Nel tardo pomeriggio di ieri 18 maggio, i Carabinieri della Stazione di Centuripe, al termine di serrate indagini e servizi di osservazione, denunciavano 2 giovani minorenni centuripini, rei di detenere una coltivazione di “marjuana” all’interno di un immobile adibito a “salotto della droga”.
Nello specifico, i militari, già da diverse settimane, monitoravano l’appartamento sito in via G. Pepe, nei pressi del centralissimo Viale Lazio, insospettiti dal continuo via vai di giovani a tutte le ore del giorno e della notte. Nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di un lungo appostamento eseguito sotto un violento temporale che imperversava sul paese, avendo contezza della presenza dei giovani all’interno dell’immobile, facevano irruzione nello stesso, sorprendendo 5 ragazzi all’interno, 4 minorenni ed un maggiorenne. Alla vista dei militari, uno dei giovani tentava disperatamente di disfarsi di alcuni involucri in suo possesso lanciandoli da uno dei balconi dell’immobile, ma il tentativo veniva neutralizzato dalla pronta reazione dei militari, che bloccato il giovane, accertavano che gli involucri contenevano sostanza stupefacente del tipo “marjuana”. L’immediata perquisizione permetteva di recuperare altra sostanza stupefacente in possesso di altri due ragazzi e di rinvenire, debitamente occultate all’interno di una rientranza di un mobile, diverse piante di sostanze stupefacente del tipo “marjuana” in fase di coltivazione, complete del “kit” occorrente ad una corretta coltivazione delle stesse, quali una stufa elettrica e del concime chimico. Per due dei soggetti minorenni responsabili scattava quindi la denuncia a piede libero, mentre tutti i partecipanti venivano segnalati per i provvedimenti amministrativi alla Prefettura di Enna.
Centuripe. Blitz dei Carabinieri in appartamento destinato a droga-party, segnalati giovani minorenni
In giro con sei panetti di hashish, arrestati due giovani di Villarosa
Enna. Nella nottata del 18 i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, unitamente a quelli della Stazione di Villarosa, sono riusciti a stroncare un fiorente canale di approvvigionamento di stupefacenti per il mercato locale: grazie ad una preliminare, meticolosa e costante raccolta di informazioni, i Carabinieri, avuto sentore di “strani movimenti”, alle 2.30 circa riuscivano a bloccare all’uscita di Villapriolo un’autovettura con a bordo due ragazzi, Sarra Minichello Luigi, 22enne alla guida, e Stagno Angelo, 19enne, entrambi di Villarosa e forse convinti di essere riusciti anche questa volta nei loro intenti. La successiva perquisizione estesa anche all’interno dell’autovettura consentiva di rinvenire della sostanza stupefacente che, per quantità e qualità, lasciava increduli anche gli stessi militari: venivano infatti recuperati ben nr. 6 panetti di hashish, singolarmente confezionati, per un peso complessivo superiore ai 600 grammi. Sui due veniva inoltre trovata la somma di euro 345 in banconote di vario taglio e presso l’abitazione del Sarra Minichello, ben occultati, venivano ritrovati nr. 3 coltelli ed altro materiale per la pesatura ed il confezionamento della droga.
I due venivano pertanto immediatamente dichiarati in stato di arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e dopo le formalità di rito, venivano tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, come disposto dal Pubblico Ministero di turno, Dott. Ferdinando Lo Cascio, in attesa dell’udienza di convalida.
L’autovettura utilizzata, priva della prescritta copertura assicurativa, è stata sequestrata, anche in considerazione che il Sarra Minichello è risultato non avere patente di guida, mai conseguita.
Il “fumo” recuperato, che è stato sottoposto a sequestro unitamente al denaro ed al materiale rinvenuto, rappresenta, in materia, uno dei risultati operativi più elevati raggiunti dalle Forze di Polizia nella Provincia ennese dall’inizio dell’anno.
Nicosia: collaboratrice domestica sottraeva preziosi che vendeva nei “compro oro”
A seguito di indagini di P.G., svolte in relazione alle denunce di furto di oggetti preziosi sporte da due cittadini di Nicosia, il Commissariato Distaccato di P.S. di Nicosia ha deferito alla competente A.G. per il reato di furto aggravato una donna del luogo che, approfittando della sua attività di collaboratrice domestica, ha sottratto di volta in volta piccoli quantitativi di oggetti preziosi, che poi ha rivenduto presso i locali “compro oro”. Alcuni di tali oggetti, recentemente ceduti dall’indagata e opportunamente sequestrati dagli investigatori, venivano infatti riconosciuti come propri da uno dei denuncianti. L’attività investigativa realizzata e tuttora in corso, coordinata dal dirigente del Commissariato, Commissario Capo dott. Giovanni Martino, mira ad individuare eventuali ulteriori profili di responsabilità penale a carico della donna, che da anni svolge la sua attività di collaboratrice domestica presso diverse famiglie del luogo.
Sempre gli agenti del Commissariato di P.S. di Nicosia, nel corso di indagini di P.G., svolte in relazione alla denuncia di furto sporta da un professionista nicosiano, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria, un anziano del luogo che aveva asportato una cassetta della posta ed un’insegna, entrambe pertinenti allo studio professionale del denunciante. L’uomo, sebbene travisato da un giubbotto con cappuccio, veniva riconosciuto dagli investigatori grazie alla visione di alcune immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza ubicate nei pressi dello studio.
Enna. Pignoramento per l’Ato Rifiuti di sei milioni da Serit
Enna. Un pignoramento di sei milioni è arrivato all’Ato Rifiuti da parte della Serit, che alcuni anni fa era l’ente che si occupava della riscossione delle bollette dei rifiuti. Ovviamente si tratta di debiti pregressi, che hanno raggiunto ad una cifra considerevole per un’ Ato Rifiiuti che è in mezzo ai debiti ed è in liquidazione da anni. Questo è un duro colpo per i sindaci dei comuni ennesi che devono accollarsi questo debito assieme a tutti gli altri. Ovviamente i commissari convocheranno al più presto l’assemblea dei sindaci per discutere proprio del pignoramento e di come questo deve essere pagato al più presto. Intanto, questo pomeriggio, con inizio alle 15 ci sarà un incontro tra i commissari ed i rappresentanti sindacali per discutere il problema della messa in mobilità di parecchi lavoratori. Un argomento questo molto delicato, che i rappresentanti sindacali hanno da sempre respinto perché hanno sempre chiesto la conferma di tutto il personale, ma ora si è arrivati davanti ad una decisione da cui non si può tornare indietro. Quella di questo pomeriggio sarà una riunione molto accesa perché i sindacati cercheranno di ridurre al minimo la mobilità dei lavoratori, un pò meno per quanto riguarda gli amministrativi. Intanto, situazione pericolosa a Centuripe, dove tra quindici giorni si svolgeranno le elezioni amministrative, e dove da due giorni i lavoratori hanno incrociato le braccia e non hanno intenzione di tornare al lavoro se prima non vengono pagati i cinque mesi di arretrati che l’Ato deve loro. Due giorni di mancato servizio di raccolta dei rifiuti ha reso il paese pieno di immondizia e con una situazione igienico-sanitaria pericolosa. I rappresentanti sindacali ed i lavoratori hanno chiesto un incontro al Prefetto, Fernando Guida, per invitarlo ad intervenire in quanto l’assenza dello stipendio per cinque mesi ha reso la situazione delle loro famiglie molto delicata.
RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA
Tangenti. Gdf denuncia due dirigenti della Forestale di Enna, le intercettazioni audio
Ancora un caso di presunte tangenti portato alla luce dai militari della Teneza della Guardia di Finanza di Nicosia. La vicenda vede coinvolti due funzionari del Dipartimento regionale Azienda Foreste Demaniali di Enna, indagati per le ipotesi di concussione ed abuso d’ufficio, per avre preteso 20mila euro da due imprenditori per l’affidamento di alcuni lavori pubblici. Perquisizioni della Guardia di Finanza di Enna, questa mattina, domiciliari e nella sede dell’Azienda foreste demaniali (vedi foto).
Le indagini hanno preso l’avvio dal alcuni controlli mirati condotti sui lavori di manutenzione di uno stradello forestale nel territorio dei comuni di Cerami e di Troina: intervento finanziato con fondi messi a disposizione dalla Regione Sicilia nell’ambito di un programma di sviluppo rurale.
Le palesi irregolarità riscontrate nell’esecuzione dei lavori hanno destato ragionevoli sospetti sul corretto operato dei due funzionari, che avevano curato l’iter dell’affidamento in economia dell’appalto, nonostante la consistenza dell’importo imponesse la gara pubblica (al direttore, anche lui denunciato, è contestato il concorso, perche’ secondo le Fiamme gialle non poteva essere all’oscuro del comportamento del responsabile tecnico e non sarebbe intervenuto).
L’attività di approfondimento investigativo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna, nella persona del Sostituto – dr. Francesco Rio (nella foto con i funzionari della Guardia di Finanza), ha consentito così di di svelare, anche attraverso l’ausilio di indagini tecniche, che i responsabili delle due ditte affidatarie sarebbero stati costretti a consegnare, in più tranche, una somma complessiva di 20.000 euro, pretesi dai due dirigenti del demanio forestale per concedere l’affidamento dei lavori e per assicurare, nel contempo, la possibilità di ulteriori future assegnazioni.
Non sono stati disposti provvedimenti cautelari perchè i fatti riguardano un appalto di oltre due anni fa e quindi non sussistono i motivi alla base di provvedimenti restrittivi, quali inquinamento delle prove o pericolo di fuga. I due imprenditori, che sarebbe padre e figlio, hanno collaborato con la Gdf.
Aggiornamento:
Il Dott. Nunzio Caruso (direttore della Forestaqle ennese) respinge le accuse affermando che nel periodo in cui si sono consumati i reati non era in servizio ad Enna, ha dato mandato all’avv. Claudio Carastro -foro di Catania- per tutelare la sua immagine e professionalità. Nessuna dichiarazione allo stato attuale del dirigente Sergio Russo, indagato per concussione ed abuso d’ufficio.
(le foto si riferiscono alla perquisizione della Guardia di Finanza nell’ufficio del dirigente Sergio Russo)
INTERCETTAZIONI AMBIENTALI
DIALOGHI RELATIVI AL REATO CONTESTATO FRA IL DIRIGENTE E L’IMPRENDITORE CHE HA COLLABORATO
CONVERSAZIONE NR. 1
DIRIGENTE: Tu senza essere convocato non ci devi andare mai, stai attento, non devi mai parlare, tu non devi fare niente, tu ci devi rispondere solo a quello che ti domandano che quello figlio di puttana è! Quelli lo fanno apposta perché vogliono…..
CONVERSAZIONE NR. 2
IMPRENDITORE: L’unica cosa giustamente che mi viene, giustamente uno si spaventa, quello che è giustamente, l’unico intoppo è soltanto del prelievo di…. quel fatto dei soldi, dei soldi giustamente, sti soldi che ….. i soldi che le ho dato.
DIRIGENTE: Nessuno mi proibisce di mettermeli in tasca e spenderli! Non ti fare trarre in inganno che quelli ti arrestano, non ti fare vedere titubante ……….
IMPRENDITORE: Non penso che collegano la nostra situazione? E così dico no?
DIRIGENTE: Questo puoi stare tranquillo …….
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
DIALOGHI ESTRANEI ALLO SPECIFICO REATO CONTESTATO CHE DELINEANO LA PERSONALITA’ DEI DUE DIRIGENTI SOTTO INCHIESTA
CONVERSAZIONE NR. 3
INTERLOCUTORE: Dottò!
(DIRIGENTE): xxxxxx buon giorno.
INTERLOCUTORE: Buon giorno, allora senta veda che quella cosa la organizzo prossimo venerdì.
(DIRIGENTE): Ho capito
INTERLOCUTORE: Venerdì sera a casa mia.
(DIRIGENTE): Va bene poi ci sentiamo allora.
INTERLOCUTORE: Va bene.
(DIRIGENTE): D’accordo.
INTERLOCUTORE: Ok dottò!
CONVERSAZIONE NR. 4
(DIRIGENTE): Pronto.
INTERLOCUTORE: Dottore xxxxxx!
(DIRIGENTE): xxxxx ciao come stai? Io non ti ho abbandonato.
INTERLOCUTORE: Si va bene tu sempre mi abbandoni!
(DIRIGENTE): Assolutamente no.
INTERLOCUTORE: Tu o come sponsor o come socio quello che farai, ti raccomando questo nome, portalo avanti perché mi interessa…..lui già c’è!!
(DIRIGENTE): Va bene.
CONVERSAZIONE NR. 5
(DIRIGENTE): Pronto.
INTERLOCUTORE: xxxxxxx ……… sono come sta?
(DIRIGENTE): Buon giorno, bene lei?
INTERLOCUTORE: Ho visto che qui al pioppo state piantando!
(DIRIGENTE): Si.
INTERLOCUTORE: mmm ora io…………
(DIRIGENTE): Ascolti ……. Queste qua erano cose che dovevamo fare a dicembre e lei lo sa. Purtroppo si dovevano pagare gli operai, si dovevano fare cose, gli operai furono pagati per altri lavori e questi qua non sono arrivati a farli.
INTERLOCUTORE: Non me le dica queste cose per telefono.
(DIRIGENTE): E lo so ma questa è la verità ……..
Inflitte pesanti condanne al processo di primo grado Go-kart
Caltanissetta. Si è concluso il processo di primo grado (Go-kart), celebratosi con il rito abbreviato dinanzi al GUP di Caltanissetta dott. Marco Sabella a carico di:
1. ARCODIA PIGNARELLO Antonio; 2. ARCODIA PIGNARELLO Sebastiano; 3. DRAGO Angelo; 4. FINOCCHIARO Rocco; 5 FRISENNA Filippo; 6. GALATI MASSARO Gianni; 7. GALATI MASSARO Santo; 8. PASSALACQUA Gaetano; 9. PINTAUDI Davide; 10. SAITTA Davide; 11. SAPUPPO Ignazio; 12. SCHILLACI Silvestro; 13. SCRAVAGLIERI Vito; 14. TIRENDI Antonino; 15. TIRENDI Salvatore; 16. ZAMMATARO Salvatore; 17. CARDACI ORAZIO
accusati a vario titolo dei reati di cui agli artt. 74 D.P.R. 309/1990, 416 bis nonchè estorsioni compiute o tentate con l’aggravante del metodo mafioso.
La sentenza è pervenuta a pesanti condanne e qualche assoluzione, anche da reati gravi.
