I militari della Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, nel corso del trascorso weekend, hanno intensificato l’attività di controllo del territorio e sono scattati due arresti.
In particolare, i Carabinieri della Stazione di Aidone, nel corso di un servizio perlustrativo per il controllo del territorio, transitando in Contrada Montagna, area demaniale, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato in concorso, Gianfilippo Stella, 23enne nato a Piazza Armerina ma residente ad Aidone, celibe, disoccupato, con precedenti di polizia.
I militari operanti hanno sorpreso Gianfilippo Stella, caricare sul proprio autocarro Fiat Fiorino, della legna appartenente ad alberi di pino, che aveva tagliato mediante l’utilizzo di motosega. È stato eseguito il sequestro della legna.
Gianfilippo Stella, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari così come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente.
A Barrafranca, invece, i Carabinieri dell’Arma locale hanno tratto in arresto nella serata di sabato, in flagranza di reato poichè quanto resosi responsabile di evasione, Salvo Cucco, 38enne nato a Piazza Armerina ma residente a Barrafranca, celibe, pregiudicato, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, emesso dal Tribunale di Enna in data 16.10.2013.
I militari operanti hanno rintracciato nel centro abitato di Barrafranca, che era già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la cooperativa sociale “Azzurra”, di Caltagirone (CT).
Salvo Cucco, al termine delle incombenze di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Aidone e Barrafranca: Carabinieri arrestano due soggetti del luogo
Aidone: Carabinieri arrestano un pregiudicato
I Carabinieri della Stazione di Aidone nella tarda serata di ieri, in ottemperanza ad ordine di carcerazione hanno tratto in arresto Giuseppe Donato, 49enne nato in Svizzera ma residente ad Aidone, coniugato, nullafacente, pregiudicato. Il Donato, riconosciuto definitivamente colpevole dei reati di evasione e detenzione ingiustificata di armi o strumenti atti ad offendere, è stato condannato alla pena di undici mesi e dieci giorni di reclusione. Giuseppe Donato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione al regime di detenzione domiciliare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I fatti a cui si riferisce la condanna sono relativi al 10 Ottobre 2011 allorquando i Carabinieri della Stazione di Aidone arrestarono il Donato, nella flagranza del reato di evasione e detenzione ingiustificato di coltello di genere vietato. Nell’occasione, Giuseppe Donato, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, veniva controllato al bivio di Morgantina. A seguito di ciò venne perquisito e trovato in possesso di un involucro di carta di colore bianco contenente 1,5 grammi di eroina e di un coltello del tipo a serramanico con manico in legno e lama a punta di cm. 7,5.
Nicosia: Carabinieri arrestano due incensurati per ricettazione aggravata in concorso
Nicosia. Nella mattinata del 9 dicembre, i Militari della Stazione Carabinieri Nicosia hanno tratto in arresto, in flagranza di reato:
-Di Gregorio Mario classe 1985, residente a Nicosia, C.da San Basile s.n., celibe incensurato, bracciante agricolo;
-Di Gregorio Giacomo classe 1978, residente in Nicosia, incensurato, operaio;
responsabili di ricettazione aggravata in concorso.
I militari, durante una perquisizione locale nella proprietà rurale dei predetti sita in c.da San Basile sn di Nicosia, rinvenivano all’interno di una baracca, dei sacchi di juta contenenti circa 800 kg di cavi per bassa tensione di proprietà dell’ENEL, già trinciati e pronti per essere alienati. Quanto rinvenuto, posto sotto sequestro.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nicosia disponeva la traduzione degli arrestati presso la casa circondariale di Enna.
Troina: Carabinieri arrestano tre incensurati per lesioni aggravate in concorso
La notte tra sabato 07 e domenica 08 dicembre 2013, i militari la Stazione Carabinieri Cerami ed i Militari la Stazione Carabinieri Troina hanno tratto in arresto, in flagranza di reato:
-Destro Pastizzaro Sebastiano, classe 1994, residente a Troina, celibe, incensurato;
-Accogli Graziano, classe 1994, residente a Troina, celibe, incensurato;
-Calabrese Pierluigi classe 1994, residente a Troina, celibe, incensurato;
tutti responsabili di lesioni personali aggravate in concorso.
I militari intervenivano verso le ore tre presso il discopub ZOE sito nel Comune di Nicosia, ove poco prima D.D.M. classe 1996, minorenne, studente di San Teodoro (ME), per futili motivi, era stato aggredito brutalmente dagli arrestati, che lo colpivano alla nuca con delle bottiglie in vetro, dandosi alla fuga. Grazie alla conoscenza del territorio del personale operante è stato possibile identificare nell’immediatezza gli autori dell’aggressione e rintracciarli presso le proprie abitazioni. I militari rinvenivano all’interno di alcune di esse degli abiti intrisi di sangue.
Le fonti di prova raccolte verranno inviate presso il RIS di Messina per gli esami biologici.
La P.O., immediatamente soccorsa, è stata ricoverata presso l’ospedale di Bronte ove sono state riscontrate molteplici ferite lacero contuse alla nuca ed al capo, con prognosi di 12 giorni, necessitando nella circostanza di 12 punti di sutura.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, venivano tradotti presso le proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna.
Sperlinga: Carabinieri eseguono fermo nei confronti di un cittadino romeno
La notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre ’13, i Militari della Stazione Carabinieri di Sperlinga e quelli della Stazione Carabinieri Villadoro hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Buciu Alexandru, classe 1969, cittadino romeno domiciliato in Caltanissetta, responsabile di Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e furto aggravato in concorso con ignoti.
I militari, verso le ore tre di sabato 8 dicembre hanno sorpreso il Buciu alla guida di un’autovettura in sosta all’ingresso dell’abitato di Sperlinga. Durante la perquisizione personale e veicolare i militari hanno rinvenuto 4 telefoni cellulari, dei sacchetti in plastica contenenti degli indumenti di ricambio, dei guanti in lattice e degli attrezzi idonei al taglio di linee elettriche. L’indomani, nelle contrade Cicera di Nicosia e Mancipa di Villadoro, è stata riscontrata la sottrazione di circa 40 campate di filo elettrico ENEL di bassa tensione. E’ evidente che il Buciu, quella sera, faceva parte di una banda organizzata dedita ai furti di rame presenti sulle linee elettriche ENEL. Quanto rinvenuto, posto sotto sequestro. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna ha disposto la traduzione dello stesso presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
Regalbuto: Carabinieri arrestano un pregiudicato per furto di un cellulare
Regalbuto. Tratto in arresto, in flagranza di reato, Salvatore Carmelo Acquaviti, classe 1971, di Regalbuto, celibe, disoccupato, pluripregiudicato; responsabile di furto aggravato.
I Carabinieri, verso le ore 15:30 del 9 dicembre venivano contattati telefonicamente da V.A., dipendente del Comune di Regalbuto, il quale denunciava oralmente che da circa mezz’ora qualcuno si era impossessato del suo smartphone di ultima generazione, lasciato in carica sulla scrivania dell’ufficio. I Miliari hanno immediatamente raggiunto il derubato, hanno assunto informazioni circa il bene sottratto ed hanno avviato le indagini, escutendo numerosi dipendenti e persone che a vario titolo lavoravano o si erano recati nelle ultime ore nel Comune. Dagli elementi raccolti il Comandante la Stazione, Mar. Ca. G. Puglisi, hanno capito che il possibile autore del furto poteva essere l’Acquaviti, che circa un’ora prima aveva fatto ingresso all’interno del Comune di Regalbuto. Giunti a casa dello stesso per effettuare una perquisizione l’Acquaviti consegnava spontaneamente lo smartphone, riconsegnato all’avente diritto. L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva tradotto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri Nicosia in attesa del giudizio direttissimo, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna.
Nicosia. GdF sequestra 1300 articoli importati dalla Cina non conformi alle prescrizioni comunitarie
I militari della Tenenza di Nicosia, nell’ambito della consueta attività di contrasto dell’abusivismo commerciale e di tutela del made in Italy, hanno operato, all’interno di un esercizio commerciale gestito da un soggetto di etnia cinese, un sequestro complessivo di 1300 giocattoli irregolari; non conformi alle prescrizioni comunitarie dettate in materia a tutela dell’infanzia.
Il materiale, importato dalla Cina, era privo delle avvertenze e delle precauzioni d’uso in lingua italiana e, soprattutto, della marchiatura di conformità CE.
A tutela dei consumatori, si ricorda, infatti, che tutte le confezioni di prodotti destinati ad essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni, devono recare il marchio CE che attesta la conformità del giocattolo ai requisiti essenziali di sicurezza prescritti a tutela dell’utilizzatore.
L’immissione in commercio di prodotti non conformi agli standard di sicurezza potrebbe causare perciò un danno e/o un pericolo per il consumatore finale, connesso alla sicurezza intrinseca del prodotto.
Il responsabile, oltre ad aver subito il sequestro della merce, è stato anche segnalato alla Camera di Commercio di Enna e rischia adesso l’irrogazione di una sanzione amministrativa fino ad un massimo di 10.000 euro
Molte scosse di terremoto nei Nebrodi, interessati Regalbuto e Troina
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.4 è avvenuto alle ore 06:34:46 italiane del giorno 15/Dic/2013 (05:34:46 15/Dic/2013 – UTC).
Event-ID 7231180940
Magnitudo(Ml) 2.4
Data-Ora 15/12/2013 alle 06:34:46 (italiane)
15/12/2013 alle 05:34:46 (UTC)
Coordinate 37.751°N, 14.652°E
Profondità 37.4 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
REGALBUTO (EN)
TROINA (EN)
Comuni tra 10 e 20km
CAPIZZI (ME)
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
AGIRA (EN)
CATENANUOVA (EN)
CENTURIPE (EN)
CERAMI (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
BRONTE (CT)
MANIACE (CT)
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.5 è avvenuto alle ore 22:15:40 italiane del giorno 14/Dic/2013 (21:15:40 14/Dic/2013 – UTC).
Event-ID 7231175950
Magnitudo(Ml) 2.5
Data-Ora 14/12/2013 alle 22:15:40 (italiane)
14/12/2013 alle 21:15:40 (UTC)
Coordinate 37.764°N, 14.706°E
Profondità 31.8 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
Comuni tra 10 e 20km
CATENANUOVA (EN)
CENTURIPE (EN)
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN)
REGALBUTO (EN)
TROINA (EN)
ADRANO (CT)
BRONTE (CT)
MALETTO (CT)
MANIACE (CT)
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.4 è avvenuto alle ore 20:44:18 italiane del giorno 14/Dic/2013 (19:44:18 14/Dic/2013 – UTC).
Event-ID 7231175040
Magnitudo(Ml) 2.4
Data-Ora 14/12/2013 alle 20:44:18 (italiane)
14/12/2013 alle 19:44:18 (UTC)
Coordinate 37.768°N, 14.741°E
Profondità 28.5 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
BRONTE (CT)
Comuni tra 10 e 20km
CENTURIPE (EN)
REGALBUTO (EN)
TROINA (EN)
ADRANO (CT)
BIANCAVILLA (CT)
MALETTO (CT)
MANIACE (CT)
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 16:07:19 italiane del giorno 14/Dic/2013 (15:07:19 14/Dic/2013 – UTC).
Event-ID 7231172270
Magnitudo(Ml) 2.1
Data-Ora 14/12/2013 alle 16:07:19 (italiane)
14/12/2013 alle 15:07:19 (UTC)
Coordinate 37.775°N, 14.726°E
Profondità 32.1 km
Distretto sismico Monti_Nebrodi
Comuni entro i 10Km
CESARO’ (ME)
SAN TEODORO (ME)
Comuni tra 10 e 20km
CENTURIPE (EN)
REGALBUTO (EN)
TROINA (EN)
ADRANO (CT)
BIANCAVILLA (CT)
BRONTE (CT)
MALETTO (CT)
MANIACE (CT)
Imprenditore di Leonforte rinviato a giudizio per evasione fiscale per circa nove milioni di euro
Un imprenditore leonfortese nel campo della telefonia mobile è stato rinviato a giudizio in quanto la Guardia di Finanza, a seguito di accurati controlli, ha scoperto che lo stesso avrebbe evaso il pagamento di tributi per circa nove milioni di euro. A rinviarlo a giudizio è stato il pm Fabio Scavone che lo accusa di evasione fiscale. L’imprenditore dovrebbe essere processato a partire dal prossimo 28 maggio, di fronte al giudice monocratico del Tribunale di Enna Giuseppe Tigano. Tutto è stato scoperto quando gli ispettori della tributario effettuarono una verifica fiscale nei negozi che si connettevano all’imprenditore leonfortese il commerciante e imprenditore. L’esame attento e circostanziato della contabilità ha evidenziato che ci sono stati movimenti di entrare ed uscite di vari milioni di euro e spulciando i carteggi con attenzione i finanzieri hanno scoperto che c’erano diverse anomalie contabili e nel contempo alcune operazioni che dai finanzieri sono state ritenute sospette quel che è di più l’interessato non ha fornito valide giustificazioni in questo senso. I finanzieri, al momento degli accertamenti effettuati, hanno evidenziato una contabilità che poteva definirsi “parziale e inattendibile”, sia dal punto di vista formale che sostanziale. Sostanzialmente con piccoli accorgimenti, l’imprenditore leonfortese avrebbe nascosto dal 2008 al 2010 dei “ricavi”, che secondo gli inquirenti sarebbero “rilevanti ai fini delle imposte dirette”, tra Iva e Irap. I finanzieri hanno effettuato un’attenta analisi bancaria per verificare con certezza le entrate e le uscite, e attraverso queste verifiche sono venuti fuori dei movimenti di denaro che non avevano una giustificazione certa e si tratterebbe di una cifra che supererebbe i diciassette milioni di euro, soldi questi sconosciuti al fisco.
