Enna. Il Sostituto Procuratore della Dda di Caltanissetta, Maria Pia Dicono, che si sta interessando dell’operazione Pandemia che coinvolge una ragazzina ennese costretta a prostituirsi, ha notificato la conclusione delle indagini preliminari. Sono tredici i soggetti che si ritiene siano stati protagonisti di questa squallida vicenda. Gli agenti della squadra Mobile, diretti del vice questore Giovanni Cuciti, prima di passare tutto il carteggio alla Procura ha effettuato intercettazione ambientali e telefoniche ed anche pedinamenti visto che le prestazioni sessuali non avevano solo Enna come epicentro, ma anche Calascibetta e Villarosa e fuori provincia anche Campobello di Licata, Misterbianco e Catania, prestazioni dalla fine del 2011 sino a settembre del 2012 . Una volta scattata l’operazione della Mobile la ragazzina è stata trasferita in una comunità di accoglienza fuori provincia. La ragazza dalla presunta zia, L.B., ennese di 41 anni, difesa dall’avvocato di Catania, veniva sfruttata ampiamente e consentiva a lei di avere disponibilità di liquido da utilizzare per i suoi capricci dalla sigarette, ai liquori, alle cartelle del “Gratta e Vinci”. Il lavoro di persuasione della famosa “zia” ha portato la ragazzina prima ad assistere alle performance della donna, poi ha incominciato lei stessa a prostituirsi ed ovviamente diventava la preferita di queste persone, molti dei quali erano anziani, tra cui due ultrassettantenni, quattro sono delle province di Agrigento e Catania. L’indagine “Pandemia” provocò l’arresto della zia, che oggi è agli arresti domiciliari, e ai soggetti che hanno partecipato a questi incontri particolari, hanno ricevuto dalla Procura gli avvisi di garanzia. Ovviamente ai tredici che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia c’è da aggiungere la donna L.B. Gli altri indagati sono gli ennesi A.C. di 56 anni, G.C. di 67 anni L.A. di 51 anni,L.P. di 58 anni, L.F. di 43 anni, P.T. di 70 anni, G.T. di 62, , S.P. di 41, e G.C, C.B. di 77 anni di Calascibetta; i catanesi F.A., 56 anni di Ramacca e F.M., 65 anni di Belpasso; gli agrigentini C.C. di 49 anni e M.A. di 74 di Campobello di Licata. In quattro, L.A., G.T., P.T. e L.P., sono accusati anche di avere avuto rapporti sessuali con la ragazza prima ancora di avere sedici anni. Gli avvocati difensori degli indagati sono Michele Baldi, Gabriele Cantaro, Giuliana Conte, Mario Costa, Francesco Costantino, Michela Lapertosa, Giovanni Lo Leggio, Salvatore Ganci, Giovanni Palermo, Alessandro Faraci, Salvatore Manganello e Mario Mangiapane. La ragazza li ha riconosciuti, facendo anche il loro nome nel corso di un incidente probatorio.
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