In particolare per PASSALACQUA Gaetano e TIRENDI Salvatore è stata accolta appieno la richiesta della pubblica accusa, in quanto il GUP di Caltanissetta ha condannato entrambi alla pena di anni 20 di reclusione.
È stato assolto da ogni accusa ARCODIA PIGNARELLO Sebastiano (difeso dall’avv. Alessandro MANNO del foro di Catania) a fronte di una richiesta di condanna ad anni 20 di reclusione da parte del p.m..
L’accusa di aver commesso il fatto di cui all’art. 74 D.P.R. 309/1990 (associazione finalizzata al traffico di stupefacenti) è caduta per tutti gli imputati di Regalbuto, ed in particolare per
ARCODIA PIGNARELLO Antonio (difeso dall’avv. Danilo TIPO del foro di Caltanissetta), condannato alla pena di anni 8 e mesi 8 di reclusione a fronte di una richiesta di condanna ad anni 20 di reclusione da parte del p.m.;
SCHILLACI Silvestro, (difeso dall’avv. Andrea DI SALVO del foro di Enna) condannato alla pena di anni 8 e mesi 8 di reclusione a fronte di una richiesta di condanna ad anni 20 di reclusione da parte del p.m., per i quali determinante è stata l’assoluzione dall’accusa di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti, con le aggravanti di esserne a capo, di aver utilizzato il metodo mafioso e dell’essere l’associazione armata e composta da più di dieci persone;
SCRAVAGLIERI Vito (difeso dall’avv. Vito FELICI) è stato condannato alla pena di anni 8 e mesi 8 di reclusione a fronte di una richiesta di condanna ad anni 20 di reclusione da parte del p.m.; anche questi è stato assolto dall’accusa di far parte dell’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti con il ruolo di spacciatore.
Le altre condanne:
TIRENDI Antonino (difeso dall’avv. Gabriele CANTARO del foro di Enna), condannato alla pena di anni 8 e mesi 8 di reclusione a fronte di una richiesta di condanna ad anni 20 di reclusione da parte del p.m.;
SAITTA Davide (difeso dall’avv. Giuseppe LO VETRI), condannato alla pena di anni 7 e mesi 4 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 12 e giorni 20 di reclusione);
FRISENNA Filippo (difeso dall’avv. Orazio SPALLETTA) condannato alla pena di anni 7 e mesi 4 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 18 di reclusione);
DRAGO Angelo condannato per il reato di cui all’art. 416 bis alla pena di anni 8 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 6 di reclusione);
FINOCCHIARO Rocco condannato alla pena di anni 9 e mesi 4 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 20 di reclusione);
GALATI MASSARO Gianni e GALATI MASSARO Santo, entrambi condannati alla pena di anni 8 di reclusione (accolta la richiesta del p.m.);
PINTAUDI Davide, condannato alla pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 3 e mesi 6 di reclusione);
SAPUPPO Ignazio, condannato alla pena di anni 2 e mesi 3 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 3 di reclusione);
ZAMMATARO Salvatore, condannato alla pena di anni 7 e mesi 4 di reclusione (il p.m. aveva richiesto una condanna ad anni 18 di reclusione).
Il collaborante CARDACI Orazio è stato condannato alla pena di anni 6 di reclusione a fronte di una richiesta di condanna del p.m. ad anni 4 e mesi 6.
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Alessandro Manno, Danilo Tipo, Andrea Di Salvo, Vito Felici, Gabriele Cantaro, Giuseppe Lo Vetri, Orazio Spalletta, Carmelo Terranova, Francesco Antille, Giuseppe Salerno, Vincenzo Faraone, Salvatore Liotta, Francesco Occhipinti, Maria Chiaramonte, Antonino Grippaldi e Santa Talio.
Dirigenti forestale Enna denunciati per concussione. Assessore Caleca: Avviato procedimento disciplinare. Licenzieremo dipendenti infedeli
“Ho chiesto al Direttore competente di avviare immediatamente il procedimento disciplinare anche al fine di valutare la immediata sospensione dal servizio dei funzionari dell’Ispettorato di Enna responsabili dei fatti riscontrati dalla Guardia di Finanza. La Regione Siciliana si costituirà parte civile e, ancora una volta, licenzieremo i dipendenti che risulteranno infedeli”. E’ quanto dichiara l’Assessore Regionale dell’Agricoltura e delle Risorse Rurali Nino Caleca alla notizia dei risultati delle indagini della Guardia di Finanza su un caso di concussione perpetrato da due funzionari dell’Azienda Forestale di Enna ai danni di due imprenditori.
Già nello scorso mese di gennaio l’Assessore Caleca ha assunto analogo comportamento nei confronti del funzionario dell’IPA di Catania colto in flagranza di reato verso il quale si è subito definita la procedura di licenziamento. Per l’Assessore Nino Caleca “I soldi destinati all’agricoltura devono andare agli imprenditori e mai ai funzionari corrotti”.
news di riferimento
Tangenti. Gdf denuncia due dirigenti della Forestale di Enna, le intercettazioni audio
Abusi ex Consorzio Asi Enna: Regione si costituirà parte civile contro on.Mario Alloro
La giunta regionale ha autorizzato la Regione a costituirsi parte civile nei confronti del deputato del Pd, Mario Alloro, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio aggravato e continuato per una vicenda legata al periodo, dal 2005 al 2009, in cui il parlamentare era direttore generale dell’ex Consorzio Asi di Enna. Era stato il commissario dell’ex Asi, Alfonso Cicero oggi presidente dell’Irsap, a denunciare gli abusi che avvenivano nell’ente. A firmare la delibera della giunta è il vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello, sulla base di una relazione firmata dall’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri. Ad Alloro viene contesta la proroga del contratto a un architetto esterno all’amministrazione in violazione della legge 10 del 2000.
Enna. 163°Anniversario Fondazione Polizia di Stato, diminuiscono i reati
Enna. Si è celebrato il 163° anniversario della fondazione della Polizia di Stato nata nel 1852 con la denominazione di “ Corpo delle Guardie di P.S.”.
In questo stesso giorno analoghe cerimonie si svolgono in tutti i capoluoghi italiani con modalità sobrie come richiedono i tempi che il Paese sta vivendo. Una occasione privilegiata per rinnovare la nostra promessa di fedeltà alla Repubblica, alle Istituzioni, alla legge.
“Nell’avere il privilegio di rappresentare per la terza volta l’Istituzione della Polizia di Stato, sento forte la responsabilità di tale compito che mi consente di portare le problematiche della sicurezza all’attenzione di un uditorio così qualificato” è l’inizio della relazione del Questore di Enna, Ferdinando Guarino, che compendia il bilancio di un anno di attività, che si riporta integralmente:
“Il tema celebrativo di questo anniversario “Esserci sempre” vuole evidenziare il ruolo sociale ricoperto quotidianamente dalla polizia per garantire ai cittadini una vita sempre più serena e sicura.
Quello appena trascorso è stato un anno di lavoro, di impegno, di sacrifici a conclusione del quale ritengo che la Polizia di Stato possa consegnare un bilancio più che positivo che dimostra che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. In un territorio che non è esente dalla criminalità sia mafiosa che predatoria, l’attività della Questura, per rendere il modello di sicurezza sempre più efficiente ed efficace, si è sviluppata su tre direttrici:
1) massima valorizzazione delle strutture investigative della Squadra Mobile, della Digos e delle sezioni Anticrimine e delle UIGOS dei Commissariati per una sempre più adeguata azione di contrasto alle varie forme di illegalità ed ai reati che destano maggiore allarme sociale;
2) incremento delle misure di prevenzione personale e patrimoniali per aggredire la criminalità mafiosa anche nelle sue ricchezze, nei capitali occultati illecitamente e nelle partecipazioni societarie.