Mafia. Turi Seminari chiede la restituzione dei suoi beni
La Corte di Appello di Caltanissetta il prossimo 16 gennaio si riunirà in udienza per esaminare la richiesta fatta da Turi Seminara, ritenuto dalla Dda di Caltanissetta come il responsabile provinciale della famiglia di Cosa Nostra, di avere restituito i beni, per un valore di circa dieci milioni di euro, che gli sono stati confiscati. Attualmente l’imprenditore agricolo di Mirabella Imbaccari si trova in libertà in attesa di giudizio ma sul suo capo pende l’accusa di associazione mafiosa aggravata, dopo che la condanna a 6 anni è stata annullata dai giudici della Corte di Cassazione. Il suo difensore, Francesco Azzolina, si è fatto avanti con un ricorso ben articolato, chiedendo che i beni in possesso di Seminara non solo non hanno un valore di dieci milioni di euro ma intorno al milione di euro, ma soprattutto sono beni che lo stesso Seminara ed i suoi familiari hanno accumulato con la loro attività di imprenditori agricoli; non ci sarebbero tracce di impiego di utilizzo di denaro proveniente da attività illecite. La Dia di Caltanissetta e i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale ennese, intanto, questi beni li hanno congelati e si tratta di aziende agricole, appartamenti a Mirabella Imbaccari e Piazza Armerina, alcuni conti correnti in banca. La confisca dei beni è stata emessa dal tribunale collegiale di Enna, presieduto da Elisabetta Mazza, che ha accolto positivamente la richiesta fatta da Roberto Condorelli pm della Dda di Caltanissetta.Tra un mese, dunque, si aprirà il procedimento di confisca beni, che è stato iniziato assegnando la delega agli uomini della Dia di Caltanissetta, diretti da Gaetano Scillia e dal comandante provinciale dei carabinieri Baldassare Daidone. Il provvedimento ha riguardato tre aziende agricole, un allevamento con un migliaio di capi di bestiame.
Enna, segue con l’auto una studentessa, si denuda e inizia a toccarsi: condannato ad una multa di 7.500 €
Ad Enna bassa un impiegato trentanovenne, M.G., pregiudicato per furto e per rapina, regolarmente sposato, residente in provincia, segue in macchina una studentessa universitaria, poi scende, si denuda e inizia a toccarsi in mezzo alla strada. Il fatto tre mesi fa nel centrale viale dei Pini a Enna bassa, alle due del pomeriggio, intravede una bella ragazza che cammina per strada e inizia a seguirla in macchina. La giovane stava tornando dalla Facoltà per andare a casa. A un certo punto lui spegne la macchina e scende, la venticinquenne continua a camminare, poi si gira di scatto e lo vede, intento a compiere atti autoerotici, urla e scappa via, si segna il numero della targa, chiama la polizia che la sottopongono ad un riconoscimento fotografico, nel corso della quale individua senza alcun dubbio il pregiudicato.
Denunciato, adesso una condanna a una multa di 7.500 euro, emessa dal Gip di Enna, per atti osceni in luogo pubblico. La Procura dunque ha chiesto e ottenuto l’emissione di un decreto penale di condanna. Ma il presunto autore degli atti osceni ha impugnato, tramite il suo avvocato, il penalista Mauro Lombardo, il provvedimento della magistratura, chiedendo e ottenendo di essere processato, con la formula del giudizio ordinario. L’indagine ha rivelato che non ci furono tentativi violenti di approccio, per cui l’ipotesi di reato è rimasta solo atti osceni in luogo pubblico, un reato minore. A giorni il Tribunale dovrà fissare la data del processo.
Catenanuova. Arrestato pregiudicato sorpreso mentre vendeva due trattori ed un carrellone rubati
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna nel tardo pomeriggio di ieri hanno tratto in arresto il pregiudicato originario di Biancavilla, ma residente da tempo a Catenanuova, Alessandro Cancemi, di anni 31.
Nel corso dei servizi di vigilanza in atto anche sulle zone rurali della provincia, i Carabinieri hanno notato la presenza dell’auto Fiat Punto in uso ad Alessandro Cancemi mentre accedeva all’interno di un agrumeto di contrada Sferro (territorio al confine tra la provincia di Catania e la provincia di Enna) notando che lo stesso era seguito a breve distanza da un autocarro munito di braccio – gru chiaramente utilizzato per il recupero e trasporto di materiale ferroso.
Conoscendo i precedenti penali di Alessandro Cancemi la circostanza appariva alquanto sospetta ai militari operanti che decidevano di attendere e l’uscita dei mezzi per procedere ad un accurato controllo degli stessi.
Poco dopo l’auto del Cancemi veniva nuovamente notata uscire dall’agrumeto sempre seguita dal mezzo pesante, al quale appariva fare da battistrada.
I due veicoli venivano quindi immediatamente bloccati scoprendo poco dopo che il camion trasportava sul cassone un trattore gommato risultato essere stato rubato circa due mesi fa, insieme ad un altro trattore cingolato ed un carrellone che serviva a trasportarli, dall’interno di un’azienda agricola del comune di Ramacca.
Atteso il riscontro dato dal rinvenimento del primo mezzo rubato veniva proseguito il controllo dell’area dell’agrumeto rinvenendo anche il secondo trattore ed il carrellone rubati.
Le indagini permettevano di accertare la netta responsabilità di Alessandro Cancemi n quanto lo stesso stava cercando di vendere i veicoli rubati ai quali erano state tolte le targhe. A bordo della sua auto veniva rinvenuto anche un coltello a serramanico ed un grosso bastone, venendo pertanto arrestato per il reato di “Riciclaggio” (ipotesi più grave del reato di ricettazione) dei trattori rubati e denunciato anche per il porto illegale di arma bianca ed oggetti atti ad offendere.
Nei confronti del soggetto acquirente, un commerciante e raccoglitore di ferro usato, C.G. di anni 36 originario del comune di Caltagirone, che ha dichiarato di aver acquistato il trattore che aveva caricato sul proprio camion quale ferrovecchio, si è proceduto per il momento con la denuncia in stato di libertà per il reato di incauto acquisto.
Nel corso delle operazioni i Carabinieri hanno chiaramente rintracciato la proprietaria dei mezzi rubati che aveva quasi perso quasi del tutto le speranze di ritrovare i propri mezzi, assolutamente necessari alla stessa per poter continuare a portare avanti l’azienda agricola in un periodo di così profonda crisi economica alla quale gli stessi sono stati immediatamente riconsegnati. Comprensibile il suo compiacimento espresso ai carabinieri operanti per essere ritornata in possesso dei suoi beni.
Dell’avvenuto arresto ne veniva data comunicazione telefonica al Magistrato di Turno della Procura della Repubblica di Catania, che disponeva la traduzione di Alessandro Cancemi presso la Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania.
Il serial killer evaso a Genova dopo permesso premio è di Nicosia (vendicatore di prostitute: tre omicidi ed un tentato omicidio)
Genova – Bartolomeo Gagliano, 55 anni e un lungo curriculum malavitoso: l’uomo originario di Nicosia, ha fatto perdere le sue tracce in Liguria, durante un permesso premio. E’ accusato di aver ucciso una prostituta e due transessuali assieme a Francesco Sedda, originario di Nuoro, morto in carcere nel 1994.
Ha fermato all’alba un panettiere a Savona, minacciandolo con una pistola, e si è fatto portare in auto a Genova dove doveva rientrare in carcere dopo un permesso premio per andare a trovare la madre. Invece, ha fatto perdere le sue tracce.
Protagonista Bartolomeo Gagliano, siciliano di 55 anni, serial killer accusato di quattro omicidi. Efferati delitti, tre dei quali compiuti assieme a un complice di origine sarda, Francesco Sedda, nato a Nuoro negli anni ’50 e morto in carcere all’età di 36 anni per aver contratto l’Hiv. Proprio il contagio l’avrebbe spinto a uccidere, per “vendicarsi” di quelli che riteneva i principali veicoli della diffusione del virus, transessuali e prostitute. I due “Compagni di sangue”, così li ribattezzò la stampa, il cui segno distintivo era un colpo di pistola alla bocca, si erano conosciuti nell’ospedale psichiatrico di Montelupo (Firenze) dove erano stati rinchiusi dopo un primo arresto in quanto giudicati infermi di mente. Gagliano in gioventù aveva ucciso, spaccandole la testa con un sasso, la sua amante, intenzionata a rivelare alla sua fidanzata di allora le sue scappatelle, mentre Sedda era stato catturato per una serie di furti e rapine. Entrambi si resero anche protagonisti di ripetuti tentativi di evasione. Fuggiti dal carcere, però, erano sempre stati riacciuffati. Sedda è deceduto dietro le sbarre nel 1994. Gagliano, invece, è sopravvissuto e ci ha riprovato, questa volta con successo. Resta da capire come mai un criminale recidivo e ritenuto infermo di mente potesse godere di permessi premio.
LE RICERCHE – Per riacciuffarlo, le forze dell’ordine hanno istituito numerosi posti di blocco e diramato l’identikit a tutti i commissariati d’Italia. Il ricercato viene definito “molto pericoloso”. Secondo quanto si è appreso, l’uomo si è allontanato a bordo di una Panda di colore bianco. “Non ce lo aspettavamo, negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato. E’ una decisione che ci ha stupiti”. Questo il commento di Salvatore Mazzeo, direttore del carcere genovese di Marassi, sulla fuga di Gagliano. “Per lui era il terzo permesso premio e lo aveva ottenuto per motivi familiari”, spiega Mazzeo. Il detenuto doveva scontare un fine pena residuo di un anno. Negli ultimi tre anni, spiegano fonti penitenziarie, aveva tenuto una condotta esemplare tanto che la direzione del carcere di Marassi aveva pensato di inserirlo in uno dei progetti lavorativi.
Il serial killer nicosiano Bartolomeo Gagliano bloccato in Francia
Finisce la fuga di Bartolomeo Gagliano. Il serial killer, evaso dopo un permesso premio, è stato catturato a Mentone, in Francia. Lo ha riferito il ministro Cancellieri, che ha accolto soddisfatta la notizia. «Evviva, evviva». Stamattina sarebbe stata individuata l’automobile di Gagliano. Poi nel pomeriggio l’arresto. Il killer è stato fermato dai francesi sulle alture dietro Mentone. Il pm Landolfi aveva spiccato un mandato di cattura internazionale. Adesso sarà necessario avviare una procedura di estradizione, ci vorranno da sette a 40 giorni.
Il pregiudicato 55enne, accusato di aver ucciso due prostitute e una transessuale, era detenuto presso il carcere di Marassi ed era fuggito durante il permesso premio a Savona. All’alba aveva fermato il commesso di una panetteria, impegnato a fare le consegne con la sua auto, e lo aveva minacciato con una pistola. «Andiamo a Genova», gli aveva detto caricando tre borse sulla vettura. Giunto nel capoluogo ligure aveva scaricato il panettiere vicino alla Lanterna ed aveva proseguito la fuga su una Fiat Panda Van di colore verde.
Il ministro Cancellieri, che stamane ha riferito sul caso alla Camera, ha annunciato un’indagine approfondita. “Una circostanza che intendo chiarire subito è che sia il magistrato di sorveglianza che il carcere di Genova erano a conoscenza dell’intero percorso giudiziario del detenuto”. Così il ministro della Giustizia nel corso dell’informativa nell’aula della Camera, sulla vicenda di Bartolomeo Gagliano. E aggiunge: “Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo più civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa. Faremo chiarezza ed individueremo eventuali responsabilità. Fatti di questo genere non possono e non devono accadere”.
Da Genova è arrivata la prima risposta, proprio dal giudice di sorveglianza Daniela Verrina che ha firmato il permesso premio. Un provvedimento – ci tiene a spiegare – preso «su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico». Aggiunge: «È il caso più studiato di questo tribunale». Intanto è stata avviata un’azione disciplinare per il direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo. Per lui si profila un trasferimento. A breve sarà disposto il suo spostamento presso il Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione Penitenziaria.
Enna. Condannato per molestie alla sua ex convivente, tentò di incendiarle la macchina
I giudici del tribunale di Enna lo hanno condannato a quattro mesi di reclusione perché ritenuto responsabili di molestie, minacce ed insulti nei confronti della sua ex convivente, che aveva deciso di lasciarlo. Ad essere condannato è un ennese di 41 anni G.L. La denuncia ai carabinieri è stata fatta dalla donna, che non sopportava più queste continue aggressioni e dopo che un incendio doloso aveva danneggiato parte della sua automobile, che l’aveva impaurita notevolmente, pensando ad possibili attacchi peggiori. La denunzia ha fatto scattare il processo e da qui la condanna a quattro mesi anche se con la condizionale. Secondo la Procura di Enna, che ne ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, ormai oltre tre anni orsono, G.L. avrebbe offeso l’onore e il decoro della sua ex convivente, insultandola volgarmente, ma tra le ipotesi di reato non si è mai configurato il reato di stalking, in quanto si è trattato di episodi che sono durati solo pochi giorni. Diversi i capi d’imputazione, prima avrebbe insultato la sua ex convivente, inviandole dei sms, poi molestie telefoniche, chiamando continuamente, mandando dei messaggi sul telefonino “per petulanza o per altro biasimevole motivo”. Il giudice monocratico Giovanni Milano, al termine del processo, ha ritenuto l’imputato colpevole dei reati a lui ascritti, e ritenendo più grave il reato di ingiurie e minacce, lo ha condannato a 4 mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Resta in carcere uno degli autori di rapina a novantenne di Assoro
La Corte di appello di Caltanissetta ha respinto l’istanza presentata dall’avvocato Mauro Lombardo al tribunale del Riesame, difensore di Andrea Salvatore Paternò, ritenuto uno degli autori della rapina avvenuta a danno di un anziano di 90 anni nell’agosto del 2011 ad Assoro. Praticamente l’anziano aveva ricevuto una giovane prostituta, che poi aveva aperto la porta dell’abitazione ai due rapinatori, i quali oltre a prendersi tutti i soldi che lo stesso aveva in casa, lo avevano picchiato selvaggiamente. L’avvocato Lombardo aveva chiesto la scarcerazione del suo assistito. Andrea Salvatore Paternò è stato condannato a 6 anni di reclusione in appello, e la stessa pena è stata inflitta al fratello Alberto, pena confermata ed emessa in primo grado dal Gup di Nicosia Marco Carbone. Subito dopo le feste natalizie la Cassazione fisserà un’udienza per esaminare i ricorsi degli avvocati, i penalisti Mauro Lombardo e Gabriele Cantaro, contro le condanne ai due fratelli. Anche la giovane prostituta, Daniele C., 25 anni di Piazza Armerina, è stata condannata a sei anni, tramite il suo avvocato ha presentato ricorso in Cassazione. Al momento della rapina l’anziano fu picchiato brutalmente e poi legato ad una sedia sino a quando non fu costretto a dire dove teneva i soldi. L’anziano ebbe a riportare la frattura del naso e di un perone, per evitare di dare l’allarme strapparono i fili del telefono fisso. A svolgere le indagini della rapina furono i carabinieri di Assoro, i quali, interrogando alcune persone ebbero conferma della presenza nei pressi dell’abitazione dell’anziano, di una ragazza e di un giovane, inoltre ebbero a fare il controllo dei telefonini, le cui cellule furono rintracciate proprio nella zona dell’abitazione dell’anziano.
