Il Gup del tribunale di Enna, Maria Luisa Bruno, ha condannato a cinque anni di reclusione un extracomunitario ennese, E. M. di 45 anni, che lavora ad Enna da diverso tempo come artigiano perché resosi responsabile di avere violentato la figlia di 8 anni. Una storia molto triste e per certi aspetti squallida in cui l’orco ha convinto la figlia ad accettare le sue avance sessuali, convincendola a non dire niente alla mamma perché ne sarebbe rimasta ferita. I carabinieri, dopo che la madre ha presentato denuncia, hanno fatto interrogare la figlia da una psicologa e così hanno conosciuta tutta la storia dai primi contatti sino al rapporto sessuale con il padre nel mese di luglio dello scorso anno e, quindi, sempre in silenzio si è arrivati all’arresto dell’extracomunitario nel mese di agosto, ora è scattata la condanna a cinque anni di reclusione, oltre a pagare un risarcimento, da quantificare in sede civile, e varie sanzioni accessorie, come l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e la decadenza dalla patria potestà. La psicologa ha anche affermato che la ragazza ha “dei segnali di sofferenza traumatica” ed “in grado di percepire la realtà”. L’accusa ha sostenuto che E.M., quando rimaneva solo con la bambina (difesa dall’avvocato Tavella), ne approfittava per soddisfare i suoi desideri sessuali e il padre la ripagava con regalini, con la promessa di comperargli il telefonino, oppure dandole qualche decina di euro. La madre ai carabinieri ha dichiarato di non essersi accorta di niente, solo che il padre insisteva di rimanere da solo con la figlia. La bambina è stata sottoposta ad una visita ginecologica ed il medico ha confermato che potrebbe esserci stata una possibile violenza sessuale. Da qui l’emissione dell’ordinanza di custodia in carcere messa dal Gip, per evitare l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato nei confronti della bambina ed anche della madre, essendo soggetto violento, oltre alla possibilità concreto che lo stesso, essendo extracomunitario ed in possesso di passaporto potesse fuggire all’estero. Ovviamente il padre si è sempre difeso dichiarando di non avere fatto niente e che la madre lo ha accusato perché ha del rancore nei suoi confronti, avendola lasciata.
↧