3) razionalizzazione dei servizi di controllo del territorio in una ottica di sinergia e collaborazione con le altre forze di polizia al fine di consolidare la presenza dello Stato anche nelle periferie e contrade rurali. E i risultati conseguiti in quest’ambito sono stati più che soddisfacenti. Lo sforzo sinergico con l’Arma dei Carabinieri, l’altra forza a competenza generale e con le altre forze di polizia (Guardia di Finanza, Forestale, Polizia Municipale e Polizia Provinciale) ha reso possibile un significativo decremento dei reati predatori e dei reati in genere. Si è, infatti, registrato il:
– 10, 75 % in meno di furti
– 42,85% in meno di rapine).
– 28,5 in meno di violenze sessuali; –
– 37,80 in meno di truffe e frodi informatiche;
– 33,33 in meno di delitti informatici
In virtù delle risultanze esposte, il Sole 24 ore, sulla base di una indagine statistica che misura la qualità della sicurezza pubblica nelle 103 province italiane in base a precisi parametri, tra cui il numero delle denunce riferite a differenti tipologie di reati, il livello di efficienza degli organi preposti a reprimere la criminalità e il funzionamento della “ macchina giudiziaria” ha premiato ancora una volta il nostro capoluogo che è andato ad occupare il 4° posto tra le città più sicure a livello nazionale.
Il che dimostra che, con tenacia, impegno e spirito innovativo, si possono affrontare i problemi e le criticità in materia di sicurezza che va garantita anche con un coordinamento fra i vari livelli istituzionali. Perché, ad esempio, una piazza sia sicura occorre che sia presidiata dalle ff.oo., ma anche che sia illuminata: da qui la necessità dell’integrazione degli interventi nel rispetto della complementarietà delle funzioni e delle rispettive competenze.
A questa festa affidiamo il rituale compito di illustrare i risultati concreti del nostro lavoro.
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In questa sede ovviamente mi limito a tracciarne un quadro iniziando a trattare l’ampio capitolo della prevenzione. Illustro per primo il lavoro svolto dall’Ufficio di Gabinetto che nell’anno decorso ha disciplinato con oltre 1500 ordinanze i servizi di o.p. connessi a manifestazioni politiche, sindacali, sportive, culturali e religiose coordinando l’impiego di più di 6000 unità tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, forestali, polizia provinciale e vigili urbani.
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Il personale della DIGOS e delle omologhe sezioni dei Commissariati, con il consueto equilibrio che ne contraddistingue l’operato ha da un lato assicurato quel flusso di notizie indispensabile all’Ufficio di Gabinetto per la migliore pianificazione dei servizi di o.p., e dall’altro evitato in ogni circostanza momenti di conflitto con una continua opera di mediazione con i manifestanti e i loro organizzatori.
Costante l’impegno anche nella prevenzione e repressione delle condotte connotate da violenza antisportiva e nel monitoraggio della sicurezza degli impianti sportivi. Non di minore rilievo l’attività informativa e di intelligence svolta nel contrasto a condotte di matrice terroristica.
Sul piano investigativo la Digos, nell’ambito della attività volta al contrasto dei reati contro la p.a., ha segnalato all’A.G. 60 persone per i reati di abuso di ufficio, truffe e contro la pubblica amministrazione.
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Encomiabile l’attività di prevenzione affidata alle squadre volanti della Questura e dei Commissariati distaccati, le nostre sentinelle sul territorio che riescono a dare risposte soddisfacenti alla crescente domanda di sicurezza dei cittadini contro la criminalità predatoria che è quella che desta il maggior allarme sociale. Le squadre volanti, tra l’altro, sono state di recente dotate di un sistema tecnologico molto avanzato, “denominato progetto Mercurio” che consente non solo accertamenti immediati sulla identità delle persone controllate, ma anche la lettura automatica delle targhe con conseguente riconoscimento dei veicoli rubati e la trasmissione delle immagini in cui gli operatori sono impegnati. L’ufficio prevenzione del capoluogo, in particolare, nel quadro dell’attività di vigilanza in totale, ha messo in campo n°1750 pattuglie, effettuato n° 780 posti di controllo durante i quali sono state identificate 10.540 persone. nr. 62 i soggetti deferiti dall’ U.P.G. E S.P. in stato di libertà e 5 in stato di arresto.
A livello provinciale sono stati effettuati in totale nr. 8654 controlli (+17,64%) e identificato nr. 13213 soggetti (+13,53%); .
L’Ufficio denunzie ha svolto positivamente il suo compito ricevendo quotidianamente denunce, querele ed esposti da parte dei cittadini. Detto ufficio procede anche a recepire, nel caso di soggetti impossibilitati a recarsi in Questura per malattia o altri motivi, la denunzia direttamente presso il domicilio dell’interessato.
La sala COT della Questura nel periodo di riferimento ha gestito con professionalità ed attenzione ben nr. 2589 richieste di aiuto o di interventi della squadra volante anche per segnalazioni di reati in atto pervenute sulla linea del 113. E’un dato confortante perché rileva un atteggiamento positivo dei cittadini che collaborano in modo attivo denunciando i fatti criminosi di cui hanno contezza. Ciò a testimonianza dell’indice di gradimento dei cittadini nei confronti della Polizia.
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Sul fronte della sicurezza stradale lo straordinario impegno delle pattuglie Polstrada ha prodotto risultati significativi: nr. 20253 le persone identificate, nr. 18459 i veicoli controllati, nr. 127 soggetti deferiti all’A.G. per reati connessi alla circolazione stradale, nr. 5 arresti, 26 sequestri penali. 668 i soccorsi prestati ad automobilisti in difficoltà, mentre i conducenti controllati con etilometro sono stati 19146. Le patenti ritirate sono state 71 di cui 36 per guida in stato di ebbrezza e 35 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
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Importante, come sempre, l’azione delle squadre amministrative della Questura e dei Commissariati che, oltre a verificare la sicurezza dei luoghi dove si svolgono giochi pirotecnici, hanno effettuato una serie di accertamenti sugli esercizi pubblici sottoposti al controllo dell’autorità di P.S. procedendo a sequestri e denunce all’A.G.. Sono stati rilasciati 333 porto d’armi per uso caccia e 394 porto d’armi per uso sportivo. 35 le licenze di porto d’armi ritirate o denegate dalla polizia amministrativa per abuso o per mancanza dei requisiti di legge. 1600 i passaporti rilasciati.
Nell’ambito della Polizia Amministrativa è incardinato l’ufficio stranieri che, nel periodo di riferimento, ha trattato 1050 pratiche di rilascio/rinnovo permesso di soggiorno, ed ha proposto allo scrivente l’adozione di nr. 22 provvedimenti di espulsione di extracomunitari dal territorio nazionale e nr. 4 allontanamenti di cittadini comunitari. L’ufficio è impegnato in prima linea, nella gestione, anche sotto il profilo dell’o.p., degli extracomunitari di diverse etnie, dimoranti nei centri di accoglienza di questa provincia, che hanno presentato istanza di protezione internazionale.