Enna. Cani randagi hanno assaltato due allevamenti ennesi, sbranati molti animali
Enna. Un branco di cani randagi ha assalito due allevamenti che si trovano in contrada Cozzo di Povero e contrada Torre San Giuseppe. Nel primo allevamento di proprietà della signora I.R. i cani randagi hanno sbranato ed ucciso sette ovini ed il ferimento di altri dodici animali, mentre in un’altra azienda agricola, probabilmente gli stessi cani randagi hanno ucciso 15 ovini ed il ferimento di altri cinque nell’azienda agricola di proprietà della signora G.G. di Enna. Sul luogo dell’aggressione si è recato personale del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Azienda Sanitaria provincia, diretta dal dottor Ireneo Sferrazza e tenuto conto che gli animali aggressori sono rimasti ignoti e non si sa quale è la loro situazione sanitaria bisogna procedere ad alcuni adempimenti sanitari inderogabili per evitare ulteriori danni all’allavamento qualora si trattasse di cani randagi ammalati, tenuto conto che oltre agli animali feriti elencati nell’accertamento non si può escludere il ferimento, anche lieve, di altri soggetti che comunque possono essere venuti a contatto con i cani responsabili dell’aggressione; il sindaco ha emesso ordinanza di sequestro e l’osservazione sanitaria, per un periodo di quattro mesi dalla data dell’aggressione, dell’allevamento ovino afferente alle due aziende agricole; il divieto di movimentazione degli animali per tutta la durata dell’osservazione, se non per imperiose esigenze di pascolo o di macellazione previa autorizzazione da parte delle autorità competenti; impiego del latte prodotto durante tutto il periodo di osservazione previo processo di risanamento termico documentato; l’obbligo di comunicare al Dipartimento di Prevenzione Veterinario l’eventuale morte di ovini prima dello scadere del periodo di osservazione; l’obbligo di distruzione, previa autorizzazione delle autorità competenti, degli animali morti o abbattuti durante tutto il periodo di osservazione con divieto assoluto di scuoiamento; i due titolari degli allevamenti sono incaricate e pertanto responsabili della esecuzione delle norme contenute nelle ordinanze notificate.
Ammanco di 12mila € alla Succursale delle Poste di Enna, indagata una donna
Sarà l’inchiesta avviata dalla Procura di Enna ad accertare le responsabilità e quindi individuare l’autore di un ammanco denunciato da Poste italiane, rilevato nelle scorse settimane presso uno sportello della città. Dalle verifiche contabili interne sarebbe emerso un ammanco di circa 12 mila euro che è stato denunciato alla magistratura che al momento sta effettuando le verifiche per accertare chi avesse la possibilità, all’interno dell’ufficio, di appropriarsi della somma che deriva da versamenti effettuati dai clienti. Da giorni a Enna circolano voci su arresti e provvedimenti restrittivi disposti nell’ambito dell’indagine, ma si tratta di voci che allo stato sono destituite da ogni fondamento. Il fascicolo è stato aperto e sono partite le indagini, ma ad oggi non sono state emesse misure cautelari, in attesa di verificare come sono state sottratte le somme che mancherebbero e, quindi, chi materialmente tra quanti operano nell’ufficio ha avuto la possibilità, per funzioni svolte, di appropriarsi del denaro, se effettivamente si tratta di una sottrazione.
Non è stato reso noto se l’ammanco riguarda somme derivanti da operazioni di sportello, come pagamento di bollette e di scadenze fiscali, pagamenti di vaglia, o se gli ammanchi si registrano sui conti postali dei clienti e quindi ad operare sarebbe stato chi materialmente può “entrare” ed effettuare operazioni. Al momento sulla vicenda che sta sollevando molti pettegolezzi in città, vige in fitto riserbo, ma ci sarebbe una persona indagata la cui posizione è al vaglio della magistratura. La persona indagata potrebbe anche non essere raggiunta da provvedimenti restrittivi che dipendono, in questi casi, sia dall’ammontare della somma sottratta, che è comunque modesta, sia anche dalla “flagranza”. In sostanza se le sottrazioni di danaro risalgono ai mesi scorsi e la persona sospettata non si è allontanata rimanendo reperibile, non sussiste il pericolo di fuga che motiva una eventuale custodia cautelare, mentre una sospensione dal servizio, disposta da Poste italiane, scongiura il percolo di reiterazione del reato.
Questura di Enna: Bilancio operativo anno 2013
Tempo di fare bilanci a chiusura dell’anno 2013, anche per la Questura di Enna.
Un anno intenso, il secondo per il Questore dott. Ferdinando Guarino (nella foto), un anno di attività al servizio dei cittadini e della collettività.
Quotidianamente, gli uffici della Questura e dei tre Commissariati distaccati di P.S. della provincia di Enna hanno disimpegnato l’attività di contrasto e prevenzione alla criminalità ed a ogni forma di illegalità.
Brillanti i risultati raggiunti, a coronamento degli sforzi di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato profusi nel segno della prevenzione, con la predisposizione di mirati servizi straordinari di controllo del territorio, e della polizia giudiziaria, a seguito della commissione di fatti reato.
In particolare, qui di seguito il comunicato stampa (che pubblichiamo integralmente), con le principali attività svolte dagli uffici della Questura e dalle articolazioni territoriali dipendenti.
SQUADRA MOBILE
La Squadra Mobile, nel corso del 2013, ha svolto numerose attività investigative finalizzate alla repressione del fenomeno mafioso in ambito provinciale, nonché al contrasto dei delitti in materia di sostanze stupefacenti, dei reati contro la persona e contro il patrimonio, contro la P.A. e la fede pubblica.
Tra i prevalenti risultati conseguiti si riporta, di seguito, lo schema riepilogativo delle attività di maggior rilievo, con riferimento ai soli arresti effettuati, significando che sono state complessivamente deferiti alle competenti Autorità Giudiziarie oltre 160 soggetti, responsabili di reati di varia natura.
10 gennaio 2013: personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Nicosia ha tratto in arresto, nella flagranza di reato:
1. IMPELLIZZERI Serafino nato a Troina nel 1970,
2. BARBERA Salvatore nato a Troina nel 1969,
entrambi indagati in ordine ai delitti di cui agli artt. 110, 453 comma 1 n. 4), nonché per il delitto di cui all’art.648 c.p.. Fatto accertato in Troina nella mattina del 10 gennaio 2013.
A seguito di perquisizione locale effettuata in un magazzino, nella disponibilità degli indagati, il personale operante riveniva, ben occultate all’interno di una macchina cambia monete, n. 120 banconote da 20 euro false, di buona fattura.
10 gennaio 2013: A seguito di preordinati servizi, personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte ha tratto in arresto:
1. PIZZUTO Enrico, nato a Leonforte nel 1975,
2. BANNÒ Giuseppe, nato a Leonforte nel 1990,
indagati in ordine al delitto di trasporto e detenzione a fini di spaccio di kg 1,05 di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Inoltre, a seguito di perquisizioni locali effettuate presso l’abitazione del PIZZUTO venivano rinvenuti gr. 6,2 di cocaina, mentre nell’abitazione del BANNÒ si rintracciava un bilancino digitale.
15 gennaio 2013: personale di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordine di Esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nei confronti di :
Ø LA DELIA Giuseppe, nato a Enna nel 1957,
Riconosciuto colpevole dei reati di cui agli artt. 110 c.p., 256 c.2 D L.vo 152/2006 ( attività di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso), accertarti in data 29/11/2006.
22 gennaio 2013: personale di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ Ordine di Carcerazione nr. SIEP 6/2013, emesso in data 22.01.2013 dalla Procura Generale della Repubblica di Caltanissetta, nei confronti di:
Ø LA DELIA Salvatore, nato a Enna nel 1951, già sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza speciale di P.S. .
Il LA DELIA Salvatore è stato condannato alla pena di anni 2 e alla multa di Euro 1.000,00, poiché riconosciuto colpevole del delitto di estorsione continuata e aggravata dall’aver agito con metodo mafioso o per agevolare “cosa nostra”; fatto commesso in Enna tra il 1990 e il 1998.
29 gennaio 2013: personale dipendente, in esecuzione del Decreto di Sospensione Provvisoria di Affidamento al Servizio Sociale emesso dall’ Ufficio del Magistrato di Sorveglianza di Caltanissetta, ha tratto in arresto:
Ø GUGLIOTTA Cono, nato a Leonforte (EN) nel 1956, residente ad Enna,
avendo, lo stesso, violato le prescrizioni imposte con il citato provvedimento di affidamento al servizio sociale. Dopo gli adempimenti di rito, il GUGLIOTTA è stato associato presso la Casa Circondariale di Enna.
29 gennaio 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica di Enna Ufficio Esecuzioni Penali, traendo in arresto:
Ø RUGGERO Calogero Christian, nato a Villarosa (EN) nel 1976, residente ad Enna.
Lo stesso è stato riconosciuto colpevole dei reati di Mancato versamento di cauzione presso la cassa delle ammende, e mancata offerta di garanzie sostitutive, commessi in data 28.04.2007 in Enna.
30 gennaio 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica di Enna, traendo in arresto:
Ø SCIALFA Giuseppe, nato a Leonforte (EN) nel 1959, residente ad Enna;
lo stesso è stato riconosciuto colpevole dei reati di cui agli artt. 81 cpv, 453, 640 c.p. (concorso formale – falsificazione di moneta e spendita – truffa) commessi in data 25.08.2008.
7 febbraio 2013: personale di questa Squadra Mobile, dell’U.P.G.S.P. e della sezione Polizia Stradale di Enna ha sottoposto a fermo di p.g. nr. sette cittadini romeni provenienti da altre provincie siciliane, poiché indagati dei delitti di tentato furto aggravato di un autocarro, di n. 3 bob cat, di radio ricetrasmittenti e di altro materiale ai danni di ditta con sede nella c/da Capodarso di Enna, nonché del delitto di ricettazione di nr. due fiat Panda rubate in provincia di Siracusa.
15 febbraio 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica di Enna – Ufficio Esecuzioni Penali, traendo in arresto:
Ø TABITA Salvatore, nato a Enna nel 1945.
Il menzionato è stato riconosciuto colpevole del reato di Mancato versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, commesso sino al 31.08.2006 in Enna.
28 febbraio 2013: personale dipendente ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere:
Ø SULIC Cosmin Aristotel, nato in Romania nel 03.10.1987, residente a Canicattì (AG),
indagato del reato di furto pluriaggravato commesso all’interno di abitazione privata in Enna nel febbraio 2012.
4 marzo 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare dalla Procura della Repubblica di Enna – Ufficio Esecuzioni Penali, traendo in arresto:
Ø SURACI Francesco, nato a Enna il 07.04.1980,
Il menzionato soggetto è stato riconosciuto colpevole dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e guida sotto l’influenza dell’alcool, commessi in Enna nel 2011.
5 marzo 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna, traendo in arresto:
Ø BALSAMELI Salvatore, nato a Palermo il 30.06.1990, ed ivi residente;
Ø LA VATTIATA Giuseppe, nato a Palermo il 09.11.1989, ed ivi residente.
I menzionati soggetti sono indagati per i reati di:
rapina aggravata in concorso in danno della filiale Intesa San Paolo sita in Enna nella via Pergusina n. 22/B (art. 628 comma 3 n.1 c.p.), in occasione della quale asportarono la somma complessiva di 6.489,58 €;
- rapina aggravata in concorso ai danni di un cliente presente all’interno della menzionata banca, al quale asportarono la somma di 500,00 € contenuta all’interno del portafogli;
- detenzione e porto in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere e, precisamente, un taglierino utilizzato per minacciare le vittime (art.4 legge 110/75);
- lesioni aggravate in pregiudizio del direttore dell’Istituto di Credito Intesa San Paolo (Art. 582 c.p.).
Fatti avvenuti in Enna in data 19.07.2012.
7 marzo 2013: Nelle prime ore della mattinata, personale di questa Squadra Mobile, a conclusione delle attività investigative sulla famiglia mafiosa di Enna esperite nell’ambito di procedimento penale all’epoca pendente presso la Procura della Repubblica – D.D.A. di Caltanissetta, ha dato esecuzione alla Ordinanza di Applicazione della Custodia Cautelare in Carcere emessa in data 28.02.2013 da quel G.I.P. a carico dei sottonotati soggetti:
1. SCIVOLI Vincenzo, nato ad Aidone nel 1969, già detenuto;
2. GIMMILLARO Marco, nato a Piazza Armerina nel 1972, residente ad Aidone, già detenuto;
3. ALESSI Davide, nato a Piazza Armerina nel 1977, residente ad Aidone;
4. ABATI Riccardo, nato a Piazza Armerina nel 1963, già detenuto;
5. ABATI Massimiliano, nato a Piazza Armerina nel febbraio 1978,;
6. ABATI Piero, nato a Piazza Armerina nel marzo 1988;
indagati dei delitti di rapina e tentata rapina in concorso aggravate dall’aver agito con metodo mafioso o per favorire “cosa nostra”.
