanno fatto irruzione nella storica gioielleria “Duca” di corso Garibaldi, a circa un centinaio di metri della piazza principale, intimando alla titolare di consegnare loro quanto si trovava all’interno della cassaforte. La titolare, secondo quanto afferma il marito, Epifanio Di Vita, avrebbe cercato di resistere, ma i malviventi abbastanza corpulenti l’hanno immobilizzata.
«Erano passate da poco le 10 – racconta Di Vita – mia moglie stava pulendo il pavimento quando in due, e subito dopo anche un terzo uomo, sono entrati aggredendola. Lei ha cercato di difendersi, purtroppo nella colluttazione ha avuto la peggio per cui l’hanno costretta ad aprire la cassaforte ed hanno portato via quelle che erano le giacenze e le risorse di 65 anni di attività». Nella brutta vicenda è stata coinvolta anche una cliente che non comprendendo che era in corso una rapina ha insistito di entrare. Sia la titolare che la cliente sono state legate con del nastro adesivo e minacciate.
«Sicuramente – dice Di Vita – si trattava di rapinatori professionisti perché non solo hanno mantenuto un atteggiamento adeguato alla circostanza, ma hanno utilizzato, per non lasciare impronte, anche guanti di gomma telata». I tre sono riusciti a mettere le mani sull’intera cassettiera di gioielli e si sono dati precipitosamente alla fuga scappando con una Panda nuovo tipo di colore blu. La signora è stata trasportata al Pronto soccorso del vicino ospedale “Umberto I° di Enna per accertamenti anche se le sue condizioni non destano particolare preoccupazione. La rapina è stata ripresa da diverse telecamere che ora sonoall’attenzione del Comando carabinieri di Enna, prontamente intervenuti dopo la segnalazione della rapina.
Non si sa se in tutta questa vicenda vi siano implicati, nelle vesti di informatori, anche malavitosi locali considerato che nel giro di poco tempo vi sono state altre rapine, come ad esempio, al Banco di Sicilia, dove è stata asportato il bancomat. Intanto, da parte dei cittadini c’è la richiesta al Comune di una videosorveglianza efficiente e non come quella di piazza Vittorio Emanuele che è di scarsa qualità.
Giacomo Lisacchi

Piazza Armerina. Utilizzavano i soldi della scuola per gite: Delle Cave condannato a 20 mesi

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Giovanni Delle Cave, ex direttore amministrativo dell’Istituto Tecnico per Geometri Leonardo Da Vinci di Piazza Armerina è stato condannato con il rito del patteggiamento. Giovanni Delle Cave si è reso responsabile di peculato, avevano utilizzato dei soldi dell’Istituto per effettuare delle gite all’estero. L’ex direttore amministrativo è da tempo reo confesso nell’inchiesta per peculato che vede coinvolto anche il dirigente scolastico dell’Istituto armerino Giovanni Scollo e sugli ammanchi Delle Cave è il maggior accusatore del suo ex dirigente. Il difensore di Giovanni Delle Cave, l’avvocato penalista Giovanni Palermo, ha chiesto il rito del patteggiamento per il suo cliente ed il Gup Elisabetta Mazza lo ha ratificato, grazie anche che al parere favorevole espresso dal pm Marco Di Mauro. Poi il giudice, per effetto della sentenza di patteggiamento, ha dichiarato la sua incompatibilità per decidere sugli altri imputati nelle vicenda. Gli atti, quindi, sono stati trasmessi al presidente del Tribunale, sarà poi un altro giudice che dovrà decidere sulle richieste che riguardano il dirigente scolastico Giovanni Scollo, difeso dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Marco Di Dio Datola e di un terzo indagato, R.T., che è però accusato solo di una presunta aggressione, assieme allo stesso Scollo, nei confronti di Giovanni  Delle Cave; ma anche Delle Cave è accusato di aggressione avendo  minacciato, armato di un bastone particolare, il dirigente scolastico. L’inchiesta sull’ammanco dei soldi dalle casse dell’Istituto coinvolge sia Giovanni  Scollo e che Giovanni Delle Cave, i quali sono accusati di essersi appropriati con false delibere e mandati di pagamento di circa 300 mila euro di proprietà  dell’istituto. Ovviamente su questo ammanco ci sono versioni diversificate sia di Delle Cave che si accusa ed accusa Scollo e quest’ultimo che accusa solo Delle Cave di questi prelievi, effettuati tramite delibere e mandati di pagamento che contenevano delle firme false del dirigente scolastico.

Furto in nottata in una gioielleria di Valguarnera

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Valguarnera. Ignoti questa notte si sono intrufolati nella gioielleria Gurgone sita in Via S. Elena di fronte la Villa. I ladri sono riusciti ad eludere il sistema di allarme e quello di video sorveglianza, portando via un bottino di circa 60.000 euro.

Enna. Coniuge ammalato, può ridurre gli alimenti all’ex moglie

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I giudici della prima sezione di Cassazione hanno sancito che un marito, che si trova notevolmente ammalato e che deve acquistare molti medicinali per curarsi, potrebbe diminuire sostanzialmente l’assegno di mantenimento che deve versare all’ex moglie. La Corte di Cassazione ha respinto, quindi, il ricorso presentato dall’ex moglie ed ha dato ragione al suo ex marito. S.S. si era separato dalla moglie nel 2005, dopo quasi otto anni di matrimonio, dopo un tentativo, nel corso di una lite, di strangolarla con una cintura. Dopo la separazione il tribunale di Enna ha stabilito che il marito, S.S., doveva versare un assegno di mantenimento di 800 mila euro al mese all’ex moglie; in appello l’assegno è stato ridotto a 500 euro al mese. Ora i giudici della Cassazione hanno stabilito che ,essendo il marito in condizioni precarie di salute, tanto è vero che deve essere soggetto a terapie molto costose e di assistenza continua date la gravità della malattia, il soggetto non è nelle condizioni economiche di poter versare l’assegno di mantenimento all’ex moglie, proprio perché la maggior parte delle sue possibilità vengono impiegate per l’acquisto di medicinali, per le terapie necessarie ed anche per l‘assistenza che l’ex marito deve avere per curarsi nel migliore dei modi. La Corte di Cassazione ha tenuto conto, dunque, delle condizioni di salute dell’ex marito, essendo soggetto ad una grave malattia e soprattutto dei soldi che sono necessari per potersi curare adeguatamente. Quindi i giudici non hanno accolto il ricorso dell’ex moglie, che chiedeva l’aumento dell’assegno di mantenimento.

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