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Positivo il bilancio della Polizia postale e delle Comunicazione che ha operato nella repressione dei reati di pedopornografia e delle truffe informatiche, trattando tra denunce presentate all’Ufficio e deleghe emesse dall’A.G. nr. 190 fascicoli per reati informatici.
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Meritorio l’impegno dell’Ufficio sanitario della Questura, presidio medico di elevato profilo, che assicura una costante e qualificata assistenza medica a tutto il personale della Polizia di Stato. Il funzionario responsabile accerta anche le condizioni di salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro.
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Ottimo il lavoro svolto dalla Divisione Anticrimine che mi ha consentito di emettere ben n. 84 Avvisi Orali; n. 72 Fogli di via obbligatori irrogati a soggetti con precedenti penali che non sono stati in grado di giustificare la loro presenza nelle località in cui sono stati identificati; n. 08 divieti di assistere o prendere parte a manifestazioni sportive emessi contro calciatori e dirigenti di squadre che si sono resi responsabili di atti di violenza. Quattro le proposte per l’applicazione della Sorveglianza speciale di P.S. presentate all’A.G.
L’Ufficio Informativa Antimafia, invece, nel periodo interessato ha trattato n. 293 pratiche di informazioni antimafia richieste dalla Prefettura di Enna e da altre Prefetture .
Detto ufficio ha, inoltre, redatto nel periodo interessato, n. 253 informative utili al Tribunale di sorveglianza per valutare la concessione dei benefici di legge a soggetti in stato di detenzione.
L’Ufficio Minori, invece, ha svolto attività di raccordo e collaborazione con i servizi sociali dei comuni della Provincia di Enna nei casi in cui minorenni in difficoltà presentavano delle problematiche tali da richiedere l’intervento del personale della Polizia di Stato per il ricovero presso appositi istituti di accoglienza predisposti dal Tribunale per i Minorenni.
Di tutto rilievo l’impegno del personale della Polizia Scientifica che quotidianamente continua a fornire un contributo di professionalità ed esperienza in occasione dei sopralluoghi per gli eventi delittuosi, per il foto segnalamento degli arrestati e nei servizi di o.p. più delicati dove viene impiegato in una ottica di deterrenza e di supporto all’attività investigativa.
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Un capitolo a parte merita il lavoro svolto dalla Squadra Mobile e dalle squadre investigative dei Commissariati di Leonforte, Piazza Armerina e Nicosia che operano in stretta collaborazione per la prevenzione e repressione dei crimini mafiosi e per il contrasto dei delitti in materia di sostanze stupefacenti, dei reati sessuali anche ai danni di minori, dei reati contro il patrimonio ed altro.
Relativamente all’attività antidroga si segnala l’operazione della Squadra Mobile “Medusa”, a seguito della quale sono state eseguite 10 ordinanze applicative della custodia in carcere a carico di altrettanti soggetti.
Da ricordare pure l’operazione congiunta con la Squadra Mobile di Agrigento che ha condotto al fermo di 9 soggetti, perché gravemente indiziati di ricettazione aggravata di circa 700 kg di cavi di rame, asportati da infrastrutture per la distribuzione di energia elettrica di proprietà dell’Enel;
Altre quattro persone sono state tratte in arresto sempre per il delitto di ricettazione aggravata di 2.480 Kg. di cavi di rame di proprietà dell’Enel.
Significativa anche l’operazione della Mobile e del Commissariato di Leonforte che ha consentito di interrompere la condotta criminosa di tre pregiudicati, facenti parte di un sodalizio mafioso, dediti alle estorsioni ai danni di imprenditori della Provincia;
merita menzione pure l’arresto, a seguito di laboriose indagini, ad opera del personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Piazza di tre pluripregiudicati resisi responsabile di omicidio.
Numerosi pure gli interventi repressivi in materia di reati contro le cosiddette fasce deboli, maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze in genere.
***
A questo punto ai miei poliziotti che giorno dopo giorno con serietà, passione e spirito di sacrificio si impegnano per la sicurezza di questo territorio voglio dire con animo grato, da Questore e da cittadino, grazie per quello che fate e grazie anche ai vostri familiari che condividono con voi una vita di rinunce e sacrifici. La fiducia e la considerazione che l’opinione pubblica da sempre ci manifesta nasce dalla professionalità e sensibilità che le donne e gli uomini della Polizia di Stato assicurano anche nella quotidiana attività di controllo del territorio e nell’assistenza alle vittime dei reati.
Tutto questo succede ogni giorno sulle nostre strade e nei nostri uffici che quotidianamente ricevono centinaia di cittadini.
Di questa attenzione verso la gente desiderosa di sicurezza vi si riconosce appieno il merito.
Un commosso pensiero è doveroso rivolgerlo ai caduti della Polizia di Stato originari di questa provincia che hanno sacrificato la vita nell’adempimento del dovere per difendere lo Stato. Ai familiari del dr. Boris Giuliano e dell’Agente Giuseppe Scravaglieri, anche se non presenti, un abbraccio affettuoso.
***
Concludo il mio intervento dando assicurazione che continueremo a impegnarci con tutte le nostre forze e le nostre energie per fare sentire i cittadini di questo territorio sempre più sicuri, in strada come a casa loro”.
FESTA DELLA POLIZIA 2015 – ELENCO PREMIATI
1. Promozione per merito straordinario
1. Assistente Capo CONTICELLO Salvatore
(alla qualifica di Vice Sovrintendente)
Encomio solenne
1. Ispettore Capo CASTAGNA Claudio Gaetano
2. Ispettore Capo RICCA Fausto Pietro
3. Assistente Capo RICCA Giuseppe
4. Assistente Capo FAILLA Antonino Salvatore
5. Assistente LIPARI Sebastiano
Encomio
1. Vice Questore Aggiunto Dr. SARDO Fernando
2. Commissario Capo D.ssa PECORARO Giada Giovanna
3. Ispettore Superiore S.U.P.S. D’INGIANNA Vincenzo
4. Ispettore Superiore S.U.P.S. LA ROSA Giuseppe
5. Ispettore Capo FICHERA Giuseppe
6. Sovrintendente Capo GIUMMO Francesco
7. Sovrintendente CATALDO Abele
8. Sovrintendente LEO Bernardo
9. Sovrintendente SCIABBARRASI Vincenzo
10. Assistente Capo BIZZINI Fabrizio
11. Assistente Capo CORRADINO Giuseppe
Parola di lode
1. Medico Principale Dr.ssa GALTIERI Letizia
2. Ispettore Superiore LA ROSA Giuseppe
3. Ispettore Capo DI SERI Giuseppe
4. Ispettore Capo GIUFFRIDA Rosario
5. Ispettore Capo RICCA Fausto Pietro
6. Sovrintendente Capo FINA Giuseppe (in quiescenza)
7. Sovrintendente SANTORO Roberto
8. Assistente Capo RUSSO Antonio
9. Assistente Capo BIZZINI Fabrizio
10. Assistente Capo BONGIOVANNI Enrico
11. Assistente Capo RICCA Giuseppe
12. Assistente Capo DI PRIMA Mario
13. Assistente Capo BERTINO Matteo
14. Assistente Capo ARNONE Alfonso
15. Assistente Capo PISANO Salvatore
16. Assistente Capo CORRADINO Giuseppe
17. Assistente Capo BUONO Giulia
18. Assistente Capo CIOTTA Giuseppe
19. Assistente Capo DI FAZIO Massimiliano
20. Assistente DI DIO PERNA Calogero Filippo
21. Assistente PARADISO Rosanna
22. Agente Scelto DI BERNARDO Emanuele
23. Collaboratore Tecnico LATTUCA Andrea
Barrafranca. A tre mesi di distanza nessun elemento sull’omicidio del pastore Zagarella
Truffatore on line di Centuripe scovato dalla Polizia di Otranto
Otranto. Il tutto ha avuto inizio nei primi giorni del mese di maggio, quando, una quarantenne di Otranto, si è recata presso gli uffici del Commissariato della “Città dei Martiri” per denunciare il fatto che, che navigando su un sito internet di acquisti online, era stata attirata dall’annuncio per la vendita di una moto d’epoca, una Honda CL 450 del 1972, al prezzo di mille e 300 euro il cui venditore, contattato telefonicamente, aveva accordato, altresì, uno sconto di 100 euro.