10 marzo 2013: quale prosieguo dell’attività investigativa di cui sopra, personale di questa Squadra Mobile, in collaborazione con personale della Polizia di frontiera aerea e marittima di Catania aeroporto Fontanarossa, ha tratto in arresto:
Ø PISANO Orazio, nato a Gela (CL) nell’agosto del 1959, ivi residente.
Lo stesso, trovandosi all’estero per motivi di lavoro, era sfuggito alla cattura nel corso dell’operazione “marea grigia” eseguita nelle prime ore della mattinata del 7 marzo precedente.
Il PISANO è indagato del delitto di ricettazione, per avere, in concorso con ABATI Riccardo, già condannato per mafia, acquistato i tabacchi provento della rapina al “trasporto tabacchi” perpetrata in data 29 ottobre 2009 in territorio di Gela, ostacolandone l’identificazione della provenienza delittuosa. Con l’aggravante di avere commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di rivenditore autorizzato di tabacchi. Con l’ulteriore aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. al fine di agevolare l’organizzazione “cosa nostra”.
25 marzo 2013: personale della 4^ sezione “antidroga e contrasto al crimine diffuso” di questa Squadra Mobile, nell’ambito di predisposti servizi antidroga, ha tratto in arresto:
- VINCIFORI Gaetano, nato a Piazza Armerina nel 1972, ivi residente;
- ROCCA Virginia, nata ad Agira nel 1974, residente a Piazza Armerina,
indagati, in concorso, per trasporto e detenzione ai fini di spaccio di gr. 152,6, di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Fatti accertati nel pomeriggio del 25.03.2013 a Piazza Armerina (EN).
25 marzo 2013: personale di questa Squadra Mobile ha eseguito la Revoca del Decreto di Sospensione dell’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione di pene detentive, emesso dalla Procura della Repubblica di Enna – Ufficio Esecuzioni Penali, traendo in arresto:
Ø DI PRIMA Gianfilippo, nato a Enna nel 1977.
Il menzionato soggetto è stato riconosciuto colpevole del reato di cui all’art. 385 c.p. (evasione) con recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale.
27 marzo 2013: Nel pomeriggio del 27 marzo, personale della 1^ sezione “criminalità organizzata” di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione alla Ordinanza di Applicazione della Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta a carico di:
Ø VITALI Salvatore, nato a Piazza Armerina (Enna) nel 1978,
indagato del delitto di cui agli artt. 56, 110, 628 comma 1° e 3° nn. 1 e 3 c.p., art. 7 della L. 203/91 perché, in concorso con SCIVOLI Vincenzo, ABATI Massimiliano, ABATI Riccardo, ABATI Piero ed altri, per procurarsi un ingiusto profitto, poneva in essere atti idonei consistiti nell’eseguire un lungo appostamento finalizzato ad impossessarsi con violenza e minaccia dell’incasso giornaliero dell’attività di un imprenditore di Piazza Armerina, non verificandosi l’evento per cause indipendenti dalla volontà dei rei. Con l’aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare l’organizzazione “cosa nostra”. Fatti accertati in Piazza Armerina (EN) in data 30.03.2010.
Il provento dell’azione delittuosa avrebbe dovuto contribuire al mantenimento della organizzazione mafiosa “cosa nostra” della quale l’ABATI Riccardo e lo SCIVOLI Vincenzo erano esponenti, rispettivamente per i territori di Piazza Armerina ed Aidone.
9 aprile 2013: personale dipendente ha tratto in arresto, in flagranza di reato,
Ø GALLETTA Giovanni, nato ad Agira (Enna) nel 1950,
indagato per furto aggravato di energia elettrica ai danni della società – ENEL s.p.a.. Lo stesso, bypassando il contatore, si era allacciato abusivamente alla rete applicando dei morsetti, grazie ai quali attingeva irregolarmente energia elettrica per alimentare la propria abitazione.
12 aprile 2013: personale dipendente ha tratto in arresto:
Ø C. J. E, commerciante di Agira nato nel 1992,
indagato del reato:
1. di violenza sessuale nei confronti di giovane catanese del 1990,
2. detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente tipo marijuana.
29 aprile 2013: personale dipendente, a seguito di preordinati servizi finalizzati al contrasto del fenomeno degli stupefacenti, ha tratto in arresto:
Ø GIAMMUSSO Emanuele Lucio, nato a Piazza Armerina nel 1979,
poiché colto nella flagranza del delitto di detenzione ai fini di spaccio di gr. 60, circa, di sostanza stupefacente tipo marijuana.
30 aprile 2013: personale di questa Squadra Mobile, unitamente a Carabinieri del R.O.N.I. di Enna e ad Ufficiale Giudiziario del locale Tribunale, ha dato esecuzione al decreto n. 6/13 M.P. 1/13 D. Seq. emesso dal Tribunale di Enna – su richiesta della Procura D.D.A. di Caltanissetta – datato 26.04.2013, con il quale è stato disposto il sequestro anticipato dei beni ex art. 22 D. Lvo 159/2011 a carico di:
1. DRAGO GAETANO, nato ad Aidone (EN) nel 1955, ivi residente, con precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso e tentata estorsione in concorso aggravata dall’aver agito con metodi mafiosi e/o per agevolare “cosa nostra”;
nonché di alcuni familiari dello stesso, sottoponendo a vincolo ablativo numerosi immobili, terreni, conti correnti ed attività commerciali.
30 aprile 2013: personale di questa Squadra Mobile, unitamente a personale dell’U.P.G.S.P. Sezione Volanti e della Polizia Municipale, nel corso di preordinati servizi finalizzati al contrasto dei reati c.d. predatori, ha tratto in arresto:
Ø S. G. nata a Catania nel 1972, residente a Catenanuova,
poiché colta nella flagranza del delitto di furto aggravato di una borsa, presso il mercato settimanale di Enna, nonché di resistenza a Pubblico Ufficiale,
23 maggio 2013: a conclusione di articolate e complesse indagini condotte da questa Squadra Mobile e dall’U.P.G.S.P., si è data esecuzione all’ordinanza n. 2587/2012 – n. 467/2013 r.g. G.I.P. datata 20 maggio 2013, con la quale il G.I.P. di Enna ha applicato:
Ø la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dei sottonotati:
1. MUSCARA’ Giuseppe, nato a Piazza Armerina nel 1965;
2. LAMBUSTA Antonino, nato ad Acireale nel 1963 e residente a Valguarnera Caropepe;
3. CRISAFULLI Eros, nato a Enna nel 1985;
4. ROCCAZZELLA Salvatore, nato a Piazza Armerina nel 1993, residente a Valguarnera;
indagati dei delitti di cui all’art. 416 c.p., nonché agli artt. 81 cpv, 110, 640 comma 2, 497 bis e 477 – 482 c.p., perché, oltre a fare parte della citata associazione per delinquere, in concorso tra loro e con alcuni candidati al conseguimento della patente di guida, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre e nel produrre falsi certificati medici, nonché nel predisporre ed utilizzare documenti di identità contraffatti, traevano in inganno i funzionari della Motorizzazione Civile, riuscendo a conseguire e far conseguire la licenza di guida;
23 maggio 2013: personale di questa Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. ha tratto in arresto, in flagranza di reato:
Ø CRISAFULLI Eros nato a Enna nel 1985,
indagato del delitto di cui all’art. 73 D.P.R. 309/90, poiché, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di n. 17 ovuli contenenti marijuana, nonché di un barattolo contenente 3,1 grammi della stessa sostanza, per un peso complessivo di grammi 17,1, un bilancino di precisione, una tronchesina per tranciare stupefacente intrisa di tracce di droga.
3 giugno 2013: personale di questa Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. ha tratto in arresto:
1. NICOLICCHIA Tommaso, nato a Palermo nel 1988 ivi residente;
2. PALMA Giuseppe, nato a Palermo nel 1992 residente a Trabia (PA);
3. TARANTINO Damiano, nato a Palermo nel 1993 ivi residente,
Poiché colti nella flagranza del delitto di tentata rapina ai danni della filiale della Monte Paschi di Siena, sita in questa piazza VI dicembre n. 17/19.
A seguito di chiamata al 113, personale operante accedeva all’interno della citata banca, dando ausilio ad un agente di polizia penitenziaria che, trovandosi in loco per effettuare operazione di cassa, aveva bloccato un soggetto all’atto di perpetrare una rapina, soggetto poi generalizzato in NICOLICCHIA Tommaso, sopra indicato.
Contestualmente, altra pattuglia si adoperava nelle ricerche dei complici, rintracciando nascosti all’interno di una rientranza tra immobili in una via secondaria e nei pressi del citato istituto due soggetti, poi identificati in PALMA Giuseppe e TARANTINO Tommaso.
11 luglio 2013: a conclusione delle attività investigative esperite da questa Squadra Mobile e dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo, sono stati tratti in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Mondovì, giusta richiesta di quella Procura della Repubblica, i sottonotati:
1. NICOLICCHIA TOMMASO, nato a Palermo nel 1988;
2. FERRUGGIA GIUSEPPE, nato a Palermo nel 1987, residente a Villabate (PA);
3. TARANTINO DAMIANO, nato a Palermo nel 1993,
indagati dei delitti di cui agli artt. 110, 628 c.p. commi 1 e 3 n. 1, perché, in concorso tra loro, presentandosi il TARANTINO ed il FERRUGGIA all’interno della filiale della “banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori”, mentre NICOLICCHIA attendeva all’esterno alla guida di BMW utilizzata per la fuga, mediante violenza alla persona o minaccia consistita nello scavalcare il bancone ed intimare all’impiegato ed al direttore di consegnare il denaro presente in cassa, per procurare un ingiusto profitto, si impossessavano della somma complessiva di 8.720,00 €. Con l’aggravante di essere stata commessa la violenza o minaccia da più persone riunite. Con la recidiva specifica infraquinquennale per FERRUGGIA Giuseppe.
L’attività di indagine scaturisce dallo sviluppo investigativo condotto a seguito dell’arresto in flagranza di NICOLICCHIA Tommaso, PALMA Giuseppe e TARANTINO Damiano, autori, in concorso tra loro, della tentata rapina commessa in Enna il 3.06.2013 ai danni della filiale MPS.
2 agosto 2013: personale dipendente ha eseguito l’ordine di esecuzione per l’espiazione presso il domicilio delle pene detentive, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna Ufficio Esecuzioni Penali, traendo in arresto:
Ø RIZZA Maurizio, nato a Enna nel 1967,
Lo stesso è stato riconosciuto colpevole dei reati di danneggiamento.
28 agosto 2013: personale di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza n. 1500/2013 r.g.n.r. – n. 947/2013 r.g. G.I.P. datata 28 agosto 2013, con la quale il G.I.P. di Enna ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di:
Ø L. F. U., nato a Enna nel 1968, residente a Calascibetta,
1. indagato dei delitti p. e p. dagli artt. 81 cpv, 609 bis, 61 nn.5 e 11 c.p., perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, usando violenza, consistita in azione rapida ed insidiosa tale da impedire ogni reazione delle parti lese, costringeva due dipendenti in più occasioni e durante l’orario di lavoro, a subire atti sessuali, con le aggravanti di avere profittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, nonché di avere agito con abuso di relazioni di ufficio;
2. indagato dei delitti p. e p. dagli artt. 612 bis, 61 nn.5 e 11 c.p, perché, con condotte reiterate minacciando le due dipendenti di avviare procedimenti disciplinari a loro carico, chiamandole più volte al giorno, proponendo loro continuamente incontri a sfondo sessuali, denigrandole in presenza delle colleghe, esibendo i propri genitali, le molestava in modo da cagionar loro un perdurante stato d’ansia e di paura, costringendole, altresì ad alterare le proprie abitudini di vita, con le aggravanti di avere profittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, nonché di avere agito con abuso di relazioni di ufficio;
3. indagato del delitto p. e p. dall’art. 527 c.p. perché all’interno di locali di un ufficio pubblico, e dunque in luogo pubblico o aperto al pubblico, si denudava in presenza di due dipendenti mostrando loro le parti intime.
20 settembre 2013: Nelle prime ore della mattinata del 20 settembre u.s., a conclusione di articolate e complesse attività di indagine svolte da personale del Commissariato di P.S. di Leonforte e di questa Squadra Mobile, si è data esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta a carico di:
1) FIORENZA Giovanni, nato a Leonforte nel 1959, ivi residente;
2) FIORENZA Alex, nato a Leonforte nel 1982, ivi residente;
3) FIORENZA Saimon, nato a Enna nel 1984, residente a Leonforte;
4) ARMENIO Mario, nato a Leonforte nel 1956 ;
5) VIVIANO Giuseppe, nato a Catania nel 1960, residente a Leonforte;
6) GUISO Nicola, nato a Enna nel 1975, residente a Leonforte;
7) COCUZZA Gaetano, nato a Leonforte nel 1987, ivi residente;
8) MONSÙ Angelo, nato a Leonforte nel 1970, ivi residente
indagati:
FIORENZA Giovanni, FIORENZA Saimon, FIORENZA Alex, ARMENIO Mario, VIVIANO Giuseppe, GUISO Nicola, MONSÙ Angelo:
A) In ordine al delitto di cui all’art. 416 bis c.p. comma I, III e IV, perché facevano parte dell’associazione per delinquere denominata “Cosa Nostra” – specificamente di una famiglia costituita a LEONFORTE, operante nei comuni di Leonforte, Agira, Assoro ed in altri centri della provincia – da qualificare di tipo mafioso perché i suoi appartenenti si avvalevano e si avvalgono della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere, e principalmente estorsioni, detenzione e porto di armi, furti, nonché per acquisire in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche, quali forniture per la realizzazione di opere pubbliche o private, concessione, appalti di opere pubbliche e pubblici servizi, e ancora per realizzare profitti ingiusti di vario genere per se e per altri, e per influire e procurare voti in occasione di consultazioni elettorali.
Con l’aggravante per tutti, dell’aver fatto parte di un’associazione armata avente disponibilità di armi per il conseguimento delle finalità associative, nonché di avere finanziato le attività economiche assunte o controllate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto e il profitto dei delitti commessi.