La cifra pattuita, pari a mille e 200 euro doveva essere versata su un conto poste pay di riferimento, mentre, del trasporto della motocicletta si sarebbe occupato un vettore privato.
A questo punto la donna ha effettuato il bonifico della somma prevista per l’acquisto della motocicletta che, purtroppo, non è mai giunta a destinazione nonostante i numerosi tentativi di ristabilire un contatto con il venditore o il vettore.
Gli agenti di polizia, quindi, si sono immediatamente attivati per effettuare gli accertamenti che hanno consentito di stabilire che, intanto, il conto poste pay era privo di somme di denaro e che lo stesso era riferibile ad un 52enne P.G. di Centuripe, in provincia di Enna, denunciato per truffa alla Procura della Repubblica di Lecce dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Otranto.
by leccenews24.it
Partite pregresse. Finisce in pareggio il primo round tra Greco e AcquaEnna
Enna. Si è celebrata ieri 22 maggio l’attesa udienza fissata dal Giudice di Pace su richiesta di Massimo Greco che ha chiamato in giudizio la società AcquaEnna per avere introdotto in fattura una voce di costo aggiuntiva rispetto alla tariffa più nota come “partite pregresse”. Nei mesi scorsi la questione ha generato un vespaio di polemiche, sfociate anche in denunce ed esposti alle competenti Autorità. Massimo Greco, che ha da tempo avvertito la necessità di far pronunciare il Giudice Ordinario in ordine alla legittimità di queste pretese economiche dell’ente gestore del servizio idrico, ha sollecitato il Giudice di Pace dott. Amico a concludere con una decisione l’attivato giudizio. Ma, a seguito della memoria difensiva presentata dall’Avv. Fazzi che difende la società AcquaEnna, il Giudice di Pace ha fissato per il prossimo 16 settembre 2015 la successiva udienza al fine di consentire alle parti di contro dedurre e di presentare eventuali ulteriori documenti istruttori. Massimo Greco, invitato dal rito processuale a conciliare la controversia, ha respinto la richiesta insistendo sui motivi di lagnanza contenuti nell’atto di citazione. Chiamato per un commento ha così risposto:
Centuripe. Carabinieri scoprono organizzazione rumena catanese dedita a furti a commercianti e imprenditori
All’alba di questa mattina i Carabinieri del Comando Compagnia di Nicosia con il supporto dei colleghi di Catania e Palagonia ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Enna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Enna, nei confronti di due cittadini rumeni residenti a Catania e Palagonia.
Risulta destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere il rumeno Dumitran Cristi Constantin classe 1990 residente a Palagonia (CT), pregiudicato e il connazionale Balan Costel classe 1992 domiciliato Catania, pregiudicato, sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza. I due stranieri sono ritenuti responsabili, unitamente ad altri 4 connazionali, di furto aggravato, ricettazione e danneggiamento.
In particolare, l’articolata attività investigativa, avviata e condotta in campo dai militari dell’Arma della Stazioni di Centuripe (EN), ha consentito di individuare l’esistenza di un gruppo di individui di nazionalità rumena, dedito alla commissione di furti ai danni di commercianti ed imprenditori della provincia Ennese, i quali, seguendo un “modus operandi” consolidato e ben organizzato, riuscivano a portare a termine colpi asportando materiale di ingente valore.
L’indagine, sviluppata dai Carabinieri di Nicosia e Centuripe attraverso metodi tradizionali ed intercettazioni telefoniche, ha permesso di scoprire l’esistenza di una banda organizzata composta dal Dumitran (ritenuto il capo), dal Balan e altri 4 connazionali residenti tra Catania, Palagonia e Siracusa, specializzati nei furti. Le indagini dei Carabinieri, su direttive della Procura della Repubblica di Enna, tuttora proseguono al fine di accertare eventuali altre corresponsabilità.
L’operazione denominata convenzionalmente “TWICE” (dall’inglese “due volte”), prende il nome proprio dalla peculiarità della banda, che colpiva gli obiettivi sempre, due volte. Le indagini, condotte con estenuante impegno dai militari dell’Arma attraverso intercettazioni telefoniche e pedinamenti nelle province di Enna e Catania, hanno permesso di ricostruire il modus operandi della banda e di individuare nel DUMITRAN il “capo” del sodalizio criminale dedito ai furti in aree rurali. Sono state accertate le responsabilità del Dumitran e del Balan in relazione ai sottonotati eventi:
· due furti commessi, a distanza di pochi giorni, nel mese di ottobre 2014 ai danni di un’officina meccanica di proprietà di un 55enne G.D. ubicata in Centuripe (EN). I due malviventi infatti, in piena notte, dopo aver divelto in entrambi i casi la saracinesca del locale, si introducevano all’interno asportando attrezzi, pezzi di ricambio e altro materiale per un valore di oltre 30 mila euro. I danni provocati al meccanico sono stati di ingente valore tanto da costringerlo a chiudere l’officina per diversi giorni. I rumeni infatti, per scardinare la saracinesca, utilizzarono la prima volta un Bobcat e la seconda, mediante l’utilizzo di un’autovettura a cui avevano agganciato la maniglia della serranda;
· due furti commessi a fine ottobre 2014 e a fine novembre 2014 all’interno del deposito di automezzi di Centuripe in contrada Vignali, dell’azienda “Società Trasporti Autolinee Regionali s.r.l. con sede legale a Caltagirone (CT)”. Nella circostanza i malviventi si introducevano all’interno della rimessa derubando tutto il gasolio presente negli autobus, le autoradio e altri attrezzi presenti per un valore di oltre 10 mila euro. I pullman subivano danni consistenti tanto da costringere la ditta a bloccare il servizio per diversi giorni.
Gli eventi delittuosi sopra descritti, considerato le modalità particolarmente crudeli, gli elevati danni provocati e per il fatto di essersi verificati in un lasso di tempo ristretto, hanno suscitato profondo allarme sociale nel piccolo centro ennese.
L’elemento di maggiore rilievo che con la presente indagine viene rilevato è l’esistenza di una organizzazione criminale composta da 6 cittadini rumeni (alcuni posizioni sono ancora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria), specializzata nei furti. Il capo Dumistran decideva luogo e data in cui dovevano avvenire i furti. Tutti i componenti utilizzavano diversi telefoni, con schede intestate a diverse persone.