Con l’aggravante, limitatamente a Giovanni Fiorenza, del reato, di cui all’art. 416 bis -2° comma- c.p., per aver promosso e diretto l’associazione, assumendo la direzione della predetta famiglia
Con l’ulteriore aggravante per VIVIANO di cui all’art. 7 l 575/75 di aver commesso il fatto durante il periodo di applicazione della misura della sorveglianza speciale.
Accertato in provincia di Enna dal 2012 fino al settembre 2013.
FIORENZA Giovanni, FIORENZA Saimon, FIORENZA Alex:
B) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 56, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 1 c.p. e 7 legge 203/91, perché, in concorso fra loro, facendo parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A, tutti quali organizzatori del reato e il terzo anche quale esecutore delle minacce, compivano atti idonei e diretti in modo non equivoco ad ottenere il pagamento per l’anno 2013 della somma di seimila euro “messa a posto” di impresa di costruzioni, non ottenendo quanto richiesto per cause indipendenti dalla loro volontà ed in particolare per la resistenza del titolare della predetta impresa.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso “Cosa Nostra”.
In Leonforte dall’agosto al settembre 2013.
FIORENZA Giovanni, FIORENZA Saimon, FIORENZA Alex:
C) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 56, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 1 c.p. e 7 legge 203/91, perché, in concorso fra loro e con altro soggetto, successivamente arrestato per altro delitto ed attualmente detenuto, facendo parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A, tutti quali organizzatori del reato e il terzo anche quale esecutore delle minacce, compivano atti idonei e diretti in modo non equivoco ad ottenere il pagamento di complessivi settemila euro, quale pizzo e messa a posto, da un imprenditore, non ottenendo il pagamento per cause indipendenti dalla loro volontà ed in particolare per la resistenza opposta dal titolare della impresa.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso di cui al capo A.
In Leonforte fino al settembre 2013.
FIORENZA Giovanni, FIORENZA Saimon, FIORENZA Alex, ARMENIO Mario, COCUZZA Gaetano, MONSU’ Angelo:
D) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 61 nr. 2 e 5, 624, 625 nr. 5 c.p., art. 7 legge 203/91, perché, al fine di trarne profitto, in più di tre persone, in concorso fra loro, FIORENZA Simon, COCUZZA Gaetano, MONSU’ Angelo, quali esecutori materiali, gli altri quali mandanti, si impossessavano di una autovettura Alfa Romeo 147 e del suo contenuto, in particolare del portafoglio contente la somma di 2350 euro (custodito temporaneamente all’interno della predetta autovettura), sottraendoli al proprietario.
Con le ulteriori aggravanti di aver commesso il fatto su cose esposte per consuetudine alla pubblica fede e per commettere il reato di cui al successivo capo E).
Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso di cui al capo A.
Con l’ulteriore aggravante per MONSU’ di cui all’art. 7 l 575/75 di aver commesso il fatto durante il periodo di applicazione della misura della sorveglianza speciale
In Leonforte il 21 agosto 2013.
FIORENZA Giovanni, FIORENZA Saimon, FIORENZA Alex, ARMENIO Mario, COCUZZA Gaetano, MONSU’ Angelo:
E) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 56, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 1 c.p. e 7 legge 203/91, perché, in concorso fra loro, facendo parte i primi quattro dell’associazione mafiosa di cui al capo A), FIORENZA Simon e COCUZZA Gaetano quali esecutori materiali, gli altri quali mandanti, compivano atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere il proprietario della Alfa Romeo a corrispondere la somma di 500,00 euro, per ottenere la restituzione dell’autovettura, prospettando, in caso di rifiuto, l’impossibilità di recuperare il predetto mezzo, non ottenendo il pagamento richiesto per cause indipendenti dalla loro volontà ed in particolare per il rifiuto opposto dalla vittima.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso “Cosa Nostra”.
In Pergusa ed Enna fino al 17 settembre 2013
FIORENZA Giovanni, VIVIANO Giuseppe, MONSU’ Angelo, ARMENIO Mario:
F) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 56, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 1 c.p. e 7 legge 203/91, perché, in concorso fra loro e con MONSU Domenico che partecipa all’esecuzione delle violenze e delle minacce, facendo parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A, il primo ed il secondo quali mandanti ed organizzatori, gli altri quali esecutori materiali, compivano atti idonei, diretti in modo non equivoco ad indurre un commerciante di Leonforte a rivolgersi, per evitare il ripetersi di danni alle sue proprietà, a FIORENZA Giovanni, stante il ruolo direttivo dallo stesso rivestito nell’organizzazione di cui al capo A e considerata forza intimidatrice della stessa, e quindi ad ottenere, per la “protezione” mafiosa, il pagamento di somme di denaro ancora da concordare, non verificandosi l’evento per cause indipendenti dalla sua volontà ed in particolare per la resistenza della vittima.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso di cui al capo A.
Con l’ulteriore aggravante per MONSU’ e VIVIANO di cui all’art. 7 l 575/75 di aver commesso il fatto durante il periodo di applicazione della misura della sorveglianza speciale
In Leonforte tra il 15 agosto ed il 17 settembre 2013.
20 settembre 2013: personale di questa Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P., a conclusione di articolata attività investigativa, ha eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare n. 1736/13 r.g.n.r. – n. 1436/13 r.g. g.i.p. emessa in data 20.09.2013, con la quale:
Ø T. M. S., nato nel 1943, residente ad Enna,
è stato sottoposto all’ “allontanamento dalla casa familiare”, con la prescrizione di lasciare immediatamente il luogo di residenza e di non accedervi senza autorizzazione del giudice, nonché di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dai figli.
Il T. M. S. è indagato dei delitti di atti persecutori (art. 612 bis c.p.); lesioni aggravate (artt. 585, 587, 577 c.p.); minacce gravi di morte ed aggravate dall’uso di armi ed oggetti atti ad offendere (artt. 612 comma 2 c.p. in relazione all’art. 339 c.p.); detenzione e porto fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo di un machete con lama di 63 cm (art. 61 n. 2 c.p. e art. 4 della L. 110/75).
26 settembre 2013: a seguito di ininterrotte, articolate e complesse indagini, personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Enna d.ssa Anna GRANATA,:
1. PUGLISI CANNAROZZO Guglielmo nato a Piazza Armerina nel 1961;
2. PUGLISI CANNAROZZO Vincenzo di Guglielmo nato a Piazza Armerina nel 1990;
Poiché indagati:
A) del delitto previsto e punito dagli artt. 110 e 575 cp perché in concorso tra loro, il PUGLISI CANNAROZZO Guglielmo a titolo di concorso morale, il figlio Vincenzo quale esecutore materiale, con l’uso di un grosso coltello da punta e da taglio, cagionavano la morte di ABATI Calogero.
Fatto commesso in Piazza Armerina, in data 25.09.2013.
B) del reato p.p. e dall’art.4 L.110/75 per avere portato, al di fuori della loro abitazione, senza giustificato motivo, n. 2 grossi coltelli da cucina con lama da punta e da taglio.
Fatto commesso in Piazza Armerina, in data 25.09.2013.
2 ottobre 2013: Nelle prime ore della mattinata, a conclusione di articolate e complesse attività di indagine svolte da questa Squadra Mobile, si è data esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Enna in data odierna a carico di:
1. BALSAMELI Salvatore, nato a Palermo nel 1990;
2. LA VATTIATA Giuseppe, nato a Palermo nel 1989;
3. LICATA Aurelio nato a Palermo nel 1983,
indagati:
LICATA Aurelio
A. In ordine al reato p. e p. dagli artt. 110 e 628, co. 3 n. 1 c.p., perché in concorso con BALSAMELI e LA VATTIATA (già sottoposti a misura cautelare in carcere per i medesimi fatti), al fine di procurare un ingiusto profitto per se o per altri, con violenza sulle persone (consistita nel legare ai polsi e alle caviglie gli impiegati della banca ed un cliente) e sotto la minaccia di un taglierino, si impossessavano della somma di 6.489,58 € prelevandoli dalla cassa della filiale dell’istituto Intesa San Paolo di Enna, nonché della somma di 500,00 € sottratti dal portafoglio di un cliente del medesimo sportello bancario. Con l’aggravante di avere commesso il fatto in unione tra loro, nonché con l’utilizzo di un’arma. Commesso in Enna il 19.07.2012.
B. In ordine al reato p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 61 n. 2 c.p., art. 4 L. 110/75, perchè, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di commettere il reato di cui al capo A, detenevano illecitamente e portavano in luogo pubblico un taglierino. Commesso in Enna il 19.07.2012.
C. In ordine al reato p. e p. dagli artt. 110, 582 c.p. perché, in concorso tra loro, mediante pugni e calci, procuravano al direttore del predetto istituto bancario lesioni giudicate guaribili in giorni 5 s.c.. Commesso in Enna in data 19.07.2012.
BALSAMELI Salvatore, LA VATTIATA Giuseppe, LICATA Aurelio
D. Per il reato p. e p. dagli artt. 110 e 628, co. 3 n. 1 c.p., perché, in concorso tra loro, al fine di procurare un ingiusto profitto per se o per altri, con violenza sulle persone (consistita nel legare ai polsi e alle caviglie gli impiegati della banca) e sotto la minaccia di un taglierino, si impossessavano della somma di 45.430,92 € prelevandoli dalla cassa della filiale dell’istituto di credito Don Rizzo sito in Erice Casa Santa (TP). Con l’aggravante di avere commesso il fatto in unione tra loro, nonché con l’utilizzo di un’arma. Commesso in Erice C. S. il 27.7.2012;
E. In ordine al reato p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 61 n. 2 c.p., art. 4 L. 110/75, perchè, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di commettere il reato di cui al capo D, detenevano illecitamente e portavano in luogo pubblico un taglierino. Commesso in Erice C. S. il 27.7.2012.
F. In ordine al reato p. e p. dagli artt. 110, 582 c.p. perché, in concorso tra loro, mediante pugni e calci, procuravano a n. 3 impiegati del predetto istituto bancario lesioni giudicate guaribili rispettivamente in giorni 3, 8 e 5 s.c.. Commesso in Erice C. S. il 27.7.2012.
Dopo gli adempimenti di rito, il LICATA è stato ristretto presso la casa circondariale Ucciardone di Palermo a disposizione della competente A.G..
Il provvedimento restrittivo a carico del BALSAMELI Salvatore e del LA VATTIATA Giuseppe è stato loro notificato presso la casa circondariale di Caltanissetta, dove i due si trovano in atto reclusi, poiché indagati in ordine alla rapina consumata in Enna in data 19.7.2012.
4 ottobre 2013: Personale di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame e dei Provvedimenti di Caltanissetta ha applicato:
la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di:
Ø TARANTINO Damiano, nato a Palermo nel 1993, ivi residente;
indagato per i delitti p. e p. dagli artt. 56, 110 e 628 comma 1 e 3 n1 cp, perché, in concorso con NICOLICCHIA Tommaso e PALMA Giuseppe, ha tentato in data 03.06.2013 una rapina in danno della Banca Monte dei Paschi di Siena agenzia di Enna.
8 ottobre 2013: personale di questa Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di Caltanissetta nei confronti di:
Ø FAGONE Febbronio, nato a Scordia nel 1967.
Il predetto è stato colpito dall’ordine di carcerazione in parola in quanto è divenuta esecutiva la sentenza di condanna per avere violato l’art. 81 cpv c.p. e 9 della legge 1423/1956 perché, sottoposto alla sorveglianza speciale di p.s., con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, contravveniva alle prescrizioni imposte.
20 ottobre 2013: Personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Nicosia, nell’ambito di preordinati servizi di prevenzione e repressione dei reati in zone rurali, ha tratto in arresto:
1. PRIVITERA Giuseppe, nato a Misterbianco (CT) nel 1966, ivi residente;
2. PRIVITERA Salvatore, nato a Catania nel 1980, ivi residente;
3. GRASSO Biagio Salvatore, nato a Catania nel 1985, residente a Troina;
4. IANNITELLO Angelo, nato a Catania il il 10.04.1992, residente a Troina,
poiché, in concorso tra loro, venivano colti nella flagranza dei reati di cui agli artt. 61 comma 7, 544 ter, 638, 624 e 625 comma 1 nn.5 e 8 C.P. (furto aggravato in abitazione rurale, furto aggravato di animali raccolti in gregge; uccisione e maltrattamento di animali) commessi ai danni di imprenditore di Regalbuto.
23 ottobre 2013: personale di questa Squadra Mobile, nell’ambito di predisposti servizi, ha tratto in arresto:
Ø CATALANO PUMA Mario, nato a Catania nel 1983, residente a Regalbuto, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, pregiudicato,
indagato per il reato di detenzione a fini di spaccio di chilogrammi 6,539 di sostanza stupefacente tipo marijuana di diverse qualità (art. 73 D.P.R. 309/90).
Il personale operante, nel corso di perquisizione esperita, ha rinvenuto, opportunamente occultati all’interno di un pozzo artesiano asciutto e di un surgelatore in disuso e apparentemente abbandonato in un fienile, numerosi involucri contenenti marijuana per un peso complessivo di kg 6,593 al lordo, nonché diverse confezioni di semi di cannabis utili per la coltivazione di marijuana del tipo “SUPER SKUNK”, “PINEAPPLE CHUNK” e “GREATWHITE SHARK”.
Si tratta del più consistente quantitativo di droga mai sequestrato in provincia.
6 dicembre 2013: personale delle Squadre Mobili di Enna e Caltanissetta ha tratto in arresto:
Ø FASCETTO Giuseppe, nato a Capizzi nel 1968, residente a Leonforte,
poiché colpito da ordinanza di applicazione della misura cautelare personale della custodia in carcere in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari cui lo stesso era sottoposto già dal 4 febbraio 2013.
La misura cautelare della custodia in carcere è stata disposta dal GIP presso il Tribunale di Caltanissetta in quanto FASCETTO Giuseppe, nel periodo di sottoposizione agli arresti domiciliari, ha violato gli obblighi imposti dallo stesso GIP.
Il 20 luglio 2012, il FASCETTO era stato tratto in arresto, unitamente ad altre tre persone, nell’ambito della “operazione”antimafia denominata “Sole Nero”, condotta dalle Squadre Mobili di Caltanissetta ed Enna, per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione ed usura.