Contromano in A19. Tunisino denunciato per guida in stato di ebbrezza
Grazie al tempestivo intervento del personale della Polizia di Stato della Sezione Polizia Stradale di Enna, nella notte del 24 maggio 2015, si riuscivano ad evitare gravissime conseguenze sull’incolumità degli utenti in transito sulla A19. In particolare, alle ore 1,35 circa, mentre la pattuglia percorreva la carreggiata Catania-Palermo, giunta all’interno della galleria “Fortolese”, sita alla progressiva chilometrica 104+300, notava un’autovettura che percorreva la carreggiata autostradale nel senso contrario di marcia a quello consentito.
Prontamente gli operatori di polizia attivavano tutti i dispositivi visivi e sonori, affinché il conducente della predetta autovettura si arrestasse ma lo stesso, incurante delle predette segnalazioni, proseguiva la propria marcia. Immediatamente, la pattuglia invertiva il proprio senso di marcia allo svincolo di Caltanissetta, per portarsi presso la piazzola di sosta “Ferarrelle”, ed utilizzando il sottopassaggio ivi esistente, si reimmetteva sulla carreggiata percorsa dal veicolo in contromano, riuscendo a bloccarlo all’altezza della progressiva chilometrica 110 evitando, in tal modo, che lo stesso proseguisse pericolosamente la marcia contromano imboccando la serie di cinque gallerie che conducono allo svincolo di Enna. Dopo aver fermato e messo in posizione di sicurezza il citato veicolo (Renault Megane), si procedeva al controllo del conducente, A.H. di anni 39, cittadino tunisino residente a Vittoria (RG). Lo stesso, nella circostanza, evidenziava un forte alito vinoso, respirazione affannosa, disarmonia nei movimenti, ritmo del linguaggio non uniforme, tono della voce tendente all’alto e difficoltà nei movimenti. Pertanto, veniva sottoposto a test preliminare che dava esito positivo, e successivamente, si procedeva all’accertamento tramite etilometro alcoltest in dotazione alla pattuglia. Poiché i tentativi dell’accertamento risultavano vani, atteso che lo stesso non era nelle condizioni di completare il test, previo suo consenso, veniva accompagnato presso il nosocomio di Enna, dove, di sua spontanea volontà, veniva sottoposto agli accertamenti finalizzati alla verifica del tasso alcolemico nel sangue, che evidenziavano un’alcolemia pari a 2.20 g/l, tasso ben quattro volte oltre il limite legale e vicino allo stato di coma etilico. Per tale motivo veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Enna, per guida in stato di ebbrezza alcolica, contravvenzionato per guida in contromano in autostrada, infrazione, questa, che prevede la revoca della patente di guida. Inoltre, l’autovettura di cui trattasi è stata sottoposta fermo amministrativo per la durata di mesi tre ed al sequestro amministrativo, finalizzato alla confisca.
Sequestrato il viadotto ponte “Cinque archi” su A19 per attentato alla sicurezza dei trasporti
Una notizia, purtroppo, attesa da tempo, il tratto del viadotto ponte “Cinque archi” dell’autostrada A19 Palermo-Catania è stato sequestrato.
Sequestrato sull’autostrada Palermo-Catania, parte del viadotto “Cinque Archi” per rischio crollo. Il provvedimento e’ stato eseguito dai carabinieri della Tenenza di San Cataldo e dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta. Il sequestro riguarda la carreggiata in direzione Palermo tra il km 97+300 e il km 95+850. Il tratto insiste sui territori dei Comuni di Caltanissetta, Santa Caterina Villarmosa e Villarosa (Enna). E’ stata anche aperta un’inchiesta a carico di ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti. Un altro grave disagio, dunque, sulla A19 dopo la recente chiusura del viadotto Himera, per il cedimento di un pilone provocato da una frana. Il provvedimento e’ stato eseguito in quanto le fondazioni di alcuni piloni del viadotto insistenti sull’alveo del fiume Salso, sono “interessate da un grave fenomeno di scalzamento al piede in conseguenza dell’azione erosiva delle acque tanto da incidere sulla loro stabilita’ e sicurezza”. Gli inquirenti, stamane hanno anche perquisito la sede della direzione regionale dell’Anas, a Palermo, e presso il Genio Civile di Caltanissetta e sequestrato alcuni documenti, progetti costruttivi, comunicazioni, provvedimenti manutentivi e ogni altro dato utile a ricostruire l’esatto processo costruttivo e di manutenzione relativo al viadotto. Il provvedimento di sequestro e’ stato eseguito dopo un’ordinanza di chiusura al transito gia’ disposto dall’Anas lo scorso 7 maggio.
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A19 Ponte Cinque Archi Villarosa: May God be with us – let’s hope for the best
Villarosa. A19 ponte Cinque Archi quanto dureranno queste strutture…….
“La notizia del sequestro del viadotto ‘Cinque Archi’ sull’autostrada A19 è l’ennesima conferma dei nostri timori: le infrastrutture siciliane stanno lentamente cedendo una ad una per la totale assenza di manutenzione e per l’indifferenza delle istituzioni regionali.Nel 2009 è crollato il viadotto Geremia II sulla strada statale 646 Caltanissetta- Gela; nel 2012 è collassato il ponte sul fiume Verdura, lungo la statale 115 Trapani – Agrigento; quest’anno a gennaio ha ceduto il manto stradale del viadotto Scorciavacche sul nuovo tratto della strada statale 121 Palermo -Agrigento, ad aprile è crollato il pilone del viadotto Himera sull’autostrada A19 Palermo – Catania e da oggi è ufficialmente a rischio anche il viadotto Cinque Archi. Ovviamente a parte i consueti proclami, il governo Crocetta ha fatto orecchie da mercante sull’allarme rosso che noi da anni lanciamo sullo stato drammatico della viabilità nell’isola. L’auspicio, a questo punto, è che intervenga il governo nazionale per riportare in Sicilia infrastrutture quantomeno decorose”. A dirlo, Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia commentando il sequestro del viadotto ‘Cinque Archi’ sulla A19. La Filca Cisl, insieme alla Feneal Uil e alla Fillea Cgil, ha organizzato per il prossimo 5 giugno una manifestazione dal titolo “Infrastrutture moderne creano sviluppo e integrazione sociale. Infrastrutture vecchie aumentano distanze fra comunità ed economie”: due carovane di edili partiranno da Palermo e da Catania per congiungersi a Polizzi Generosa dove, alle 11, terranno una manifestazione nell’Auditorium di piazza San Francesco.
Ferrarelle verso l’acquisizione di azienda acque minerali ennese
Ferrarelle si prepara a rilevare un’azienda di acque minerali a Enna. Dopo aver chiuso il 2014 con 800 milioni di litri imbottigliati e una redditività in netto miglioramento (il Mol consolidato è passato da 9,2 milioni a 13, i ricavi sono stati di 115 milioni e l’ utile di 3,4 milioni), l’azienda ha varato un maxi investimento di 34 milioni per un impianto di Pet riciclato in Campania, la società di Riardo (Caserta) rilancia sugli investimenti con una concessione regionale per una nuova fonte in Campania e l’acquisizione di un brand delle acque minerali a Enna, in Sicilia, la cui trattativa è giunta alle battute finali. “Dopo un pessimo 2013 – spiega al Sole 24 Ore Carlo Pontecorvo, ad e proprietario di Ferrarelle – nel 2014 abbiamo recuperato parte del terreno perduto. Avevamo perso 70 milioni di litri di acqua, ne abbiamo recuperati la metà nonostante un anno, dal punto di vista climatico, sfavorevole. Il budget 2015 prevede una crescita del 5% a volume, una stima prudenziale, e forti investimenti”. La trattativa dovrebbe concludersi entro luglio.