D.I.G.O.S.
Ha curato con ogni scrupolo la verifica di ogni informazione utile a fini della tutela dell’ordine pubblico, mantenendo costanti i rapporti con enti, sindacati ed associazioni, al fine di rendere ancora più proficuo il canale di intermediazione ed informativo con le Istituzioni. Ampia la sfera d’azione e d’intervento che ha visto il personale della D.I.G.O.S. impegnato su vari fronti, come di seguito specificato.
- SITUAZIONE DELL’ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA
Nel corso del periodo in esame, sono state costantemente seguite e monitorate le proteste inscenate da varie categorie lavorative, tra le quali quelle degli operatori ecologici, dei dipendenti di case di riposo, dei lavoratori del settore forestale, dei dipendenti precari degli Enti locali, degli operatori del settore della formazione professionale, dei dipendenti di cooperative di servizi, degli operai di diverse fabbriche, degli imprenditori edili, agricoli e del settore dei trasporti, degli operatori del settore della sanità.
Centinaia, inoltre, sono le persone che, attualmente, vivono grazie agli ammortizzatori sociali, ovvero si trovano in cassa integrazione ed in mobilità. A ciò si aggiunge la crisi che continua a colpire numerose aziende della media e piccola distribuzione. Tutte le rivendicazioni in parola hanno avuto ad oggetto la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sollecito pagamento delle spettanze arretrate e, in generale, la risoluzione delle numerose vertenze lavorative in essere. Attive, pure, varie Associazioni dirette alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Sono state seguite, inoltre, le varie forme di protesta messe in atto dagli studenti universitari e delle scuole medie superiori, contro i tagli finanziari al settore. In nessun caso di sono verificati episodi di intolleranza tali da arrecare pregiudizio all’ordine ed alla sicurezza pubblica, né tantomeno si sono registrate infiltrazioni estremiste.
- MANIFESTAZIONI SPORTIVE
L’Ufficio, costantemente impegnato nella prevenzione e nella repressione delle condotte connotate da violenza antisportiva in seno alle discipline presenti in ambito provinciale, ha, altresì, raccolto gli elementi informativi necessari affinché in occasione di taluni incontri cosiddetti “a rischio” venisse inibita la cosiddetta trasferta in campo ospite, concorrendo, pertanto, con successo, al mantenimento ottimale dell’ordine pubblico. Nel corso dell’anno, si è verificato un episodio di violenza, registrato il 21 settembre 2013, che ha condotto all’emissione nei confronti di un soggetto del DASPO per il periodo di anni 3 ed un altro episodio che ha comportato l’emissione del DASPO della durata di un anno.
- EVERSIONE INTERNA E TERRORISMO INTERNAZIONALE
Nell’intero territorio provinciale proseguono da parte di questa DIGOS, anche alla luce delle rinnovate emergenze di carattere nazionale ed internazionale, gli opportuni servizi e le attività informative ed investigative volte a prevenire ogni atto terroristico o eversivo e comunque ogni fenomenologia riconducibile a tale ambito, peculiarmente attraverso l’aggiornamento continuo dei dati relativi ai soggetti già gravitanti nelle aree estremistiche e l’intensificazione di specifiche iniziative.
-VICENDE LEGATE ALLE COMUNITA’ STRANIERE
Complessivamente, gli stranieri regolarmente residenti in questa provincia con permesso di soggiorno sono circa 1.000. Presenti pochissimi soggetti provenienti dalle aree geografiche definite a rischio. Per quanto concerne il loro inserimento lavorativo essi hanno, per lo più, rapporti di lavoro a tempo determinato nei settori dell’agricoltura, della pastorizia e nella collaborazione ed assistenza domestica. Marginale rimane la delittuosità di specie. In relazione alle iniziative mirate all’inclusione degli stranieri presenti sul territorio, da segnalare la presenza attiva di varie Associazioni locali volte a favorire l’inserimento nel mondo lavorativo degli immigrati e la loro integrazione nel tessuto locale, ad organizzare corsi d’insegnamento della lingua italiana, attività di doposcuola rivolta ad alunni delle scuole elementari e medie figli di cittadini extra-comunitari e a concretizzare iniziative dirette al “superamento” delle diversità di lingua e di cultura.
- ATTIVITA’ DI P.G.
Nel campo della polizia giudiziaria di specifica competenza, infine, durante il 2013, sono state espletate numerose indagini, sia d’iniziativa che su delega dell’Autorità Giudiziaria, particolarmente nel settore dei delitti contro la Pubblica Amministrazione, che hanno comportato complessivamente il deferimento di 69 persone.
Tra le attività di maggior rilievo vanno menzionate le seguenti:
§ Nel mese di gennaio, al termine di peculiare attività investigativa, sono state deferite all’A.G., per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale commessa dal privato in concorso, nr. 10 persone che organizzavano corsi di formazione.
§ Nel mese di maggio, a conclusioni di indagini, sono state deferite, per truffa aggravata continuata in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni di un Ente previdenziale, 21 persone, fatti riferibili alla fittizia assunzione di lavoratori agricoli ai soli fini del conseguimento delle indennità per malattia e/o disoccupazione, che avevano complessivamente fruttato, dal 2008 al 2013, la somma 400 mila euro circa, somma per la quale sono state attivate le procedure di recupero.-
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UFFICIO PREVENZIONE GENERALE E SOCCORSO PUBBLICO
Ha costantemente effettuato servizi di prevenzione e controllo monitorando tutte le aree cittadine ed extraurbane. In tale contesto, venivano tratti in arresto diversi soggetti e denunciati altri, e posti in essere innumerevoli interventi soccorso pubblico.
Questo il bilancio dell’anno appena trascorso.
Persone tratte in arresto nr.12:
- di cui nr. 4 su ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’Operazione Guida Sicura unitamente alla Squadra Mobile –
- nr. 4 per reati di furto e danneggiamento aggravato–
- nr. 3 per furto aggravato e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere
- nr.1 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Persone denunciate in stato di libertà nr.113 per vari reati.
Controllate nr. 1079 persone sottoposte al regime della detenzione domiciliare e/o sottoposte a Misure di Prevenzione.
Le pattuglie delle Volanti hanno effettuato nr. 603 posti di controllo, monitorando, complessivamente, nr. 4.792 persone e nr. 2.827 veicoli.
Sono state elevate complessivamente circa 232 contravvenzioni al C.d.S..
Nell’ambito dei progetti di promozione della legalità, sono stati effettuati circa 6 incontri nelle scuole dell’ennese, ove sono state diverse tematiche, quali: educazione stradale – legalità in genere e inoltre sono stati trattate tematiche differenti quali il rispetto ambientale con incontri organizzati dalle Associazioni “Legambiente” e “Libera”-
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DIVISIONE DI POLIZIA AMMINISTRATIVA E SOCIALE
Diverse le attività disimpegnate dalla Squadra di Polizia Amministrativa attiva presso la Divisione finalizzate al controllo del rispetto della normativa di settore in materia di armi, titoli, autorizzazione e licenze di polizia.
Questi, in sintesi, i dati.
Attività |
Nr. |
Note |
Persone deferite all’A.G. |
6 |
N° 2 per lesioni colpose a seguito di infortunio sul lavoro
N° 2 per disturbo alla quiete e al riposo delle persone a mezzo di strumenti musicali; N° 1 per minaccia grave; N° 1 per appropriazione indebita. |
Controlli amministrativi presso pubblici esercizi |
17 |
Pub – sale giochi- locali con trattenimenti musicali – Compro oro – Commercio su aree pubbliche |
Violazioni amministrative contestate |
5 |
Per l’attività di cui sopra. |
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DIVISIONE POLIZIA ANTICRIMINE
Ha effettuato attività di controllo nei confronti di tutte quelle persone sottoposte a misure di prevenzione e misure di sicurezza, e ad altre misure limitative della libertà personale. Nel contesto di detta attività, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria alcuni soggetti che si sono resi inadempienti rispetto alle prescrizioni imposte dalla misura della sorveglianza speciale di P.S. cui erano sottoposti.
Questi i dati relativi all’attività svolta dall’Ufficio nel corso del 2013:
n. 4 proposte per l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.;
- n. 53 avvisi orali;
- nr. 31 fogli di via obbligatori;
- n. 2 DASPO;
- n. 7 ammonimenti;
- n. 435 informative antimafia;
- n. 2 accessi ai cantieri;
- nr. 240 informative dirette all’autorità giudiziaria;
Importante e delicata l’attività svolta dall’Ufficio Minori della divisione, che ha svolto un’attività di raccordo e collaborazione con i servizi sociali dei comuni della provincia di Enna. In particolare, ha fornito il proprio apporto nei casi in cui minorenni in difficoltà presentavano delle problematiche tali da richiedere l’intervento della polizia di stato oltre ad apportare ausilio in caso di ricoveri presso appositi istituti di accoglienza, disposti dal tribunale per i minorenni. L’ufficio in questione, inoltre, ha esercitato intensa attività di indagine e accertamento in presenza di apposite deleghe da parte del tribunale per i minorenni in ordine a disagi familiari e ambientali di minori o in occasione di richieste di adozione presentate dai cittadini.
Costante è pure l’aggiornamento della posizione di quei soggetti ritenuti contigui ad ambienti mafiosi nella provincia ennese, disimpegnato dalla Sezione Informativa, e il monitoraggio delle posizioni al fine di proporli per una delle misure di prevenzione ex lege, e sottoporli ad un controllo più pervicace volto a contenerne la pericolosità sociale, in tale direzione è l’attività dell’Ufficio Misure di Prevenzione; incessante anche l’attività volta a prevenire eventuali inquinamenti mafiosi nel settore imprenditoriale in genere, ed in particolare nel campo degli appalti delle opere pubbliche. In tale contesto, si inserisce la costante attività svolta dalla “Sezione Informativa Antimafia”, con la stesura e redazione di numerosissime informative antimafia.
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GABINETTO DI POLIZIA SCIENTIFICA
A supporto delle molteplici attività di polizia giudiziaria, quale fondamentale contributo allo svolgimento delle attività investigative, deve ricordarsi il prezioso apporto specialistico fornito dagli appartenenti al gabinetto provinciale di polizia scientifica, che, con il loro fondamentale lavoro di repertazione in sede di sopralluogo sulla scena del crimine, consentono la raccolta di prove e indizi per individuare gli autori dei reati.
Inoltre, in ogni Commissariato della Provincia è presente un posto di fotosegnalamento, che, attraverso il peculiare apporto specialistico investigativo, supporta, analogamente al Gabinetto provinciale, gli uffici territoriali distaccati.
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UFFICIO IMMIGRAZIONE
Per la peculiarità delle attribuzioni del settore “Immigrazione”, l’Ufficio è stato impegnato, in prima linea, nei rapporti con i cittadini extracomunitari che hanno formalizzato la loro presenza sul territorio italiano; ha curato il rilascio ed il rinnovo di un considerevole novero di permessi di soggiorno, sfruttando al meglio la nuova procedura per il rilascio del P.S.E., ponendo in essere una meticolosa attività di verifica e controllo dei requisiti, in capo ai richiedenti il titolo di Polizia.
Si è proceduto ad eseguire numerose espulsioni ed allontanamenti di cittadini, stranieri e comunitari, non in regola con le norme disciplinanti il soggiorno sul T.N..
Ad ogni buon fine, si riporta, qui di seguito, uno schema che riflette, nel dettaglio, l’attività amministrativa dianzi menzionata:
TIPOLOGIA | Q.tà |
Cittadini stranieri accompagnati all’Ufficio Immigrazione | 21 |
Decreti di espulsione eseguiti con accompagnamento coatto alla frontiera | 4 |
Decreti di espulsione eseguiti con Ordine del Questore | 12 |
Trattenimenti presso i CC.II.EE. | 4 |
Richieste di riconoscimento status rifugiati | 44 |
Permessi di soggiorno rilasciati per “motivi umanitari” | 81 |
Permessi di soggiorno rilasciati per altri motivi | 424 |
Istanze di rilascio di permesso di soggiorno, trattati con richiesta di integrazione | 89 |
Istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno, trattati con richiesta di integrazione | 379 |
Istanze di rilascio dei permessi di soggiorno rifiutate | == |
Istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno rifiutate | == |
Permessi di soggiorno CE, per soggiornanti di lungo periodo | 94 |
Istanze di ricongiungimento familiare trasmesse dal S.U.I. | 22 |
Istanze di rilascio N.O. per lavoro subordinato trasmesse dal S.U.I. | 30 |
Istanze di naturalizzazione | 17 |
Istanze di cittadinanza | 12 |
Cittadini comunitari allontanati con intimazione a lasciare il T.N. entro un mese dalla notifica del provvedimento | 10 |
Decreti di allontanamento eseguiti con accompagnamento coatto alla frontiera | 1 |
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In provincia, è stata costante l’attività di prevenzione, controllo e repressione svolta dalle articolazioni territoriali della Questura, presidi di pubblica sicurezza, così come l’attività volta al mantenimento dell’ordine pubblico.
COMMISSARIATO DI P.S. DI PIAZZA ARMERINA
Nel corso dell’anno in esame il Commissariato di P.S. armerino ha assicurato l’attività di prevenzione, attraverso il disimpegno di articolati servizi di controllo sul territorio, riportando i seguenti risultati:-
ATTIVITA’ di PREVENZIONE
Nel Corso dell’anno in esame il Commissariato di P.S. ha assicurato l’attività di prevenzione attraverso articolati servizi di controllo del territorio, tra cui diversi servizi straordinari conseguendo i seguenti risultati:-
-Posti di controllo: nr.303
-Persone identificate: nr.1754
-Automezzi controllati: nr. 1182
-Contravvenzioni al C.d.S.: nr. 77
Sono stati inoltre disimpegnati specifici servizi di controllo degli esercizi pubblici con i seguenti risultati:-
-Esercizi Pubblici controllati:- nr.20
-Violazioni amministrative contestate nr.14
Al fine di favorire la diffusione della cultura della legalità, l’Ufficio ha preso parte ad alcuni convegni e conferenze.
Sono stati disimpegnati altresì mirati servizi di contrasto dei fenomeni legati all’evoluzione della minaccia terroristica.
ATTIVITA’ di REPRESSIONE
Nell’ambito dell’attività di repressione, sono state deferite, complessivamente, alle competenti Autorità Giudiziarie, nr. 130 persone per vari reati.
Sono state eseguite, complessivamente, nr. 51 perquisizioni personali e/o locali, a vario titolo (in flagranza di reato ai sensi dell’art.352 c.p.p., in esecuzione di Provvedimenti emessi dall’A.G. per numerosi reati, in materia di armi, ai sensi dell’art.41 del T.U.L.P.S. ed ai sensi dell’art L.152/75, e in tema di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art.103 del D.P.R. 309/90), di cui nr. 08 con esito positivo, ponendo in sequestro corpi di reato pertinenti ai fatti per cui si è proceduto.
In materia di consumo di sostanze stupefacenti, sono state contestate nr. 4 violazioni dell’art.75 del D.P.R. 309/90.
Complessivamente, in esecuzione di Ordinanze Custodiali- Ordini Custodiali per definitivi pena (nr.10) ed in flagranza di reato ( nr.02), sono state arrestate nr.12 persone, responsabili di vari reati contro il patrimonio, la persona ed altro.
Tra le attività di rilievo si segnalano:-
Furti:-
A seguito di un furto in appartamento consumato in data 28.02.2013 sono stati individuati quali responsabili 4 soggetti.
A seguito del furto aggravato consumato tra il 02 ed il 04 febbraio 2013 ai danni dell’Istituto Professionale per Servizi Sociali “ Matilde Quattrino” sito in Contrada Santa Croce- Tredici Finestre – occasione in cui sono state asportate varie attrezzature di laboratorio, a seguito di articolate indagini, il successivo 27 marzo 2013 sono stati deferiti alla competente A.G. tre soggetti, gravemente indiziati quali esecutori materiali del furto, ed un altro soggetto per il reato di ricettazione di parte di detta refurtiva.
-In data 07.05.2013 è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, il pregiudicato:-
-LA ROSA Massimiliano nato a Piazza Armerina nel 1977, ivi residente, poiché colto nella flagranza del delitto di furto aggravato in danno di uno stabile appartenente al Comune di Piazza Armerina. Nella circostanza, il predetto veniva trovato in possesso di diversi materiali ed attrezzature che, ritenute di provenienza illecita, venivano poste in sequestro, pertanto si contestava al predetto anche il delitto di ricettazione..
-Ricettazione-
Nell’ambito dell’attività investigativa espletata in ordine ad un furto in abitazione, lo scorso mese di marzo è stato deferito per il delitto di ricettazione un soggetto di Piazza Armerina.
-Rapine ai danni di persone anziane-
A seguito di una serie di rapine e/o scippi ai danni di persone anziane, aggredite su strada nel periodo compreso tra i mesi di agosto e ottobre del 2013, sono state espletate complesse attività investigative che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di due soggetti armerini.
-Reati commessi da cittadini stranieri-
In data 01.03.2013 è stato deferito in stato di libertà un cittadino romeno per il reato di truffa.
In data 14.06.2013 è stato deferito altro soggetto romeno domiciliato a Piazza Armerina poiché gravemente indiziato dei reati di lesioni personali e rapina in danno di connazionale.
In data 07.09.2013 è stato deferito altro soggetto straniero per essersi reso responsabile del reato previsto e punito dall’art.496 c.p. ( False dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri);
In data 20/09/2013, a seguito di mirata attività di P.G., sono stati deferiti due cittadini di nazionalità rumena perché in concorso tra loro, ai sensi degli artt.110 e 697 c.p., detenevano presso la loro abitazione, n.1 scimitarra per la quale è previsto l’obbligo della denuncia di detenzione ai sensi dell’art.38 del T.U.L.P.S., uno dei due è stato altresì deferito in concorso con un terzo connazionale i sensi degli artt.110 e 648 c.p., per il reato di ricettazione di materiali di presumibile provenienza illecita.
-Reati in materia di libertà personale-
-A seguito di riservata attività investigativa, lo scorso mese di aprile è stato deferito in stato di libertà un soggetto di Piazza Armerina poiché indiziato di violenza sessuale, ai sensi dell’art.609 bis c.p., in danno di:-
-Omicidi-
In data 25.09.2013, a seguito dell’omicidio di ABATI Calogero, le tempestive indagini espletate dall’ Ufficio e dalla Squadra Mobile di Enna, consentivano di porre in stato di fermo di indiziati di delitto, in esecuzione del provvedimento emesso dal P.M. competente:-
-PUGLISI CANNAROZZO Guglielmo e PUGLISI CANNAROZZO Vincenzo di Guglielmo ritenuti responsabili dell’omicidio in argomento.
MISURE DI PREVENZIONE
Sono stati proposti al Questore di Enna:-
Per l’irrogazione dell’Avviso orale nr. 3 soggetti;
Per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S. nr. 2 soggetti;
Per l’irrogazione del rimpatrio con F.V.O. nr. 9 soggetti.
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COMMISSARIATO DI P.S. DI NICOSIA
Nel corso dell’anno in esame il Commissariato di P.S. di Nicosia è stato impegnato nell’attività di prevenzione, repressione e controllo del territorio.
1. Attività di maggior rilievo che anno avuto maggior impatto sull’opinione pubblica:
- In data 10.01.2013, a seguito di perquisizione ex art. 41 T.U.L.P.S., venivano tratti in arresto, unitamente a Personale della Squadra Mobile di Enna, in flagranza dei reati di cui agli artt. 110, 453 comma 1 nr. 4 e 648 c.p., BARBERI Salvatore, nato nel 1969 e IMPELLIZZERI Serafino, nato Troina nel 1970. Gli stessi, titolari di una ditta di noleggio apparecchi elettronici da gioco ed affittuari di un locale ove detengono i suddetti apparecchi in disuso, ubicato a Troina, venivano trovati in possesso di nr. 120 banconote false, da euro 20,00 ciascuna, per un valore complessivo di euro 2.400,00, occultate all’interno di una macchinetta cambia monete posta nel predetto locale;
- in data 8 febbraio 2013, LA GIOIOSA Santo, nato nel 1962, pluripregiudicato, sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare con permesso di uscire dalle ore 10.00 alle ore 12.00, all’atto del controllo da parte del personale dipendente non si rendeva regolarmente reperibile. Immediatamente rintracciato, veniva arrestato e posto a disposizione della locale A.G. per il reato p.e p. dall’art. 385 commi 1° e 3° c.p.. A seguito di processo per direttissima, il Giudice convalidava l’arresto e ne disponeva il trasferimento presso la locale Casa Circondariale.
- In data 19.02.2013, al termine di un’approfondita attività di indagine, venivano deferiti in stato di libertà alla competente A.G. per il reato p. e p. dall’art. 595 C.P.:
L. B.M., nato nel 1964;
C. P. A., nato nel 1977.
- In data 20 marzo 2013 si dava esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare nr. 816/2011 R.G.N.R. e nr. 751/2012 R.G. Gip, emessa in data 14.3.2013 dal G.I.P. presso il Tribunale di Nicosia nei confronti di:
BERNA NASCA Giandomenico, nato nel 1993, sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Capizzi;
CALANDRA SEBASTIANELLA Davide, classe 1993,sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Capizzi;
CATANIA CERRO Giacomo, classe 1984, sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Capizzi;
FASCETTO Massimo Giacomo, classe 1990, sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Capizzi;
FASCETTO SIVILLO Francesco, nato nel 1990, sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Capizzi;
LA BLUNDA Alfio, classe 1993, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza;
LA BLUNDA Rosario, classe 1989, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza.
MAGGIO Nicolò, nato nel 1989, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza;
MIGLIORE Giuseppe, classe 1989, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione al Commissariato di P.S. di Nicosia alle ore 17.00 di ogni giorno;
MINISSALE Alessandro, classe 1991, sottoposto alla misura cautelare dell’ obbligo di presentazione al Comando Stazione CC. di Regalbuto, alle ore 09.00 e alle ore 17.00 di ogni giorno;
VENEZIA Luca, classe 1990, sottoposto alla misura cautelare del divieto di allontanamento senza autorizzazione del Giudice dal territorio del Comune di Nicosia.
L’attività delegata di cui sopra scaturiva da una complessa attività di indagine, realizzata da quest’ufficio con gli strumenti investigativi tipici, quali l’intercettazione di conversazioni telefoniche e tra presenti, che consentiva, in data 5 marzo 2012, il deferimento in stato di libertà alla competente A.G. di nr. 23 soggetti, tutti coinvolti, secondo variegati profili di responsabilità penale, in attività illecite concernenti la detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
- In data 05.05.2013, TIMPANARO Orazio, classe 1992, soggetto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, all’atto del controllo da parte di personale dipendente veniva trovato al di fuori della propria abitazione. Lo stesso veniva pertanto tratto in arresto per il reato di cui all’art 385 C.P. (evasione) e condotto presso la Casa Circondariale di Nicosia.
- In data 24.05.2013, al termine di un’accurata attività d’indagine, realizzata nell’ambito di Procedimento Penale, l’ufficio deferiva in stato di libertà alla competente A.G. per i reati p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110 e 648 c.p.:
B. M. e D. B. G. I. (Fatti accertati dal mese di settembre 2012 al mese di marzo 2013).
-In data 11.08.2013, personale in servizio di volante 113 traeva in arresto, in flagranza dei reati di minaccia, lesioni e maltrattamenti in famiglia, I. P.,classe ’66.
-In data 26.08.2013 personale dipendente interveniva sul cavalcavia che conduce in quella c.da Indovino, luogo nel quale un passante aveva segnalato la presenza di un soggetto che stava per tentare il suicidio; questi si trovava arrampicato su di un albero, con una corda intorno al collo e con in mano una tanica contenente benzina; gli agenti intervenuti intraprendevano una complicata opera di convincimento, riuscendo infine a persuaderlo dal desistere nel suo intento suicida.
-In data 10.09.2013 venivano deferiti alla locale A.G. per il reato di interruzione di pubblico servizio circa 100 soggetti, nonché gli intestatari di alcuni veicoli, che ostruivano il passaggio e lo svolgimento dei lavori di trasferimento dei fascicoli presso il Tribunale di Enna.
-In data 27.09.2013 personale in servizio di Volante 113 traeva in arresto in flagranza dei reati di resistenza, violenza ed oltraggio a Pubblico Ufficiale, guida senza patente e sotto l’effetto di sostanze alcoliche nonché furto di autovettura, il cittadino rumeno TIRNAUCEANU Daniel, classe 1969, Il P.M. di turno ne disponeva in seguito la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
-In data 20.10.2013 personale dipendente, congiuntamente a personale della Squadra Mobile di Enna, traeva in arresto, in flagranza dei reati di furto aggravato di nr. 36 ovini, nonché di maltrattamento ed uccisione di animali:
PRIVITERA Giuseppe,
PRIVITERA Salvatore,
GRASSO Biagio Salvatore,
IANNITELLO Angelo.
Nella commissione di tali reati i malviventi si introducevano anche in una casa rurale, antistante un ovile, agro di Troina, danneggiandone la porta di ingresso ed asportando dall’interno attrezzature agricole ed elettrodomestici.
-In data 10.11.2013, a seguito di intervento per lite, veniva arrestato in flagranza dei reati di resistenza e lesioni a P.U., il cittadino rumeno ROTARU Ciprian, classe ‘79.
-In data 3 dicembre 2013, personale dipendente traeva in arresto due soggetti che poco prima avevano compiuto un borseggio ai danni di un anziano del luogo, in seguito identificati per:
MIRABELLA Gaetano, classe 1955;
CARDACI Ihor, nato nel 1991.
Controlli del territorio
In corso d’anno sono stati effettuati nr. 1467 controlli a persone sottoposte ad arresti domiciliari, misure di sicurezza e benefici processuali.
Sono stati effettuati nr.1054 posti di controllo, identificate nr 13120 persone, controllati nr. 3238 veicoli, elevate nr.228 contravvenzioni al C.D.S.
Iniziative che ha visto impegnato quest’ufficio in attività esterne.
Il Dirigente dell’ufficio ha partecipato, unitamente all’amministrazione comunale ed alle associazioni dei commercianti, a diverse conferenze, anche al fine di contrastare il fenomeno dell’alcolismo tra i giovani; svariati incontri sono stati effettuati anche nelle scuole con l’ausilio di personale dipendente in materia di alcol, droga e bullismo; in ultimo, è stata espletata attività di controllo del lavoro “in nero” e dei giochi illeciti nel distretto.
COMMISSARIATO DI P.S. DI LEONFORTE
Nel corso dell’anno in esame il commissariato di P.S. di Leonforte ha assicurato un’efficace attività di prevenzione, attraverso il disimpegno di articolati servizi di controllo sul territorio.
operazioni di p.g. di maggior rilievo.
Persone arrestate o denunciate
In data 10/01/2013 PIZZUTO Enrico, nato a Leonforte nel 1975, ivi residente;
In data 10/01/2013 BANNO’ Giuseppe, nato nel 1990 a Leonforte, ivi residente.
Arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, perché venivano trovati in possesso di un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo “Marijuana” per un peso lordo di Kg 1,05 ed inoltre al PIZZUTO, veniva sequestrato un involucro in cellophane trasparente, contenente cocaina per un peso lordo di grammi 6,2 circa, custodito all’interno della custodia in plastica di un bilancino digitale di colore grigio.
In data 17/01/2013 MICELI Placido Alex, nato a Leonforte nel 1994 ed ivi;
In data 17/01/2013 ABDELHEDI Hedi, nato a Leonforte nel 1994 ed ivi residente.
Arrestati per detenzione ai fini di spaccio si sostanza stupefacente. Veniva sottoposto a sequestro una busta in cellophane di colore bianco contenente della sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso di circa 129 grammi.
In data 17/01/2013 C. P. nato a Palermo nel 1990, ivi residente, denunciato per truffa.
In data 23/01/2013 A.A., , denunciato per truffa.
In data 23/01/2013 R. N., nato a Leonforte nel 1983, ivi residente, denunciato per porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere e danneggiamento.