Leonforte. Due arresti per rapina aggravata
Alle ore 18:30 di ieri 28 maggio, giungeva una segnalazione telefonica al “113” in cui veniva annunciato un probabile furto in danno di una persona anziana, mentre si trovava nel proprio fondo campagna a Leonforte.
Personale del Commissariato di P.S. di Leonforte, diretto dal Commissario Capo dott. Giovanni Martino, rammentava come già nel 2010 l’anziano in questione fosse stato vittima di analoga aggressione culminata nel furto di un fucile e di un’esigua somma di danaro custoditi all’interno della sua abitazione sita in Leonforte.
Nel caso di specie venivano riscontrate delle similitudini con il precedente episodio delittuoso, in quanto la vittima era stata dapprima bloccata mentre percorreva a bordo del proprio ciclomotore una strada interpoderale, per essere velocemente legata ad entrambi gli arti, imbavagliata con un nastro adesivo e abbandonata per la campagna. Gli autori non esitavano ad avanzare reiterate richieste di denaro fino ad impossessarsi di una piccola somma di danaro contenuta all’interno del portafogli. Prelevavano anche un mazzo di chiavi che permettevano l’accesso nell’abitazione rurale dell’anziano.
Acquisite le informazioni necessarie, personale del Commissariato di Leonforte approntava un servizio di osservazione dedicato alla citata abitazione che permetteva da lì a pochi minuti di accorgersi della presenza di due individui che percorrevano una strada attigua all’immobile in parola.
I due, accortisi della presenza di personale di Polizia in abiti civili indietreggiavano e cambiavano direzione di marcia. A questo punto, senza abbandonare il contatto visivo dei due, si notava uno di loro scaraventare un oggetto nelle vicinanze di una automobile lì parcheggiata. L’immediata verifica permetteva di appurare come l’oggetto abbandonato risultasse essere un piccolo mazzo di chiavi.
Notata la corrispondenza di alcuni fattori tra cui il mazzo di chiavi in questione, si chiedeva riscontro alla vittima che non esitava nel riconoscere le citate chiavi come proprie.
Gli autori, accompagnati in Commissariato venivano identificati in Proietto Leonardo, nato a Leonforte, classe 1995, e Rizzo Salvatore, nato a Leonforte, classe 1989, con precedenti per reati contro la persona.
Ultimate le incombenze del caso, entrambi venivano indagati in stato di arresto perché responsabili di rapina aggravata in concorso. Il Sost. Procuratore di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dott. Ferdinando LO CASCIO, ne disponeva l’accompagnamento presso la Casa Circondariale di Enna.
Tagliate le gomme ad una candidata al Consiglio comunale di Enna
Enna. Si avvicina il giorno delle elezioni amministrative e si incominciano a registrare degli episodi che niente hanno a che vedere con la politica, ma alla delinquenza spicciola forse nel tentativo di mettere in soggezione qualche candidato e cercarne di limitarne l’attività politica. In via Regalbuto proprio davanti il palazzo della giustizia sono stati danneggiati due copertoni della macchina, una Peugeot Station Wagon, della dottoressa Eliana Longi, manager della ditta Jhonson, che è candidata al consiglio comunale con la lista “Patto Per Enna” che sostiene la candidatura a sindaco dell’avvocato Maurizio Di Pietro. Si tratta di una delle candidate più vicine all’avvocato Di Pietro e proveniente dall’associazione Altrementi. Che si tratta di un atto vandalico ben preciso lo testimonia la presenza all’interno dei pneumatici tagliati dei bulloni di acciaio e poi l’unica macchina danneggiata è stata solo quella della dottoressa Eliana Longi. Dopo aver constatato il danno Eliana Longi ha presentato denuncia alla Digos, l’auto era stata parcheggiata intorno alle.
Due colpi di fucile alla macchina di un candidato di Pietraperzia
Pietraperzia. Due colpi con un fucile caricato a pallettoni alla macchina del candidato, Salvatore Calì, 45 anni, impiegato, che si presenta alle amministrative con la lista “Amiamo Pietraperzia”.
Il fatto sarebbe avvenuto nella tarda serata di ieri sera, la macchina era posteggiata in un via adiacente la piazza principale.Sembra comunque, stando a quanto affermato da una delle persone che abitano nella zona, che i colpi siano stati sparati intorno alle 21,30. Chi ha sentito le due fucilate non ha ritenuto di avvisare i carabinieri.
Valguarnera: dieci cavalli scappano e seminano il panico tra gli automobilisti
Valguarnera. Dieci cavalli scappano dalla custodia e seminano il panico tra gli automobilisti, lungo la strada provinciale n. 4. Sono gli stessi cavalli sequestrati nei giorni scorsi dai carabinieri di Valguarnera e lasciati in custodia al detentore di essi che sono scappati dalle stalle dove si trovavano in quel momento. Stalle allocate in una contrada periferica del paese. Una corsa folle che solo per fortuna e per il pronto intervento dello stesso proprietario, dei carabinieri e dei vigili urbani del luogo, non ha provocato seri danni a persone o cose e non si è conclusa con un dramma. E’ successo domenica sera verso le 20, quando il traffico in quel momento era particolarmente intenso per il rientro. Momenti di panico e tanta paura per gli automobilisti in transito, allorquando si sono visti sfrecciare davanti i loro occhi cavalli imbizzarriti che correvano a zig zag lungo la strada, la famosa Sp4 che inizia da Mulinello passa da Valguarnera e arriva a Piazza Armerina e Gela. Come evidentemente era prevedibile ai centralini del 112 e 113 sono arrivate numerosissime chiamate dagli automobilisti, per segnalare il grosso pericolo incombente, per quei cavalli che saltavano e correvano a flotta, come fossero letteralmente impazziti. Per fortuna la loro folle corsa si è fermata all’arrivo dei carabinieri e dei vigili urbani di Valguarnera, che hanno dovuto per pochi minuti bloccare il traffico nelle due direzioni. I dieci cavalli, erano infatti scappati dalle stalle allocate in contrada “Mursiata” proprio alle spalle del famoso quartiere del centro storico, che sembra senza alcun controllo, hanno attraversato una impervia stradina di campagna per immettersi lungo la provinciale. Come è già noto, essi erano stati rinvenuti dai carabinieri del luogo, alcune settimane fa, nel corso di alcune perquisizioni domiciliari e trovati nella disponibilità di un operaio valguarnerese che non ha saputo fornire alcun elemento utile per dimostrarne la titolarità. Tra l’altro, a detta degli stessi militari dell’Arma, non risultavano iscritti nei registri dell’anagrafe equina. L’operaio, subito dopo le prime indagini di rito, era stato denunciato all’autorità giudiziaria per ricettazione, i cavalli posti sotto sequestro e affidati allo stesso per la custodia. Adesso per l’operaio valguarnerese altri guai in vista, i carabinieri infatti, hanno fatto scattare una nuova denuncia per violazione agli obblighi della custodia.
Rino Caltagirone
Immagine di repertorio