In data 05/02/2013 C. A., nato ad Agira nel 1972 ed ivi residente, denunciato per truffa continuata.
In data 21/02/2013 S. I., nato ad Agrigento, ivi residente; denunciato per truffa
In data 21/02/2013 DI FAZIO Giuseppe, nato a Leonforte nel 1961 ed ivi residente, arrestato per esecuzione pena su disposizione A.G. .
In data 08/03/2013 R.G. denunciato per furto con destrezza.
In data 11/03/2013 ZARBO Riccardo Giuseppe, nato a Leonforte nel 1988 e residente ad Agira, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di 2.839 grammi di sostanza stupefacente di tipo “marijuana” e n.15 e detenzione illegale di proiettili cal.7.65.
In data 12/03/2013 B. E., denunciato per minacce, danneggiamento, lesioni, ingiurie e violenza privata.
In data 12/03/2013 L. D., denunciato per violenza privata, minacce ed ingiurie.
In data 19/03/2013 B. F. , denunciato per violazione obblighi assegni familiari.
In data 19/03/2013 CASTROGIOVANNI Daniele, classe 1973, e LA FERRARA Angelo, classe 1972, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di un involucro di cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo “cocaina” del peso lordo di grammi 10,3 circa, di due pezzi di sostanza stupefacente, verosimilmente del tipo “hascisc”, del peso totale netto di circa 30,6 grammi; un involucro in cellophane contenente stupefacente del tipo “cocaina” del peso di grammi 0,4 circa.
In data 22/04/2013 MICELI Giuseppe nato a Leonforte nel 1979 ed ivi residente, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana” per un peso complessivo di circa 10,5.
In data 30/04/2013 R. L., denunciato per truffa.
In data 02/05/2013 L. B. G., denunciato per fuga a seguito di incidente stradale con feriti.
In data 03/05/013 B. M., denunciato per porto abusivo di strumenti atti ad offendere.
In data 07/05/2013 G.A., denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, per un peso complessivo di grammi 18.
In data 20/05/2013 S. F. denunciato per furto e danneggiamento.
In data 21/5/2013 T. S., denunciato per lesioni.
In data 21/05/2013 L. A. denunciato per lesioni.
In data 23/05/2013 G. M., denunciato per violazione obblighi familiari.
In data 24/05/2013 U. V., denunciato per art 334 e 339 C.P..
In data 29/05/2013 P. D., denunciato per lesioni.
In data 29/05/2013 A. G., denunciato per accesso abusivo a sistema informatico.
In data 13/06/2013 R. F., denunciato per percosse e minaccia.
In data 18/06/2013 in Esecuzione all’O.C.C.C. emessa dalla D.D.A. di Caltanissetta e dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, operazione denominata “Nickname” per art. 73 e 74 del D.P.R. 309/90:
1. CUCCIA Pietro, classe 1972;
2. SCAMINACI Massimiliano classe 1977.;
3. AMATO Pietro, classe 1990, ;
4. BALSAMO Francesco, classe 1970,
5. BONANNO Giuseppe Salvatore, classe 1986, ;
6. BUSCEMI Sebastiano, classe 1986, ;
7. CAMMARATA Natale, classe 1979;
8. CHIOVETTA Adriano Sebastiano, classe 1985, ;
9. CUCCIA Giuseppe, classe 1975 ;
10. DI BUA Francesco, classe 1979;
11. GAZZO Paolo, classe 1973;
12. GAZZO Filippo, classe 1988;
13. LICCARDI Salvatore, classe 1971;
14. MANGIONE Natale, classe 1987;
15. MESSINA Daniela, classe 1975;
16. MINNI’ Enzo, classe 1983;
17. MINNI’ Giuseppe, classe 1976;
18. MINNI’ Giuseppe, classe 1983;
19. MINNÌ Maria Antonella, classe 1986;
20. MINNI’ Mario, classe 1962;
21. MURATORE Filippo, classe 1988;
22. MUSUMECI Alessio, classe 1990;
23. MUSUMECI Francesco, classe 1988;
24. MUSUMECI Michele, classe 1966 ;
25. NACETO Mario, classe 1992;
26. NACETO Sebastiano, classe 1966;
27. PALMISANO Venerina, classe 1967;
28. PISTONE Filippo, classe 1989, ;
29. PRESTIFILIPPO CIRIMBOLO Nicolò, classe 1986, ;
30. RACCUGLIA Filippo, classe 1989;
31. RAPISARDA Santa, classe 1970;
32. RUSSO PAPO Domenico, classe 1984;
33. SAMBATARO Biagio, classe 1956;
34. SIGNORELLI Rosanna, classe 1972;
35. SURIANO Angelo, classe 1991;
36. VALENTI Fabio, classe 1987;
37. ARCIDIACONO Giovanni, classe 1972;
38. RUBULOTTA Ignazio, classe 1970;
39. NASELLI Angelino, classe 1976;
40. PAGANO Francesco, classe 1976;
41. FISCELLA Michele Angelo, classe 1974 ;
42. B. M., classe 1994, minorenne all’epoca dei fatti;
43. C. C., classe 1993, minorenne all’epoca dei fatti;
44. G. S., classe 1994, minorenne all’epoca dei fatti;
45. R. F., classe 1993, minorenne all’epoca dei fatti;
46. T. S., classe 1993, minorenne all’epoca dei fatti.
In data 19/6/2013 LICCIARDO Salvatore Domenico, classe 1985, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente verosimilmente, marijuana di tipo “Skunk”, del peso complessivo di grammi 180 circa ed un bilancino digitale di precisione.
In data 08/07/2013 M. T., classe 1964, denunciato per minacce e lesioni.
In data 08/07/2013 D. D. D., denunciato per pascolo abusivo.
In data 22/07/2013 C. R., denunciato per truffa.
In data 03/08/2013 M. F. G. classe 1955, denunciato per minacce ed ingiurie.
In data 14/08/2013 C. I., classe 1982, denunciato per art. 388 C.P..
In data 14/08/213 M. S., denunciato per art. 388 e 570 C.P..
In data 21/08/2013 V. A., classe 1967, denunciato per lesioni, violazione domiciliare e mancata assistenza familiare;
In data 05/09/2013 F. A., classe 1937, denunciato per art. 612 e 4 Legge 110/1975.
In data 20/09/2013 Esecuzione fermi di P.G. operazione denominata “Homo Novus”, congiunta con la Squadra Mobile di Enna, per i reati di cui artt. 416 bis e 624 e 624 C.P. emessi dalla D.D.A. di Caltanissetta.
1. FIORENZA Giovanni, classe 1959;
2. FIORENZA Alex, classe 1982, ;
3. FIORENZA Saimon, classe 1984;
4. ARMENIO Mario, classe 1956;
5. VIVIANO Giuseppe, classe 1960.;
6. GUISO Nicola, classe 1975;
7. COCUZZA Gaetano, classe 1987, ;
8. MONSU’ Angelo, classe 1970.
In data 22/10/2013 F. W., denunciato per danneggiamento e art. 4 L.110/75.
In data 28/0/2013 S. S., , denunciato per artt. 570 e 572 C.P..
In data 31/10/2013 P C, denunciato per art. 388 e 570 C.P..
In data 05/11/2013 D. M.P., denunciato per omissione di soccorso.
In data 06/11/2013 L.F., denunciato per art. 646 C.P..
In data 18/11/2013 M. A. denunciato per maltrattamenti in famiglia, lesioni e ubriachezza.
In data 27/11/2013 MONZU’ Maurizio, classe 1973, arrestato per esecuzione pena su mandato A.G..
In data 30/11/2013 F. F. 1984 denunciato per lesioni e minacce.
In data 30/11/2013 L. C., denunciato per viol. Art. 678 C.P..
In data 30/11/2013 G. N., denunciato per lesioni, minacce e violenza privata.
Sequestri
- In data 30/11/2013, venivano sequestrati: Nr. 1 scatola Mega Party con all’interno nr.2 confezioni Beach Party da gr.200 ciascuno, nr.2 confezioni Gold Party da gr.180, nr.1 confezione Music Party da gr.150 e nr.1 confezione Rave Party da gr.500;
Nr.3 confezioni Music Party da gr. 150 ciascuna;
Nr.2 confezioni Disco Party da gr.300 ciascuna;
Nr.5 confezioni Cocktail Party da gr.100 ciascuna.
Controlli sul territorio
Ø Effettuati 4439 controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari;
Ø concretati 2219 controlli a persone sottoposte alla misura della sorveglianza speciale;
Ø realizzati 359 posti di controllo, controllati 965 veicoli, identificate 1360 persone, elevate 80 contravvenzioni al C.d.S. ed eseguite 151 perquisizioni;
Ø effettuati n. 2 fermi amministrativi di veicolo.
Attività esterne
Nel corso del corrente anno, nell’ambito dell’attività di prossimità del Commissariato, per la diffusione della cultura della legalità, personale dipendente, ha partecipato ad un incontro con gli studenti del Liceo Classico “Vaccalluzzo” di Leonforte.
CONTROLLI PER LAVORO NERO:
In data 18.04.2013 controllata ditta con personale dell’ispettorato del Lavoro di Enna che procedeva nei confronti di nr. 3 lavoratori in nero.
SEZIONE POLIZIA STRADALE
Schematicamente, appare opportuno segnalare anche l’attività della Polizia Stradale – Sezione di Enna e dei dipendenti Distaccamenti disimpegnata nel corso del 2013.
PATTUGLIE EFFETTUATE | 3269 |
VEICOLI CONTROLLATI | 20263 |
PERSONE CONTROLLATE | 21358 |
PERSONE CONTROLLATE CON ETILOMETRO | 19600 |
INFRAZIONI RILEVATE | 9235 |
SOCCORSI EFFETTUATI | 620 |
INCIDENTI RILEVATI | 236 |
PERSONE DENUNCIATE | 159 |
PERSONE ARRESTATE | 9 |
Nella circostanza, si rileva che il 07.02.2013, personale dipendente della Sezione di Polizia Stradale ha effettuato il fermo di P.G. di 7 soggetti accusati dei reati di furto, tentato furto aggravato, danneggiamento e ricettazione nei confronti della ditta STRADE 2008 srl di Enna, nonché per il possesso di due autovetture compendio di furto. Attività effettuata con la collaborazione con Squadra Mobile e dell’UPGSP della Questura di Enna.
In data 19.04.2013 personale di questa Sezione procedeva all’arresto di due soggetti, poiché accusati di detenzione ai fini dello spaccio di 1.008 grammi di marijuana.
SEZIONE POLIZIA POSTALE
La Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Enna ha disimpegnato diverse attività nel segno della prevenzione e repressione dei cosiddetti reati informatici. Questi i numeri.
Ø Persone denunciate nr.09 per truffe, frode informatica e uno per detenzione materiale pedopornografico;
Ø Perquisizioni nr.01;
Ø Sequestri nr.03 hard disk;
Ø Incontri con le scuole nr. 03.
In relazione alla complessa attività espletata dalla Polizia di Stato nella provincia di Enna, nel corso del 2013, particolare menzione meritano gli innumerevoli servizi ordinari e straordinari di controllo del territorio, fortemente voluti dal Sig. Questore dr. FERDINANDO GUARINO, disimpegnati in ambito extraurbano. Tali controlli, svolti anche con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, hanno visto impegnate in prima linea le pattuglie della squadra mobile, dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, dei commissariati distaccati, che hanno dato luogo a copiose contestazioni e denunce all’A.G. competente. Attività preventiva e repressiva mirata a riaffermare la cultura della legalità, della civile convivenza, che costituisce anche la cifra della visibilità e della presenza della Polizia di Stato su tutto il territorio provinciale. Particolare menzione meritano i servizi straordinari predisposti nei territori rurali ed extraurbani finalizzati alla prevenzione della cd “criminalità rurale”, che hanno contribuito, anche quest’anno, nel periodo estivo, ad una sensibile riduzione degli incendi boschivi, di concerto le Forze di Polizia presenti sul territorio.
Enna. Prescritto il reato per abuso d’ufficio all’ex sen. Crisafulli per bitumazione strada di accesso alla sua villa
Enna. E’ arrivata la prescrizione nel processo per i lavori di bitumazione della strada provinciale che consente l’accesso alla villa del senatore Mirello Crisafulli, in contrada Mugavero. Un processo che si trascina dall’ottobre del 2005, quando Mirello Crisafulli, attuale segretario provinciale del PD, era vicepresidente dell’Assemblea regionale. All’ex senatore veniva contestato un presunto abuso d’ufficio, secondo la Procura, la Provincia regionale avrebbe fatto asfaltare quel tratto di strada solo perché ci abitava Mirello Crisafulli. Il reato, passato in prescrizione riguarda sia per Crisafulli, difeso dall’avvocato Giovanni Palermo, che per gli altri due imputati Marcello Catalfo, caposquadra della Provincia, difeso dall’avvocato Giuseppe Greco; e per l’imprenditore Carmelo Sultano di Gela, titolare della ditta che ha eseguito i lavori, difeso dall’avvocato Palermo. Gli avvocati difensori hanno sempre contestato le accuse, venute fuori da un’indagine dei carabinieri, sostenendo che quella strada era della Provincia, non del Comune, e che non c’è stato alcun abuso, perché in quella strada vi abitavano tante famiglie ed anche qualche altro politico molto conosciuto. Il reato di prescrizione è stato evidenziato dal collegio del Tribunale, presieduto dal giudice Giuseppe Tigano, su richiesta del pm Francesco Rio. E’ stato dichiarato di “non doversi procedere”, perché il reato è stato estinto per prescrizione. Nel corso del processo Mirello Crisafulli, si è difeso con forza, respingendo ogni accusa nei suoi confronti, ha risposta a tutte le domande del pm Paola D’Ambrosio e degli avvocati. Mirello Crisafuli, rivolgendosi direttamente al presidente della Corte Elisabetta Mazza, aveva dichiarato di non avere “mai chiesto interventi di quel genere per proprio interesse”, ed aveva anche chiarito che “la strada è della Provincia, e che in questa vicenda si è fatta tanta confusione in maniera impropria e non adeguata”.